Urban Legend (1998)

Urban LegendNel 1997, fu talmente grande il successo del nuovo ciclo di slasher movie, il tutto generato grazie al mitico Scream (1996) di Wes Craven, che oltre ad un ampliamento della saga, i produttori di Hollywood si misero al lavoro per sfuttare la scia e creare altre storie con le stesse caratteristiche. Tra i più conosciuti c’è sicuramente il titolo Urban Legend di Jamie Blanks, qui al suo esordio (il regista dirigerà tre anni dopo il mediocre Valentine – apputamento con la morte). Nel film troviamo un ottimo cast con giovani attori da una parte e storici volti dall’altra: se da un lato ecco Jared Leto (prima della sua consacrazione musicale e cinematografica), Alicia Witt, Michael Rosenbaum e la splendida Rebecca Gayheart, dall’altra i veterani Robert Englund, John Neville, Brad Dourif e Loretta Devine. Oltre a questi troviamo anche Tara Reid (American Pie), Joshua Jackson (già sulla cresta dell’onda per la serie cult Dawson’s Creek) e la bambina cresciuta Danielle Harris (storica antagonista di Michael Meyers nella serie Halloween). Con un budget leggero (14 milioni di dollari), il film di Jamie Blanks e prodotto dalla Phoenix Pictures di Neal H.Moritz, si porto a casa ben 75 milioni di dollari ed ebbe tre seguiti, di cui uno decente e due apocrifi e imbecilli al livello dell’Asylum.

Pendleton College, New England. La tranquillità del campus viene interrotta dall’omicidio di una studentessa, uccisa a colpi di ascia. La sera successiva due ragazzi, Natalie e Damon, appartati in un bosco, vengono aggrediti da una persona che indossa un giubbotto da eschimese. A seguito di una lotta Damon viene sopraffatto ed impiccato vicino l’auto. Natalie, sconvolta, fugge. Quando ritorna con Reese, la guardia giurata del Campus, non c’è traccia né della macchina né di Damon. Urban Legend_4La ragazza ipotizza un macabro scherzo di Damon, non nuovo a questo tipo di burle. Secondo alcuni amici, però, il ragazzo sarebbe partito per il week end in montagna e per questo motivo non rintracciabile. Natalie inizia a mettere in collegamento alla sua vicenda e alla morte della studentessa altri avvenimenti; il principale è la storia di un massacro avvenuto 25 anni prima nel college, avvenimento bollato come leggenda metropolitana ma oggetto di una prossima festa universitaria. L’unico sopravvissuto nel frattempo è diventato insegnante: si tratta del professor Wexler. Il giorno dopo Natalie e Paul, indagando nel suo ufficio, scoprono una stanzina con strani oggetti, tra i quali un’ascia. Al momento di uscire vengono sorpresi proprio da Wexler che li porta dal preside. Il dirigente scolastico ricorda a Natalie di stare attenta con la legge, in quanto per una vecchia vicenda legata alla morte di un ragazzo, lei e Michelle sono sottoposte al regime della condizionale, di conseguenza la studentessa rischia la carcerazione in caso di recidiva. Urban Legend_5Il professor Wexler non è l’unico sospettato da Natalie. Anche il bidello della scuola rientra nel novero, essendo uno dei pochi che si ricordi del massacro. Inoltre è un tipo strano e si trova sempre vicino ai luoghi dove sono stati ritrovati i cadaveri. I morti intanto continuano ad aumentare: Sasha, una conduttrice radiofonica, amica di Natalie, viene uccisa, in diretta radiofonica e la guardia di sicurezza del campus trova un lago di sangue nella stanza di Wexler. Natalie, la sua amica Brenda e Paul scappano dal Campus. Si fermano per chiamare aiuto in una stazione di servizio e mentre Paul telefona le ragazze…

La componente di humor rispetto a Scream viene quasi del tutto cancellata e sostituita con l’inserimento di qualche personaggio in più: stabilire fino a che punto questa scelta sia vincente non è così semplice. Difatti se da un lato alcune scene siano girate a regola d’arte, con il MMDURLE EC001classico innalzamento di suspence fino all’inevitabile salto sulla sedia (escamotage che si è reso via via sempre più noioso, furbo e snervante negli horror moderni), dall’altra c’è una sensazione di tutto già visto con la differenza che invece dei film horror da cui ispirarsi per commettere brutali omicidi, ci si trova a raccontarsi su un comodo divano dell’ateneo storie di leggende metropolitane. Le storie raccontate sono il prologo ad una carneficina in cui tutti i sospetti dovrebbero indicare un solo personaggio, neanche fossimo in un episodio de La signora in giallo. Tuttavia, seppur ci si trovi davanti a qualcosa di già masticato, non si ha mai l’impressione di vedere un film borioso e fiacco, anzi. I personaggi funzionano tutti (probabilmente male solo Tara Reid, qui in versione “chubby”) e Urban Legend_3tra questi spicca certamente un divertito Robert Englund nel ruolo del Professor Wexler. Sicuramente bene Loretta Devine, deliziosamente nera, paffuta e “mh-mhh”, Johsua Jackson che ce la mette tutta per seppellire il suo odiatissimo Pacey e Rosenbaum, il quale ha il pregio di fare lo stronzo ma con gran classe. Se non aveste ancora visto questo horror di puro cazzeggio, vi suggerisco di visionare il primo seguito Urban Legends – Final cut (2001) e di evitare gli altri due (la qualità sprofonda miseramente) e, qualora vi piacesse il genere non perdete So cosa hai fatto (1997).

★★★☆☆

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