Ricomincio da capo (1993)

Ricomincio da capoCon grande probabilità, questo film di Harold Ramis – l’Egon di Ghostbusters è scomparso poco tempo fa – è una delle più divertenti commedie degli ultimi 30 anni al livello mondiale. L’orginalità della trama (Danny Rubin) è sicuramente il punto di forza maggiore assieme ovviamente ad un’eccezionale interpretazione di Bill Murray, il quale ha avuto durante la fase di produzione molti litigi con il regista (sono sempre stato dell’idea che Bill Murray è un comico favoloso, unico nel suo genere, ma non mi vergogno a dire difficilissimo sul set) per l’evoluzione della sceneggiatura: Murray infatti avrebbe desiderato un’atmosfera sempre più triste per il suo sfortunato personaggio fino alla sua totale depressione, mentre Ramis e la produzione volevano trascinare las storia su binari romantici e divertenti. Per questa ragione, Murray e Ramis non si parlarono per anni fino alla malattia mortale di quest’ultimo, quando i due si riappacificarono grazie anche al buon Dan Aykroyd. Prodotto dalla Columbia Pictures, Ricomincio da capo – il cui titolo originale è “Groundhog day” – incassò nel 1993, la bellezza di 160 milioni didollari in tutto il mondo con un budget di soli 15 milioni. In Italia venne prodotto un film ispirato direttamente a questo film, chiamato “È già ieri” con un grande Antonio Albanese. È diventato talmente famoso il cosiddetto “Giorno della Marmotta” che ogni anno a Punxsutawney il 2 febbraio si festeggia questa ricorrenza con tanto di marmotta e una festa che dura per tutto il giorno.

Phil Connors è un insopportabile meteorologo televisivo che, controvoglia, deve recarsi nella piccola città di Punxsutawney, in Pennsylvania, per fare un reportage sulla tradizionale ricorrenza del Giorno della marmotta (festa celebrata negli Stati Uniti e in Canada il 2 febbraio). Qui però rimane intrappolato in un circolo temporale: Ricomincio da capo_2ogni mattina, alle 06.00 in punto, viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano musicale (I Got You Babe di Sonny & Cher), e da allora la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente. Gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno, e lui ben presto impara a sfruttarli per passare una giornata stravagante, spendere soldi, conquistare donne. Ma ogni tentativo di sedurre la bella collega Rita fallisce invariabilmente. Alla lunga questa vita ripetitiva lo porta però alla depressione e a tentare continuamente il suicidio, nei modi più strani, ma il giorno dopo si risveglia comunque, sempre nel Giorno della Marmotta. Durante uno di questi giorni Phil si confida con Rita che, comunque scettica, gli offre il consiglio di dedicare questa vita intrappolata ad aiutare il prossimo. Phil capisce così che non può in un singolo giorno – ovviamente – aiutare tutti, ma può migliorare se stesso. Scopre così i suoi talenti e capisce i bisogni altrui, il che lo rende un uomo apprezzato ed amato, insomma, un uomo migliore.

A dire il vero, esiste una trama al quale Danny Rubin potrebbe essersi ispirato, ossia un episodio di Star Trek Generation in cui Picard e il suo equipaggio rimangono intrappolati in una dimensione dove gli eventi non fanno che ripetersi in continuazione. Indubbiamente la storia sceneggiata da Rbin e dallo stesso Ramis ha molte peculiarità, le quali non fanno altro che accrescere il divertimento e dove Bill Murray, quì in una forma strepitosa, regna sovrano. Ricomincio da capo_3Ma da elogiare ci sono anche una graziosissima Andie MacDowell e un buon cast di contorno con Stephen Tobolowsky in primis nel ruolo dell’appiccicoso Ned Ryerson. Forse il risultato più importante del film di Ramis è il fatto che questo delizioso film è accessibile a tutti, più del commerciale Mamma ho perso l’aereo (1990) con cui questo film ha alcuni punti in comune. Il successo del film, fra l’altro è in continua ascesa e non sembra aver perso smalto per i suoi bei 24 anni d’età. Consideriamo anche che può essere insignito di quel tipo di film che non ci stanca mai di rivedere, forse proprio per il concetto di ripetizione dello stesso giorno, un’ironica iperbole che si prende beffe del “dramma” del tram-tram quotidiano e che si diverte a giocare in modo sempre raffinato con lo spettatore (Murray e Ramis sono dei maestri in questo), anche nel momento in cui spunta fuori lo spettro della morte e di ciò che nel nostro destino non possiamo cambiare. Ricomincio da capo_5Splendido l’adattamento scenografico di David Nichols e davvero niente male la colonna sonora diretta da George Fenton. Il personaggio di Phil Connors, in un certo senso ricalca, seppur in modo meno spinto, quello di Frank Cross in SOS Fantasmi (1988): ciò concerne che il carattere di Connors, anche stavolta, sarà modificato da una serie di eventi fantastici per poi migliorare ed aiutare il prossimo. Ricomincio da capo è un capolavoro di sorrisi e romanticismo che non smetterà mai di sorprendere e che può permettersi di far interrompere un frenetico zapping televisivo.

★★★★☆

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