Fuoco assassino (1991)

fuoco-assassino“Silenziosamente, in agguato dietro la porta, il fuoco aspetta. Un alito di ossigeno e la sua furia mortale esplode. In quell’istante il fuoco può creare un eroe o nascondere per sempre un segreto”.

Fuoco Assassino, titolo italiano che offende in parte quello originale Backdraft, che significa “fiammata di ritorno”, rispetta comunque la trama. Si tratta dell’ottavo lungometraggio del regista Ron Howard il quale, dopo i bei classici d’esordio come Splash – una sirena a Manhattan (1983), Cocoon – l’energia dell’universo (1985) e Willow (1988), e ovviamente prima degli splendidi Apollo 13 (1995), A beautiful mind (2001) e Cinderella man (2005), e prima ancora di cadere nella trappola del pressapochismo hollywoodiano della seconda decade del nuovo secolo, affrontò un film molto complesso nello sviluppo, molto costoso per l’epoca, molto rischioso a causa di un cast stellare da coccolare e molte scene difficili da girare. Un budget di 75 milioni messi a disposizione dalla Imagine Entertainment di Brian Grazer, una rappresentativa di attori di primo livello con Kurt Russell ai suoi massimi livelli, la cometa William Baldwin, l’ottimo alfiere Scott Glenn, le dame Rebecca De Mornay e Jennifer Jason Leigh e i veterani Donald Sutherland e Robert De Niro. Presentato in pompa magna dalla Universal Pictures i 30 maggio 1991, incassò 170 milioni di dollari in tutto il mondo e venne candidato a tre premi Oscar (Miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali).

fuoco-assassino5I fratelli Steven e Brian McCaffrey (Russell e Baldwin), entrambi vigili del fuoco, sono in eterno conflitto dopo che il loro padre, pompiere anche lui, morì in un incendio. Dopo anni Steven è diventato il capo della squadra 17, una delle migliori squadre di vigili del fuoco di Chicago, mentre Brian, dopo aver provato a dimostrare al fratello di poter far parte del suo coraggioso team, decide di ripiegare su un lavoro più tranquillo, al fianco di Donald Rimgale (Robert De Niro) detto “Ombra”, un investigatore dei pompieri che studia le cause sugli incendi dolosi. I due fratelli dovranno comunque incontrarsi di nuovo quando sembra che in circolazione ci sia un piromane che conosce molto bene il fuoco. Forse un pompiere…

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Se non si considerano alcune parti davvero trascurabili della storia, come i montaggi in stile spot-tv e la storia d’amore fra Brian e la sua fiamma Jennifer, il film appare uno di quei bei film di una volta: ordinato, elegante, coinvolgente e convincente anche se un classico film da catalogo. fuoco-assassino4Una sontuosa colonna sonora di Hans Zimmer accompagna le inquadrature danzando con i suggestivi colori di Mikael Salomon. Sicuramente, al di là delle sequenze drammatiche sospese tra thriller e azione, a fare da padrone sono i rapporti fra i personaggi principali e la complicità delle loro ottime spalle. Tolti i protagonisti che compiono un buon lavoro senza eccellere, appena possono si prendono la scena i tre veterani del cast De Niro, Sutherland e Scott Glenn, (a mio giudizio, un attore troppo sottovalutato nel corso del tempo). Classico film da vedere il lunedì sera, riesce a somatizzare in modo veloce le ferite di inizio settimana e spinge lo spettatore ad accettare il duro mondo che lo aspetta là fuori.

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★★★☆☆

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