Nightmare 4 – Il non risveglio (1988)

20130105-104243Sulla scia del successo ottenuto con Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987), Bob Shaye pur con più di un dubbio sul valore effettivo di Renny Harlin, regista finlandese sbarcato negli USA, diede l’ok per iniziare le riprese del quarto episodio della serie. Harlin, futuro regista di 58 minuti per morire (1990) e il pirotecnico Cliffhanger (1993), si dimostrò all’altezza del compito, proponendo una battaglia fra bene e male come non si era mai vista nella serie di Elm Street. Dal capitolo precedente ecco tornare i personaggi di Krister Parker (interpretata dalla semi esordiente Tuesday Knight, presente anche nella colonna sonora con il pezzo sui titoli di testa, chiamata a sostituire Patricia Arquette, all’epoca in dolce attesa), il burbero Roland Kincaid (Ken Sagoes) e il timido Joey Crusel (Rodney Eastman), a cui si aggiungono i personaggi di Alice Johnson (Lisa Wilcox), Rick Parker, fratello di Alice (Andras Jones), Dan Jordan (Danny Hassel), Debbie Stevens (Brooke Thiess) e la secchiona Sheila Kopecky (Toy Newkirk. Il film è stato il maggior successo della serie e, a detta dei fan, uno dei migliori seguiti, forse il migliore. Bravo Renny…

Morto e sepolto, ma non dimenticato, Freddy Krueger risorge dalle sue ceneri e torna ad Elm street più assetato di sangue di prima, pronto per uccidere ancora e accrescere il suo potere demoniaco. Prima di tutto completa la sua vendetta uccidendo i tre sopravvissuti Kincaid, Joey e Kristen, ma quando toccherà a quest’ultima, la sua amica Alice trasportata nel suo sogno, un dono speciale che Kristen non ha mai controllato troppo bene, riceve lo stesso potere. robert-englund-con-i-ragazzi-di-nightmare-iv-il-non-risveglio-230239Freddy inizia ad uccidere anche gli amici più stretti di Alice, che intimorita dal killer cerca aiuto trasportando persone nei suoi sogni. La ragazza sembra non poter sopportare il dolore per la perdita dei suoi cari ma una volta compreso che gli sono stati donati i poteri di ciascuno di loro, sfida Freddy in una battaglia all’ultimo sangue…

Primo difetto del film è una sceneggiatura che non convince, troppi luoghi comuni e poca fantasia: la storia del passaggio dei poteri delle vittime non mi ha mai convinto troppo e il modo in cui Alice sconfigge Freddy ha abbastanza dell’assurdo. Problema numero 2, la mediocrità di alcuni attori rispetto alla brava Lisa Wilcox è troppo evidente: goffo il personaggio di Rick interpretato da Andras Jones (sembra emulare Christian Slater nei suoi primi film). Come nel terzo film, Freddy spara battute alle sue vittime, gioca con il suo aspetto e si atteggia quasi ad eroe negativo, non rispettando le regole imposte da suo papà Wes Craven, il quale lo voleva silenzioso e crudele, con il volto ustionato nascosto fra ombra e il suo cappello. Quel babau mostrato nel primo indimenticabile film è bello che andato. Robert Englund, con la possibilità di far letteralmente emancipare il personaggio di Freddy, sfoggia frasi ad hoc pavoneggiandosi ad Elm Street, e questa cosa ai fan più giovani è nightmare-on-elm-street-4-debbie-alice-and-dandecisamente piaciuta, motivo per cui il film ha riscosso un grande successo. Il vero punto di forza è la tecnica: un montaggio fatto a regola d’arte, una grande regia (Harlin gioca molto su riprese veloci e angolazioni assurde) e una fotografia d’impatto, colorata ed astratta. Interessante anche la scelta del casting: sono numerosi i personaggi, tutti molto differenti gli uni dagli altri. Aggiungerei anche la (probabilmente) miglior colonna sonora di tutta la serie, sia per le tracce scelte sia per lo splendido score diretto da Craig Safan, il quale sceglie sequenze musicali più tambureggianti, rapide e cosmiche. Pirotecnica battaglia finale e uno sfizioso cliffhanger. Tornando per un attimo sulla colonna sonora, tra le tracce più interessanti vanno menzionate Don’t Be Afraid of Your Dreams dei Go West, Back to the Wall delle Divinyls, Love Kills – Vinnie Vincent Invasion e Fatal charm di Billy Idol.

★★★☆☆

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