Ventilatori, in continuazione ventilatori e spiragli di luce che li attraversano riuscendo ad illuminare quel poco che basta per non lasciare al buio luoghi oscuri e misteriosi colmi di polvere e fumo. Momenti agghiaccianti si susseguono con un montaggio frenetico fino ad un incredibile colpo di scena. Alan Parker, regista di Fuga di mezzanotte (1978) e del mitico Pink Floyd – The Wall (1981), nell’ormai lontano 1987, portò sullo schermo uno psico-thriller con l’inedita coppia Mickey Rourke e Robert De Niro. Tratto da un romanzo scritto da William Hjorstberg, Fallen Angel, ecco Angel Heart – ascensore per l’inferno. Nel cast troviamo la giovanissima (e bravissima) Lisa Bonet, Charlotte Rampling e in un piccolo ruolo Pruitt Taylor Vince. Il film di Parker, uscito nei cinema nel marzo del 1987 non ottenne il successo sperato in USA, ma si rifece sia con il mercato internazionale, sia con il mercato home-video. Tuttora, secondo molti critici, è il miglior film diretto dal regista inglese. Piccola annotazione personale – Mickey Rourke, mi ci gioco casa, rimpiangerà assai l’essersi rimesso a combattere sul ring, distruggendo per anni una carriera da nuovo Marlon Brando. Quello che noi abbiamo oggi è ciò che avanza di Rourke ricucito e plastificato e ogni volta che appare in televisione o in un film mi dà veramente ai nervi.
New York, 1955. Harry Angel, un giovane investigatore privato di Brooklyn, viene incaricato di indagare sulla scomparsa misteriosa di tale Johnny Favorite, un ex cantante rimasto sfigurato durante una tournée al fronte negli anni della seconda guerra mondiale. Il suo cliente, proveniente da New Orleans, si chiama Louis Cyphre ed è un uomo dall’insolito fascino capace di influenzare negativamente il suo stato d’animo. Angel dapprima si reca alla clinica dove Favorite era stato ricoverato dopo la guerra scoprendo che questi era stato dimesso il 31 dicembre del 1943, un anno dopo essere stato arruolato; successivamente va a casa di Edward Fowler, un medico dipendente dalla morfina che curava Johnny, dove viene a conoscenza che Fowler era stato pagato 25 000 dollari per continuare a far credere che il cantante non fosse mai uscito da quella clinica. Quando in seguito torna a casa del dottore lo trova cadavere, ucciso con un colpo di pistola sparato attraverso l’orbita oculare destra. All’indomani Angel incontra Cyphre in un ristorante per comunicargli l’intenzione di abbandonare il caso, ma costui gli offre 5 000 dollari per proseguire le ricerche. Angel accetta, anche se da giorni ha uno strano sogno ricorrente: una grande festa e un soldato girato di spalle, del quale non riesce a vedere il volto. Le indagini evidenziano che Favorite aveva avuto una storia d’amore con una ragazza nera di nome Evangeline Proudfoot e che aveva anche un’amante di nome Margaret Krusemark, che dopo la scomparsa di Johnny si era ritirata nella Louisiana insieme al padre Ethan. Arrivato a New Orleans Angel si reca da Margaret per avere informazioni su Favorite, ma la donna gli risponde che non ne sa più nulla e che per lei quell’uomo è morto. L’investigatore scopre inoltre che Evangeline – amante di Johnny prima della guerra – è morta lasciando la figlia Epiphany con il nipotino. Angel va a trovare Toots Sweet, vecchio compagno di Johnny Favorite prima della guerra, e pedinandolo finisce per assistere a una cerimonia voodoo alla quale è presente anche Epiphany. Il giorno successivo, recatosi a trovare Toots, lo trova morto. Identica sorte ha subito Margaret Krusemark, con il cuore strappato dal petto.
Tornato al motel Angel trova Epiphany con la quale ha uno sfrenato rapporto sessuale e scopre che la ragazza è figlia di Favorite, da lei descritto come un uomo molto malvagio nonché un potente mago voodoo. Il giorno successivo Harry si reca dal padre della Krusemark, Ethan, il quale gli rivela di essere stato lui a pagare 25 000 dollari a Fowler; il vecchio asserisce pure che Johnny aveva venduto l’anima al diavolo per il successo, ma dopo essersene pentito, trovò in un vecchio manoscritto una formula per rubare l’anima ed assumere le sembianze di un’altra persona: per questo motivo la sera di Capodanno del 1942 Favorite si recò a Times Square, con l’intento di trovare una vittima sacrificale, un soldato della sua età. Johnny e Margaret, a seguito di un incantesimo nel quale l’uomo aprì il petto del soldato divorandone il cuore, sigillarono poi la sua piastrina identificativa in un’ampolla conservata dalla donna…
Angel Heart non può vantare una trama originalissima – il birbante che vende l’anima al diavolo e tenta la fuga è una storia già bella che usata – ma l’occhio cade inevitabilmente allo spettacolo visivo che Parker fa ruotare intorno alla vicenda. Il montaggio di Gerry Hambling (vecchio collaboratore del regista) ha certamente un’importanza fondamentale qui come le musiche introspettive e sinistre scelte da Trevor Jones, in cui è il sax a padroneggiare sul’universo mistico di Angel e del suo viaggio. La bravura di entrambe le star si tiene in equilibrio grazie al compromesso di qualità/quantità: Rourke è il protagonista indiscusso, bravissimo e affascinante come solo in quel periodo; De Niro dispone di circa dodici minuti per la sua parte, ma ogni volta che entra in scena sovrasta tutto e tutti. Davvero ottime le interpretazioni femminili, soprattutto Lisa Bonet, la quale per sganciarsi dalla dimensione sit-com dei Robinson si ritagliò un ruolo cruciale e molto complesso in questo horror, con scene di nudo, sesso frenetico e rituali esoterici piuttosto disturbanti. Angel Heart ha una certa somiglianza con quell’altro bellissimo pezzo di cinema (postumo) chiamato Jacob’s Ladder – Allucinazione perversa (1990), in cui anche in quel caso l’uomo deve affrontare un viaggio interiore per capire cosa sta accadendo intorno a lui. Da vedere e rivedere, obbligatoriamente di notte e da soli.
★★★★☆
2 risposte a "Angel heart – Ascensore per l’inferno (1987)"