Il regista Roland Emmerich, dopo l’interessante Stargate (1994), decise che la sua carriera dovesse dirigersi verso il genere catastrofico, portando nelle sale film sempre più esagerati, culminati con il disaster movie 2012, uscito nelle sale il 13 novembre del 2009, ciò grazie anche ad un lunghissimo vociferare sulla fine del mondo predetta dai Maya (rivelatasi poi sbagliata a quanto pare). 2012 ha terminato la sua corsa nelle sale incassando una cosa come 735 milioni di dollari, entrando di diritto nella classifica dei dieci film più remunerativi di sempre. Nel cast, ricco di attori, troviamo John Cusack e Amanda Peet (di nuovo insieme dopo Identità), Thomas McCarthy, Chiwetel Ejiofor, Oliver Platt, Thandie Newton, Danny Glover, Oliver Platt e Woody Harrelson.
Nel 2009, il professor Adrian Helmsley, consulente scientifico della Casa Bianca, viene a conoscenza – tramite il collega indiano Satnam Tsurutani – di alcune tempeste solari con una forte emissione di neutrini, che ottengono come effetto sul pianeta Terra un surriscaldamento del nucleo con conseguente liquefazione del mantello esterno; come conseguenza di ciò, la crosta terrestre comincerà a dislocarsi, generando terremoti, eruzioni e tsunami. Avverte dunque Carl Anheuser, il capo dello staff del Presidente. Gli eventi si spostano al 2010: durante il G8 nella Columbia Britannica è ormai assodato che la catastrofe planetaria arriverà. Si comincia a pianificare come l’umanità dovrà affrontare la situazione. Nel 2011 il segreto è ancora strettamente celato e chi si rende conto che qualcosa non è comunicato dai governi e prova a far valere le sue ragioni viene eliminato fisicamente. È il caso per esempio del direttore del Louvre, che accetta di sostituire i pezzi pregiati del museo con dei falsi su invito di Laura Wilson, la figlia del Presidente degli Stati Uniti. In realtà, entrambi sono convinti in buona fede che le opere verranno trasferite al sicuro in Svizzera; solo successivamente alla morte del direttore, Laura scoprirà dalla bocca del padre Thomas la verità. In gran segreto, le potenze mondiali stanno organizzando un piano che prevede il salvataggio di una ristrettissima parte dell’umanità, circa 3 milioni di persone selezionate (politici, miliardari, scienziati, finanziatori, medici, militari e quanto altro si pensa possa essere fondamentale per l’inizio di un nuovo cammino dell’umanità) mediante la costruzione, in Cina, di colossali scialuppe di salvataggio, delle vere e proprie tecnologiche arche di Noè. Il finanziamento di queste attività costruttrici è ottenuto mediante la vendita di biglietti per il salvataggio al prezzo di un miliardo di euro a persona. Le attività di costruzione sono mascherate come lavori relativi a una gigantesca diga. La storia si sposta nel 2012. La West Coast degli Stati Uniti è continuamente soggetta a piccoli terremoti, che stanno lacerando il terreno già instabile. Charlie Frost è un visionario – ma non tanto – cacciatore di verità negate, dal caso Roswell alla morte di Marilyn Monroe. Frost trasmette per radio notizie e pareri su quello che sta succedendo, assicurando che la fine del mondo è prossima, come previsto dal calendario Maya. In questo si sbaglia solo nel sostenere che la via di fuga progettata sia costituita da gigantesche navi spaziali. La sua storia si intreccia con quella di Jackson Curtis, scrittore di fantascienza e occasionalmente autista di limousine; egli giunge a Los Angeles dalla ex moglie Kate – ora convivente con Gordon, chirurgo plastico invidioso di Jackson – e accompagna i figli, Noah e Lily, al campeggio. Le scene si spostano al parco di Yellowstone, dove Jackson e i suoi figli vengono intrattenuti insieme agli altri campeggiatori da un corpo dell’esercito. L’incontro con Charlie Frost non lascia Jackson del tutto convinto della bontà delle sue affermazioni. Riportati successivamente i figli a casa della ex moglie, va a prendere per lavoro con la limousine i figli del miliardario russo Yuri Karpov, Alec e Oleg, per accompagnarli all’aeroporto. Frequentando questi grotteschi personaggi, Jackson si rende velocemente conto che costoro stanno partendo in aereo per salvarsi da una catastrofe. In quel momento corre a prendere la sua famiglia e, proprio mentre il governatore della California assicura che il peggio è passato, inizia il dislocamento della crosta e, come conseguenza di ciò, un colossale terremoto di intensità pari a ben 10,9 gradi sulla Scala Richter colpisce la regione americana. Jackson riesce a raggiungere la casa della sua famiglia in tempo e insieme eseguono una fuga disperata con la limousine, attraverso edifici che crollano, terreni che si aprono, treni e automobili che precipitano dentro ai crateri provocati dal cataclisma. Arrivano finalmente nel parco di Yellowstone su un aereo pilotato da Gordon. Qui, insieme a Lily, Jackson recupera da Charlie Frost, posto in cima alla montagna ad aspettare un’enorme esplosione dello Yellowstone, una mappa delle arche in Cina, ma prima devono fuggire dall’eruzione del gigantesco vulcano appena sorto. L’esplosione, come previsto, spazza via tutto, compreso Charlie Frost. Scappando dalla gigantesca esplosione, Jackson e Lily arriveranno in tempo all’aereo. Lily vi sale, ma Jackson rimane indietro: Gordon inizia a partire, mentre Kate salverà lo sventurato Jackson.
Contemporaneamente una serie di catastrofici terremoti colpisce l’America del Sud, distruggendo Rio de Janeiro, mentre Londra viene devastata da rivoltosi in cerca di risposte. Intanto, lo staff del governo americano, sapendo dell’eruzione del supervulcano, decide di salire sull’Air Force One per raggiungere le arche, tutto tranne il presidente, che decide di restare col popolo a Washington D.C. e, con un messaggio video trasmesso in mondovisione, annuncia che gli immani disastri naturali che stanno accadendo sono solo la minima parte di quella che sarà la fine del mondo. Intanto i protagonisti riescono a raggiungere l’aeroporto di Las Vegas, devastata da una serie di terremoti, dove incontrano il miliardario Karpov, i suoi due figli e l’amante Tamara. Insieme, con l’aggiunta della guardia del corpo Sasha, partono con un aereo cargo Antonov An-225 pieno di auto di lusso, pochi secondi prima che la nube di cenere generata dall’eruzione della caldera di Yellowstone investa la città. Mentre terremoti, eruzioni e altre catastrofi uccidono migliaia di persone in tutto il mondo e Washington viene colpita da un potente sisma di magnitudo 9,4, che farà crollare il Washington Monument, l’aereo su cui viaggiano i protagonisti sta esaurendo il carburante: il gruppo decide di provare a fare rifornimento alle Hawaii, per scoprire che sono state sommerse dalla lava. A questo punto, proprio nel momento in cui un terremoto distrugge Roma, uccidendo anche il primo ministro italiano e il Papa, il dislocamento della crosta terrestre raggiunge il suo picco di velocità; come conseguenza di ciò, oltre a esserci un ulteriore aumento del già enorme numero di terremoti ed eruzioni, si formano dei giganteschi tsunami che finiscono per sommergere buona parte dei continenti, uccidendo quasi ogni persona sulla terra (tra cui il padre di Adrian e il presidente, che muore quando una portaerei, trascinata a terra da un megatsunami alto un chilometro, si schianta sulla Casa Bianca). I protagonisti pensano di essere costretti a fare un ammaraggio nell’Oceano Pacifico, ma scoprono che il dislocamento della crosta terrestre ha spostato il continente asiatico e che quindi in realtà si trovano molto vicino alla loro destinazione iniziale, anche se la manovra di emergenza per atterrare uccide Sasha, la guardia del corpo di Karpov. Sfortunatamente per i protagonisti, Karpov abbandona il gruppo con i suoi due figli, lasciando Tamara e gli altri da soli. Jackson, Gordon, Kate, Tamara, Lily e Noah – con l’aiuto di un ragazzo tibetano – riescono a salire su una delle arche, proprio mentre sta iniziando la procedura di partenza. All’interno dell’arca, Gordon muore in modo straziante, triturandosi tra gli ingranaggi, e Jackson, nel tentativo di salvare un operatore, danneggia i marchingegni del portellone…
Prima di andare ad evidenziare le peculiarità del film bisogna fare un appunto: Emmerich, non ha quasi mai sbagliato un colpo; il regista di Stoccarda, ha generalmente sempre portato molti soldi alle casse delle case di produzione, una fra tutte la Fox. AI fini di “cassa”, questo ennesimo film catastrofico, è la prova che basta il sano intrattenimento per fare soldi e poco importa cosa la gente abbia visto. Ma visto che io di soldi non ne becco una mazza… Torniamo al film. 2012 è una lezione di effetti speciali in cui è talmente alto il livello di intrattenimento audio-visivo, che gli attori si fanno quasi da parte, essendo in fin dei conti, solo pedine di un gioco sadico. Tuttavia, anche sul piano tecnico, il film è una copia di altri disaster movie come lo sono stati Armageddon e Deep Impact (1998) o The Core (2000). Qualsiasi sentimentalismo è sprecato e scopiazzato: nemmeno il vecchio Presidente degli USA Danny Glover (eroe antico degli anni ’80) riesce a commuovere con il suo discorso alla nazione e al mondo (ennesima scena vista e rivista). John Cusack dimostra ancora una volta che non vuole essere un bravo attore e il miglior personaggio riuscito è interpretato probabilmente da Woody Harrelson, anche se riprende un personaggio già esistito in passato, con altro nome e altro volto. Il resto del film è la distruzione del pianeta, pezzo per pezzo, e basta: il risultato ottenuto fa quasi tenerezza. Di certo non può solo bastare la qualità degli effetti speciali per salvare uno spettacolo così deprimente. A confronto, il buon vecchio “The day after tomorrow” (2003), sempre di Emmerich, sembra un capolavoro. Da evitare.
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Una risposta a "2012 (2009)"