C’è una serie di pellicole “obbligatorie” da vedere e rivedere durante le feste di Natale tra cui sicuramente il nostro Vacanze di Natale (1983), l’unico vero Vacanze di Natale, Una poltrona per due (1983), Mamma ho perso l’aereo (1990) e sicuramente una versione a piacere dell’«immortale capolavoro di Natale» Canto di Natale (A Christmas carol) di Charles Dickens. Ora, se avete ancora problemi con la crescita vi consiglio il divertente ed elegantissimo Canto di Natale di Topolino (1983); se avete meno di 20 anni e quindi vi fate di animazione digitale la vostra versione è A Christmas carol (2009) di Robert Zemeckis, che seppur con la presenza di Jim Carrey a fare da cerimoniere, il risultato è davvero troppo freddo; se avete oltre i 70 anni leggeteve il libro. Se appartenete invece alla “nuova” generazione nostalgia il vostro film è SOS Fantasmi (1988) diretto da Richard Donner, all’epoca fresco fresco del successo de I Goonies (1985) e Arma Letale (1987).
La storia conta davvero poco rispetto a ciò che offrono le gag e le situazioni comiche in cui sarà vittima e non il bastardissimo Frank Cross, magistralmente interpretato da Sua Maestà Bill Murray, che ritornò sul grande schermo dopo 4 anni di pausa: l’ultimo suo film era Ghostbusters, senza contare cameo in un paio di altri film. Frank Cross, è il più giovane presidente della storia della televisione ed è a comando del network nazionale IBC, di cui non solo è il capo ma anche un infame egoista e spregevole dittatore senza alcun rispetto per i suoi dipendenti. A pochi giorni da Natale la IBC, sta per lanciare un live show dell’ennesima reinterpretazione di Scrooge (Canto di Natale) e poco importa se lo è venuto a trovare la sua ex-fidanzata, dato che è più importante che sia morta di crepacuore una vecchia telespettatrice a causa della visione di un terrificante trailer dello show, così da far parlare ancora di più della forza dell’emittente. Ma quando Frank sta per uscire dal suo ufficio a tarda sera, il cadavere del suo ex-capo Lew Hayward (John Forsythe) viene a trovarlo dicendogli che nel giorno seguente verranno a fargli visita tre spiriti, che tenteranno di evitare che Frank diventi una persona da buttare al secchio proprio come accadde a lui sette anni prima. Inizialmente incredulo e preoccupato di soffrire di allucinazioni, con tanto di figuraccia davanti a Preston Rhinelander (Robert Mitchum), l’unico suo superiore, Frank dovrà riaffrontare il suo passato, guardare la vita che fanno i suoi maltrattati dipendenti e il fratello che considera un poveraccio e dare una sbirciata al suo oscuro futuro…
Il finale è scontato? e chi se ne frega. Il film è un circo di cameo, trovate esilaranti, effetti speciali semplici ma azzeccatissimi che rendono il tutto ancora più buffo. La lista delle apparizioni è, quantomeno per gli americani, ricchissima e gestita a regola d’arte: si parte con Lee Majors (L’uomo da sei milioni di dollari) che difende la baita di Babbo Natale da una banda di terroristi nella notte di Natale; Bob Goulet (una specie di Johnny Dorelli americano-canadese) che in completo smoking canta una cagata anni ’50 mentre rema una zattera in una palude infestata dai coccodrilli; Mamma Fratelli dei Goonies (Anne Ramsey) qui interpreta una senza-tetto visionaria; quel pazzo di Bobcat Goldthwait (Zed di Scuola di Polizia 2-3-4) dipendente licenziato e prossimo all’alcolismo; Bobby Hackett (Hennessey de Il maggiolino tutto matto) interpreta Ebenezer Scrooge nel live-show della IBC; Carol Kane perfetta a padella ad interpretare il fantasma del Natale presente (in pratica è una fatina che deride e tortura Bill Murray da quando entra a quando esce di scena); l’immancabile Mary Ellen Trainor, presente in molti film di Donner, quì nel ruolo della segretaria e forse altro di Frank Cross; il cantante David Johansen, completamente trasformato a uomo malandato, fumatore incallito e alcolista, che interpreta il fantasma del Natale passato; tre fratelli di Bill Murray (uno fa il padre, uno l’ospite di una festa, uno fa il fratello). Non è una bomba sexy e mai lo è stata ma Karen Allen (I predatori dell’Arca perduta) è talmente brava e così solare che ti viene voglia di averla come fidanzata. Tutto questo circo ruota attorno a quel puzzone di Bill Murray che dopo 4 anni di assenza si ritrova a combattere, in altri panni, ancora con i fantasmi e, sembra quasi che Donner gli abbia preparato una festa per il suo ritorno. Per noi italiani la voce scelta per il protagonista è quella di Manlio De Angelis e forse sarebbe stata più congeniale quella di Rizzini o Gammino, ma poco importa.
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Una risposta a "SOS fantasmi (1988)"