Tutto ha avuto inizio qui, anzi ha avuto inizio tre anni prima ossia nel 2005, cinque anni dopo il primo film degli X-men. Serviva qualcosa di più forte per la Marvel Studios e Iron Man era il nome giusto e per una serie di motivi. Tanto per cominciare il regista Jon Favreau, reduce dal divertente Zathura (un parente di Jumanji), convinse il suo amico Robert Downey Jr. a darsi una ripulita (Downey aveva avuto un’innumerevole guai con la giustizia per assunzione di droghe di ogni tipo) e ad interpretare il ruolo del geniale miliardario Tony Stark; poi c’è la produzione, la Marvel Studios con un arsenale di milioni di dollari avrebbe finanziato il film per un budget complessivo di 125 milioni di dollari; terzo l’appeal, dopo la super vincente trilogia de Il cavaliere oscuro di Nolan che ha dato alla DC Comics (avversaria storica ed acerrima della Marvel) nuova linfa vitale e nuovi milioni di fan fumettisti, anche la Marvel aveva bisogno di una più umana rappresentazione dei propri supereroi, trasposizioni più introspettive che parlassero più dell’uomo che dell’eroe. Uscito in tutti i cinema del mondo il 1° maggio 2008, Iron Man si portò a casa la bellezza di 540 milioni di dollari, e come detto sopra, questo fu solo l’inizio dell’impero Marvel.
Il super miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr.), che ha ereditato da suo padre Howard l’impero delle Stark industries, è in viaggio nelle terre afghane per mostrare all’esercito statunitense in missione le nuove armi da lui progettate. Durante il ritorno a casa però, la squadra militare e Stark vengono attaccati da un gruppo di terroristi. Stark viene rapito e rinchiuso in un bunker assieme ad un altro scienziato, Yinsen. Nell’esplosione in cui è stato rapito, Stark è stato ferito da delle schegge, ma grazie al rapido intervento di Yinsen, il cuore di Stark è salvo per l’immissione nel suo petto di un elettromagnete alimentato da un generatore per automobili. I due sono obbligati a costruire un missile, ma in gran segreto preparano una macchina armata in grado di demolire la roccia nella quali sono segregati e uccidere i terroristi. Il piano funziona ma Yinsen rimane ucciso e Tony Stark promette al suo amico che lavorerà per migliorare il mondo. Abbandonata l’armatura, Stark scappa nel deserto, dove alla fine viene ritrovato dal suo migliore amico, Jim “Rhodey” Rhodes (Terrence Howard). Tony Stark torna in America, dove decide di chiudere immediatamente la divisione produzione armi delle Stark Industries. In Afghanistan, infatti, il miliardario aveva scoperto che i terroristi erano entrati in possesso di molte delle sue armi, nonostante la sua azienda producesse strumenti bellici soltanto per il governo americano. Dopo aver creato un’unità più avanzata del Reattore Arc nel proprio petto, Stark comincia a pensare a riportare l’ordine laddove le proprie armi avevano portato guerra e caos.
Con l’aiuto di J.A.R.V.I.S., l’intelligenza artificiale che governa la sua villa, Stark inizia la costruzione di Mark II, un’armatura più tecnologica e potente di quella utilizzata per evadere in Afghanistan. Dopo averla provata e aver rilevato i vari problemi, Stark inizia la costruzione di una terza armatura, di colore rosso e oro, denominata Mark III, formata da una lega di oro e titanio e quindi molto resistente. Una sera, Stark si reca ad una festa di beneficenza a lui dedicata, per dimostrare a tutti di essersi ripreso completamente dopo il suo rapimento in Afghanistan. Alla festa, dopo aver ballato con la sua segretaria Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), Stark incontra la giornalista Christine Everatt, con la quale aveva trascorso una notte insieme in precedenza. La giornalista è sospettosa verso le Stark Industries, dopo aver scoperto che la società aveva recentemente approvato una spedizione di armi in Afghanistan, che si scopre non essere stata autorizzata da Stark. Il miliardario chiede spiegazioni al socio e amico di famiglia Obadiah Stane (Jeff Bridges), il quale alla fine rivela di essere stato proprio lui a presentare l’ingiunzione contro Tony Stark….
Iron man è terribilmente divertente, brillante, mai complesso nella sua potente profondità, esplosivo e brillante sia nella sua componentistica che nei volti che lo interpretano a partire proprio da Robert Downey Jr., il quale ha iniziato (quasi) da qui la sua seconda vita ad Hollywood, che si trova perfettamente a suo agio in un ruolo che probabilmente somiglia a lui nella vita reale; Jeff Bridges perfetto nel ruolo dell’antagonista e le spalle Paltrow e Howard che sostengono in modo brillante Downey Jr. Favreau, con l’aiuto degli sceneggiatori Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway, mette gli ingredienti in una pentola a pressione che fa esplodere già dopo venti minuti dall’inizio, ma non brucia le sue carte anzi. Lo dimostrano le due candidature all’Oscar e una bella serie di premi vinti, lo dimostra il redivivo Downey Jr. il quale si è ricordato a quarant’anni di essere un attore dotatissimo, capace di prendersi una candidatura all’Oscar per un film comico come Tropic Thunder (2008), lo dimostrano le musiche a tutto testosterone guidate dall’ottimo Ramin Djawadi e dal montaggio di Dan Lebental. Iron Man ebbe due seguiti e altre quattro partecipazioni nell’Universo Marvel, fino alla conquista del miliardo di dollari con il kolossal The Avengers (2012).
★★★★☆