I Goonies rientrano inevitabilmente nella categoria film del sabato pomeriggio o gran film di cazzeggio con amici, grande manifesto della cultura nostalgica o per meglio dire: “Lo so a memoria, ma me lo guardo comunque perchè mi fa sentire ancora un ragazzino…”. Poi affronti la durissima realtà ed oltre a considerarlo un vecchio film d’avventura è anche maledettamente semplice e snervante in certi punti (esempio: l’esclamazione divisa parola per parola per ciascuno dei protagonisti prima che una roccia gli caschi addosso). Però rimane sempre e comunque uno dei baluardi dell’infanzia o adolescenza per chiunque abbia attualmente tra i 30 e i 40 anni. Questo divertente lungometraggio targato Warner Bros. e Amblin Entertainment è stato ideato e prodotto da Steven Spielberg con il mitico Frank Marshall, scritto da Chris Columbus (Mamma ho perso l’aereo, Mrs Doubtfire, Harry Potter 1 e 2) e diretto da Richard Donner (Omen – il presagio, Superman, i quattro Arma letale). Al cast artistico ci sono volti tutti appartenenti a grandi classici degli anni ’80, con Sean Astin, Corey Feldman, Jeff Cohen e Jonathan Ke Quan in testa, Josh Brolin, Kerri Green e Martha Plimpton in seconda linea, John Matuszak, Anne Ramsey, Robert Davi e Joe Pantoliano a dare lustro al cast più adulto e la compianta collaboratrice di Donner Mary Ellen Trainor in una breve apparizione. La parte di Mouth andò a Corey Feldman dopo un provino non completamente convincente del suo grande amico Corey Haim (i due collaboreranno insieme in vari film alcuni dei quali sono diventati dei classici degli anni ’80). C’è spazio anche per un cameo di Cindy Lauper che canta la colonna sonora del film in un falso videoclip televisivo. Per Johnny Ke Quan è il secondo e ultimo film di grande rilievo dopo il suo esordio nel sempre avventuroso Indiana Jones e il tempio maledetto (1984).
Dopo l’iniziale evasione di Jake e Francis Fratelli dal carcere di Astoria, Oregon, la scena si sposta a Goon Dock, dove Clark, Chunk e Data vanno per l’ultima volta a far visita al loro amico Mickey, dato che a breve dovranno tutti sperarsi per colpa di due imprenditori che vogliono comprare l’intera zona per costruirci un campo da golf. I quattro amici, dopo aver fatto uno scherzo ad una domestica spagnola che sta aiutando la famiglia di Mickey al trasloco, scoprono nella soffitta una vecchia mappa in lingua spagnola. Mouth, che mastica bene la lingua, dice che la mappa porta ad un tesoro appartenuto al leggendario pirata Willy l’Orbo. Trovare il tesoro significherebbe dare una svolta alla loro situazione economica e rimanere per sempre insieme e decidono di partire all’avventura. Sulla loro strada troveranno altri tre amici ad accompagnarli (uno di questi è il fratello di Mickey) e la banda Fratelli, che venuta a conoscenza del tesoro dopo che Chunk si è fatto catturare, cerca di sbarazzarsi dei ragazzini…
L’ambientazione si sposta dalla classica piccola provincia piovosa dell’Oregon alle profondità cavernose che ricordano il set di Indiana Jones e il tempio maledetto, il tutto in un’atmosfera terribilmente leggera con battute che oggi quasi ti fanno commuovere per la banalità, ma non ci si può non affezionare ai Goonies perché il genere avventura passa inevitabilmente per questo film e altri 4 o 5 titoli massimo. Nel senso che se per voi l’avventura significa Lara Croft – Tomb Raider (2001), rispetto la vostra scelta ma non la condivido nemmeno sotto tortura: le atmosfere generate dalle musiche di Dave Grusin e dalla fotografia di Nick McLean non depistano o prendono in giro nessuno, dato che il classico d’avventura deve avere queste caratteristiche.
Curiosità
Per tanti anni si è parlato di un sequel cercando una storia avvincente per riunire il vecchio cast, ma ogni tentativo è risultato vano. Goonies 2 ha avuto vita solo nel ormai lontano 1987 in forma di videogame Konami, una cartuccia da mettere nella pancia di Sua Maestà Nintendo NES. Si mormora che quando la produzione terminò di creare il mitico vascello sepolto di Willy l’Orbo, diedero il ciak agli attori senza che loro avessero visto mai la splendida messa in scena: furono talmente tanto colpiti che imprecarono in modo osceno quando glielo mostrarono e le riprese vennero rifatte. C’è un’esplicito riferimento ai Gremlins quando Chunk chiama lo sceriffo per che venga in suo soccorso.
★★★☆☆
9 risposte a "I Goonies (1985)"