Twin Peaks – un caffè tra una loggia e l’altra

twin-1 Twin Peaks non è soltanto una serie televisiva come può essere oggi Il trono di spade o The walking dead, ma è soprattutto il motivo per cui le serie appena citate e tante altre esistono. Io sono con alta probabilità un ignorante in materia, ma sono anche certo che la storia delle serie televisive ha tre capostipiti: The twilight zone – Ai confini della realtà (1959-1964), Star Trek (1966-1969) e appunto I segreti di Twin Peaks (1989-1991).

È necessario raccontare per l’ennesima volta la storia di Laura Palmer e l’Agente speciale Dale Cooper? Ma anche no. E Wikipedia che ci sta a fare?

L’anima di Twin Peaks si basa inizialmente sull’indagine da parte di Dale Cooper e lo sceriffo Harry Truman dell’omicidio della diciassettenne Laura Palmer per poi iniziare un curioso viaggio nella torbida realtà della località dello stato del Washington, dove tutti i personaggi nel bene o nel male, nascondono almeno un segreto. Ma la serie, creata dalle menti di David Lynch e Mark Frost, non basa la sua natura solo su una trama che mischia i drammi alla Dinasty a veri momenti horror e improvvisi cali di tensione. Essa ha una straordinaria forza nelle caratterizzazioni dei personaggi e nei cliffhanger di fine puntata, nella curiosa colonna sonora di Angelo Badalamenti tra grotteschi groove jazzati e drammatiche note di pianoforte che trovano nel “Laura Palmer’s theme” la loro massima espressione, nelle scenografie che vedono protagoniste alte sequoie e le cascate di Snowqualmie, i gustosissimi piatti del Double R interrotti da tazze di caffè nero fumante. Come diceva un trailer di Canale 5 durante la messa in onda in prima tv nel lontano 9 gennaio 1991, Twin Peaks “ha tutto, ma non somiglia a niente”.

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Al termine della prima stagione, composta dal pilota e da soli 7 episodi, Twin Peaks ha inevitabilmente tracciato una nuova rotta nel mondo della televisione e riscosso un successo tale da creare concorsi a premi per chi indovinava l’assassino della giovane Laura. Un fenomeno televisivo con un successo raggiunto solo in alcuni momenti dal suo “figlio” più accreditato ossia quel X-files che sarà un sollievo per coloro che non riuscirono a sopportare il brusco taglio da parte della ABC alla favola nera di Frost e Lynch.

Al termine di una seconda stagione travagliata da un ovvio calo d’ascolti per l’anticipata soluzione del mistero Palmer, Lynch tirò i remi in barca e si dedicò al progetto cinematografico che avrebbe raccontato gli ultimi giorni della ragazza prima di essere uccisa. “Twin Peaks – fuoco cammina con me” (1992) venne presentato al Festival di Cannes come fuori concorso, ma non ottenne il successo sperato e fu recensito negativamente sia dalla critica che dai fan, catalogato come un prodotto imbolsito dalla troppa violenza e la mancanza di humor che ha reso celebre la serie. Con il tempo però, anche il prequel di Twin Peaks è divenuto un cult e inevitabilmente tassello indispensabile per capire il dedalo che si interpone fra il mondo spirituale e i personaggi della cittadina: dalla “garmonbozia” al significato dell’anello, dall’omicidio di Teresa Banks (prima vittima del killer) alla sparizione di due agenti dell’FBI colleghi di Cooper. Nel luglio del 2014 venne presentata una in una versione restaurata il film e 1h e mezza di scene eliminate dato che in un primo momento lo stesso film sarebbe dovuto durare oltre 3h e mezza. La serie, che nel corso del tempo non ha mai perso i suoi fan, ne ha acquistati di nuovi specialmente dopo che gli stessi Frost e Lynch diedero l’annuncio di una terza stagione a distanza di 25 anni dalla brusca interruzione dello show.

Qui di seguito il promo-trailer su Canale 5 alla fine del 1990

Il teaser-trailer dell’attesissima 3ª stagione (2017) con parte del nuovo cast

 

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4 risposte a "Twin Peaks – un caffè tra una loggia e l’altra"

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