L’acchiappasogni (2003)

dreamcatcherUno dei casi più incredibili della storia del genere horror, ogni volta che ci ripenso a quando andai al cinema per vedere questo film, nell’ormai lontano 2003, penso sempre al grande tradimento. Ci arriverò. 136 minuti di adattamento cinematografico per un romanzo di Stephen King, diretto dal grande Lawrence Kasdan e interpretato da un cast di alto livello a partire da Morgan Freeman che quì interpreta per una volta il ruolo del cattivo. Girato interamente neli primi mesi del 2002, il film è stato proiettato per la prima volta il 21 marzo dell’anno dopo e con un budget di quasi 70 milioni di dollari ne incassò solamente 76, un flop. Con uno sforzo non da poco, la Warner Bros e la Castlerock Entertainment puntano tutto sul soggetto del famosissimo maestro dell’horror, su un regista capace e brillante e su un gruppo di attori senza dubbio competente.

Ritrovatisi nel loro chalet segreto, nei boschi del Maine e non lontani dall’immaginaria cittadina di Derry, quattro amici Jonesy, Beaver, Pete e Henry, decidono di passare un weekend insieme per mettersi alle spalle il gravissimo incidente che ha coinvolto Jonesy alcuni mesi prima. dreamcatcher3L’incontro dei quattro, nella bufera di neve che si abbatte sulla foresta, è anche il modo per ricordare il loro amico Duddits, un bambino che salvarono dalle grinfie di alcuni bulli: in quell’occasione Duddits, che soffriva di un ritardo mentale, regala ai quattro il potere della telepatia. Diventati amici con il bambino, i quattro usano i poteri telepatici per salvare le persone in difficoltà. Intanto nel bosco ritrovano una donna morta congelata in mezzo alla strada, mentre a casa loro si presenta un anziano che accusa strani dolori al ventre. Accudito dai ragazzi, ormai adulti, l’uomo scappa in bagno per continue flautolenze, ma ciò che si presenta inizialmente divertente è in realtà l’inizio di un incubo. L’uomo infatti fungeva da corpo ospite ad un essere extra-terrestre che funge da sentinella ad un’entità molto più grande. L’entità in questione è chiamata Mr.Gray, un nome che i quattro amici avevano già sentito pronunciare dalla bocca di Duddits. Mr.Gray è venuto da un altro mondo per distruggere il genere umano…

Come dicevo all’inizio, siamo davanti ad uno dei casi più strani della narrativa fantascientifica moderna, ma non tanto per ciò che riguarda il plot, bensì la disinvoltura con il quale questo film si prende gioco dello spettatore tradendo tutte le aspettative. Il film parte alla grandissima, sembra nella prima mezz’ora di essere catapultati in un mondo diviso fra Stand by me e It, con un’atmosfera fredda, meravigliosa la fotografia di John Seale, e con una sceneggiatura che sembra volerci invitare ad un grande spettacolo visionario. Premetto che la storia di King non l’ho letta, ma certamente non mi sarei mai aspettato un primo tempo così bello, cupo e elettrificante. Tutto molto bello (cit.Bruno Pizzul). Fine primo tempo, soddisfazione a mille. Inizia la seconda parte, dallo chalet nei boschi del Maine si passa alla base militare comandata da Morgan Freeman, che per la prima volta nella mia vita ho visto impacciato e fuori contesto (c’è poco da fa, deve fare il buono). dreamcatcher4La facilità con cui una trama viene presa e messa da parte per dare spazio ad altro è assolutamente inaccettabile, visto che da quel momento i quattro amici passano quasi in secondo piano perchè bisogna presentare i cattivi (umani). Per farla breve, uscii dal cinema dicendo ad alcuni amici che il film non poteva essere una merda, perché il primo tempo era a mio avviso a un passo dal capolavoro. Il guaio era che il secondo tempo si era imposto con una tale scarsità d’intenti e una sufficienza nel regalrci un improbabile turning point che si è avvalso del sostantivo merda. Peccato davvero perchè Thomas Jane, Damian Lewis, Jason Lee e Timothy Oliphant si comportano davvero bene e tutta la cupa atmosfera kinghiana si regge sul loro rapporto. Nel momento in cui Beaver e Jonesy entrano in contatto con Mr.Gray praticamente finisce il film. Un caso più unico che raro, è come se Alien di Ridley Scott diventasse ET nel secondo tempo…Quindi come giudicare questo film? Sono passati più di 14 anni e la mia risposta è sempre la stessa: primo tempo da 8, secondo tempo da 2. Aggiungo anche che le mie osservazioni sono praticamente identiche a molte altre trovate in rete, in cui la critica sta tutta nella scellerata idea di trasformare un’intrigante storia i quattro amici dotati di poteri telepatici in un salvataggio del genere umano dalle grinfie di un mostro assassino.

★★☆☆☆

 

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