Ammazzavampiri 2 rappresenta l’ulteriore conferma delle mediocri capacità del caro amico di John Carpenter, Tommy Lee Wallace, regista del discutibile Halloween III (1983) e della goffa rappresentazione cinematografica di IT (1990). Seguito diretto di Ammazzavampiri (1985), divertente comedy-horror diretta da Tom Holland, ha avuto l’ok dalla Columbia/Tristar solo dopo la conferma delle presenze di William Ragsdale e soprattutto di Roddy McDowall: sfortunatamente in questo secondo atto mancano i personaggi di Evil Ed (Stephen Geoffreys non accettò di svendere la sua immagine per un personaggio già sfruttato all’osso, anche se la sua carriera ebbe sviluppi inaspettati), di Jerry Dandrige poichè Chris Sarandon venne richiamato da Holland per interpretare un ruolo determinante nel primo capitolo de La bambola assassina (1988) e al suo posto fu ingaggiata la bella Julie Carmen nel ruolo di sua sorella, mentre la fidanzata simpatica di Charlie Brewster Amanda Bearse venne sostituita da Tracy Lind. Il film non ebbe il successo del suo predecessore e una ipotetica terza parte venne presto accantonata.
Alcuni anni dopo i fatti accaduti nel suo vicinato, quando riuscì con l’aiuto dell’attore Peter Vincent ad uccidere il vampiro Jerry Dandrige, Charlie Brewster si trova all’università ed è in analisi per dimenticare tutta la faccenda autoconvincendosi che i vampiri non esistono. Proprio il suo analista gli consiglia anche di tagliare i legami con il suo vecchio amico Peter ed assieme alla sua nuova fidanzata Alex, va a fargli visita per chiudere. Tuttavia nella città universitaria si è insediata una nuova stirpe di vampiri, capeggiata dalla bella Regina, la quale è alla ricerca proprio di Charlie per vendicare la morte di suo fratello Jerry. Il ragazzo, che viene anche morso dall’affascinante donna, inizia ad assumere, pian piano, gli atteggiamenti delle creature della notte ed avere sete di sangue. Peter e l’intrepida Alex, scoperto il covo dei vampiri, decidono di dare loro battaglia e salvare la vita del povero Charlie…
Ammazzavampiri 2 non è un buon film: non ha davvero nulla di così interessante che il suo predecessore non abbia già rivelato e i guai sorgono dal punto di vista tecnico, dove a pesare come un macigno ci sono una scarsa fotografia (Mark Irwin) e una odiosa regia, sintesi di sufficienza e inadeguatezza. C’è da aggiungere anche una sceneggiatura flebile, basata solo sul concetto di vendetta, un pò poco per bissare la prelibata trama del primo film. La colpa non va attribuita agli attori, in cui spicca un sempre congeniale Roddy McDowall e una discreta interpretazione della cattiva Julie Carmen. La coppia di protagonisti (esclusa la donna di turno) rimandava in un certo senso al dualismo di Ritorno al Futuro: nel contesto fantascientifico di Hill Valley & co., Doc e Marty rappresentavano il vecchio saggio scienziato e il malcapitato teenager in un mondo fatto di rischi e pericoli basati sullo spazio-tempo; le controparti Charlie-Peter Vincent ne raccolsero quasi l’eredità affrontando un pericolo soprannaturale e “giocando” sul sistema tv/realtà. Sebbene la coppia funzionasse a meraviglia nel primo episodio, in questo stenta a convincere probabilmente perchè molto era stato già detto. In più la mancanza di Evil Ed, un’eccezionale ed involontaria icona comico-gay, pesa come un macigno ed l’unico ruolo importante del primo film a non essere rimpiazzato. Si salvano gli effetti speciali, buoni per il basso budget e le musiche dirette sempre da Brad Fiedel. Ammazzavampiri 2 non va gettato via, ma non ha davvero nulla di che da dire. Occhio alla bella “Come to me” sui titoli di coda cantata da Deborah Holland.
★★☆☆☆
3 risposte a "Ammazzavampiri 2 (1988)"