Darkness (2002)

DarknessUna casa infestata è uno dei plot più utilizzati nella storia del genere horror o per film che vogliono parodiare il genere horror. Tra le decine di titoli che possiamo citare non possiamo dimenticare La casa (1981); Amityville horror (1979); Il mistero della casa sulla collina (1999); Gli invasati (1963); Changeling (1980), generalmente il resto è tutta roba rivisitata o mal emulata. Nel 2002 il regista spagnolo Jaume Balaguerò porta sugli schermi la sua casa infestata, un film di produzione ispanico-statunitense (i fratelli Weinstein e il catalano Carlos Fernandez). La formula prevede la più classica delle trame relative alle cosiddette Haunted Houses: una famiglia si trasferisce dalla città americana in una casa disabitata (in Spagna) e all’interno dell’abitazione iniziano a succedere cose strane. Insomma, siamo alle solite. Uscito nel giorno di Natale, il film di Balaguerò ottiene un buon successo ai botteghini ma delude la critica.

Una famiglia americana si trasferisce a vivere in Spagna in una casa mai stata abitata prima. Ma nella casa ben presto iniziano ad accadere cose inquietanti: il padre Mark ha una ricaduta in una malattia che lo aveva seriamente colpito alcuni anni prima; il figlio Paul viene spaventato da strani spettri che lo tormentano; la figlia maggiore Regina capisce che in quella casa c’è qualcosa che non va mentre la madre Maria sembra non accorgersi di nulla. Con l’aiuto del suo nuovo amico, Carlos, aspirante fotografo innamorato di lei, Regina si incontra con Villalobos, l’uomo che ha progettato la casa. Darkness_2L’uomo le rivela che la casa è stata costruita per essere sede di un rituale sovrannaturale che richiede il sacrificio di sette bambini (ognuno dei quali sacrificato da “mani che lo amano”) in concomitanza con una eclissi che si verifica solo ogni 40 anni. Visto l’avvicinarsi di una eclissi e che il precedente rituale necessita di un altro sacrificio per essere ultimato, Regina vuole far tutto il possibile per impedire che il fratellino Paul diventi l’ultima vittima. Regina scopre che suo nonno, Albert Rua, è un membro della setta che ha effettuato quarant’anni prima il rituale satanico. L’uomo le rivela che il settimo bambino che doveva essere sacrificato è nientemeno che il padre di Regina, Mark e che egli non sacrificò suo figlio perché all’ultimo momento si rese conto che non lo amava. Albert le rivela anche che è stato lui a far sì che il figlio e la sua famiglia si siano trasferiti in quella casa con l’intenzione di fare in modo Mark sia sacrificato durante questa eclissi da “mani che lo amano.”…

Non si può non dire che Darkness si destreggi con passionale originalità in un contesto visitato e rivisitato, la sapienza di Balaguerò provvede ad alzare l’asticella dell’eleganza grazie ad una fotografia impeccabile, oscura e parsimoniosa di Xavi Gimenez. Darkness_3È grazie anche al cast che la trama, semplice ma forte, non generi sbadigli. Lena Olin e Giancarlo Giannini, finissimi attori, non sbagliano nulla e ci aiutano ad essere pian piano introdotti in un tunnel dove la luce inizia pian piano a svanire dando spazio proprio a quell’oscurità che prenderà sempre più piede. Se per un attimo si dovesse pensare che il regista abbia voluto marchiare la sua creatura di quel tocco europeo e meno patinato sfoggiando un presunto esibizionismo compiaciuto ci si sbaglia, perchè il punto è che l’atmosfera sovrasta tutto e tutti in modo costante come se fosse sfuggita di mano ai tecnici e vivesse di vita propria. Potente e apocalittico, Darkness rivela la paura dell’ignoto passo dopo passo ed è una delizia nel suo essere elegantemente crudele: non aspettatevi sangue a fiotti o budella, quando l’orrore vuole davvero sorprendere non ha bisogno di espedienti raccapriccianti, ma di un’anima oscura. È un film che deve far parte di una videoteca per gli amanti dell’horror.

★★★★☆

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