Per farsi del male sulle nostre amate pellicole nostalgiche bisogna affrontare il cosiddetto “Protocollo HIghlander II” (protocollo che ho inventato ora). Se nel 1986, il pubblico aveva amato alla follia lo splendido affresco medioevale mixato con la realtà presente tra le scintille delle lame delle spade che sbattono l’una sull’altra negli scontri fra McLeod e Kurgan, nel 1991, quando numerosi fan attendevano con impazienza il seguito dell’ultimo immortale ecco ciò che non si sarebbero mai aspettati. Highlander II – il ritorno, diretto da Russell Mulcahy (regista anche del primo film) uscì nelle sale cinematografiche il 1°novembre 1991 e ottenne un deludente incasso, ma a livello internazionale riuscì a superare il costo della produzione e alla fine fu il film che incassò di più della saga (5 film). Per ciò che riguarda la critica bisognerebbe scriverci un romanzo perchè ciò che è accaduto in Highlander II è qualcosa di inimmaginabile e di catastrofico.
Anno 1994, la moglie di Connor MacLeod, Brenda J. Wyatt, muore a causa di radiazioni di raggi ultravioletti del sole. Lo strato di ozono che ricopriva una volta la Terra non esiste più e le vittime delle radiazioni solari si contano a milioni. Nel 1999, insieme al collega Alan Neyman, Connor costruisce lo Scudo Spaziale per proteggere il pianeta dai raggi ultravioletti. Lo scudo, tuttavia, condannerà per sempre la Terra ad un’esistenza senza Sole e cielo blu. Nel 2024, ormai vecchio e logoro, MacLeod ricorda che tutti gli immortali hanno origini aliene. Vennero esiliati sulla Terra dal loro pianeta natale, Zeist, per essersi ribellati contro il dittatore del posto, il malvagio generale Katana. Una volta sulla Terra si sarebbero reincarnati e sarebbero diventati immortali: l’ultimo avrebbe ottenuto la Ricompensa, cioè tornare su Zeist o vivere sulla Terra come mortale. Intanto i dirigenti della multinazionale Scudo Corporation, della quale è a capo il malvagio David Blake, poiché ricavano altissimi introiti dallo Scudo Spaziale, lo mantengono attivo, nonostante sia inutile, perché ora l’ozono è tornato normale, e occultano abilmente la notizia. L’ecoterrorista Louise Marcus si infiltra nella corporazione e scopre la verità. Cerca di riferirlo a MacLeod, ma la conversazione tra i due è interrotta bruscamente dall’arrivo di Corda e Reno, due sicari inviati sulla Terra da Katana per uccidere il protagonista. Connor riesce con alcune difficoltà a sconfiggerli e, riacquistata la giovinezza e l’immortalità, evoca il suo vecchio mentore Ramírez e decide di credere alle parole di Louise. Si reca personalmente dal collega Alan Neyman che gli conferma che le parole di Louise riguardo allo Scudo Spaziale sono vere. Neyman, però, viene scoperto da Blake e, dopo essere stato torturato, viene lasciato morire in prigione. Katana arriva personalmente sulla Terra. Dopo aver distrutto un treno e seminato il panico in città, il malvagio generale soppianta Blake al comando dello Scudo Corporation. I due collaborano per eliminare sia MacLeod che Ramírez. L’allievo e il maestro, una volta riuniti, attaccano lo Scudo Corporation. Ramírez si sacrifica per permettere a Connor di affrontare Katana.
Nel combattimento finale, Connor uccide Katana e di conseguenza distrugge per sempre lo Scudo Spaziale, riportando sulla Terra la luce del Sole. Il finale della versione americana vede Connor e Louise baciarsi e rimanere sulla Terra. Nella versione distribuita in Europa, invece, Connor e Louise fluttuano nell’aria e si dirigono su Zeist.
Che dire…capisco perfettamente l’imbarazzo di Mulcahy durante la proiezione del film alla premiere internazionale, il regista australiano si alzò esterrefatto per il montaggio finale che lasciò la sala dopo soli 15 minuti. Grazie a quest’obrobrio di seguito, Lambert, Connery, Ironside e lo stesso Mulcahy hanno avuto seri problemi per riconquistare credibilità ad Hollywood (ovviamente Connery meno di tutti, ma Lambert ebbe un periodo piuttosto difficile). Il grosso guaio fu che la maggiorparte delle critiche si scagliò contro il regista, il quale per contratto e per profitti rimase alla guida del progetto, ma non potè ostacolare gli ordini impartiti dalla produzione sia per la sceneggiatura ridicola che per un montaggio abominevole. Solo nel 1995 uscì una versione rimontata dal regista dove molte scene vennero eliminate e altre inserite ex-novo, recuperando qualche punto, ma l’impressione è che fu un lavoro creato male e non a causa del regista, il quale, come si può vedere nel primo film ci sa fare. Una cosa va detta, gli attori in questo film ce l’hanno messa tutta e non è un’ironia, è un grosso velo di tristezza su quanto si può vedere. Highlander II poteva essere anche più grande del suo predecessore, avendo tutte le carte in regola per farlo, o poteva tranquillamente essere evitato, ma non si può accettare questo. Anche la scelta discutibilissima di modificare le musiche, non più di Kamen ma dell’ex-Police Stuart Copeland non risultano un’arma a favore (e nemmeno una traccia dei Queen). Il film del 1986 aveva un fascino aulico, questo non vale la metà di un’eventuale brutta copia. È talmente pessima la sceneggiatura che un altro film di intrattenimento fantastico come Ghostbusters II fa un figurone a confronto. Di più non credo di poter dire. Male male male.
★☆☆☆☆
Una risposta a "Highlander II – Il ritorno (1991)"