Star Wars IV – Una nuova speranza (1977)

Guerre stellariLa famosa scritta “Episodio IV: una nuova speranza” dopo lo storico logo Star Wars non apparve mai fino al 1997, quando venne celebrato il ventennale del primo film della cosiddetta prima trilogia. All’epoca dei fatti, maggio 1977, dopo il celebro logo scorrevano senza un sottotitolo i testi che introducevano lo spettatore all’universo creato da Lucas. Guerre Stellari, cosi mi piace ancora chiamarlo, oggi non è più un film ma un prodotto del cinema, contornato da un pachidermico mondo di merchandising e un fatturato talmente ampio (basterebbe anche un solo film) per sfamare i popoli più bisognosi di tutto il mondo. La galassia lontana lontana è divenuta, dal 1977, un rifugio sicuro per i super nerd di ogni etnia, un appuntamento talmente inderogabile che la nascita di un figlio o il giorno del proprio matrimonio, per alcune persone, potrebbero essere considerati secondari rispetto ad essa.
Guerre stellari rappresenta un significativo cambiamento per il cinema made in USA: una vera distrazione dai problemi razziali, dalle macerie lasciate dalla fallimentare guerra in Vietnam e dagli scandali politici. Se gli anni ’50 e ’60 potevano in un certo senso apparire come il ventennio del sogno americano, gli anni ’70 sono la sintesi di un paese che si risveglia (da un sogno appunto) rabbiosa e sfuggente. Luke Sywalker, interpretato dal giovane Hamill, incarna il giovane uomo disposto a mettersi in gioco per trovare una propria strada, pronto a seguire le orme di un padre che, in passato, aveva fatto grandi cose per una grande causa. È la storia di un qualsiasi giovane ragazzo che si ritrova tale nella metà degli anni ’70, stanco di una vita sospesa tra l’incertezza del futuro ignoto e figlio di un glorioso periodo di prosperità. Da qui in poi, il sogno diventa epica ed ecco il suo mentore, il vecchio Kenobi…
Guerre Stellari ha incassato tra il 1977 e il 1978 (le proiezioni perdurarono molto tempo) la bellezza di 775 milioni di dollari: oggi sarebbe una cifra mastodontica, probabilmente superiore ai 3 miliardi. In sostanza, per molti amanti del genere, è un pò come la nuova Bibbia…e di amanti ne è pieno il mondo….Guerre stellari_5

Sono trascorsi diciannove anni dalla fondazione dell’Impero Galattico. Dal Palazzo Imperiale di Coruscant, il malvagio Imperatore ha rafforzato il suo potere sulla Galassia nelle vesti di monarca assoluto, e il suo misterioso allievo, Dart Fener, seguace del Lato Oscuro della Forza e capo della Flotta Stellare Imperiale, è impegnato a spezzare le ultime resistenze. L’Impero ha però trovato un tenace nemico nell’Alleanza Ribelle, composta dai senatori, dai governi e dalle forze armate planetarie dei mondi rimasti fedeli alla Vecchia Repubblica, che si sta rinforzando sempre di più grazie alla guida della senatrice Mon Mothma e ai successi diplomatici della giovane Principessa Leila Organa.[6] Scoperta l’astronave della principessa, i soldati imperiali irrompono al suo interno in cui scoppia una battaglia con i Ribelli che vengono trucidati dai soldati e successivamente, dal fumo della battaglia Fener fa la sua prima apparizione e la principessa Leila viene catturata dalle forze imperiali. Prima che i soldati dell’esercito imperiale conquistino la sua astronave, però, Leila riesce a trasmettere un messaggio nella memoria del piccolo droide astromeccanico C1-P8 che, accompagnato dal droide protocollare D-3BO, sale su un guscio di salvataggio e giunge sul torrido e desertico Tatooine alla ricerca di Obi-Wan Kenobi, un Cavaliere Jedi. I due droidi vengono tuttavia catturati dai Jawa, piccoli umanoidi rottamai, e venduti a Owen Lars, Guerre stellari_2un agricoltore che vive insieme alla moglie Beru e al giovane nipote Luke Skywalker, figlio dello scomparso Cavaliere Jedi Anakin Skywalker, il quale scopre la loro provenienza e la loro necessità di incontrare il vecchio Obi-Wan Kenobi, che conosce da molti anni col nome di Ben, un vecchio ritenuto da tutti solo uno stregone pazzo che vive da eremita. Quando C1-P8 fugge per cercare da solo Obi-Wan, Luke e D-3BO lo inseguono a bordo di un landspeeder e durante l’attacco dei predoni Tusken vengono salvati proprio dall’anziano Cavaliere Jedi, che riceve il messaggio di aiuto della principessa rapita e i piani rubati dai Ribelli della Morte Nera, una stazione spaziale da combattimento grande come una luna e con una potenza di fuoco tale da distruggere un intero pianeta.
Luke apprende dal vecchio Obi-Wan di suo padre Anakin Skywalker, un allievo esemplare, un grande amico, un ottimo guerriero e pilota che era stato ucciso dal suo perfido compagno Dart Fener. Questi, che era stato allievo di Kenobi prima di volgersi al male, aiutò l’Impero a dare la caccia ai Cavalieri Jedi e a distruggerli. In seguito Obi-Wan dona a Luke la spada laser (l’arma degli Jedi) appartenuta a suo padre, dicendogli che lui stesso avrebbe voluto che la prendesse non appena avesse raggiunto l’età giusta. Tornando a casa il ragazzo scopre che le Truppe d’Assalto Imperiali hanno inseguito i droidi e, non trovandoli, hanno bruciato vivi Owen e Beru nella loro fattoria, ridotta in cenere. Luke, ormai privo di ogni motivo per restare su Tatooine, accetta di seguire Obi-Wan alla volta di Alderaan e di apprendere la dottrina Jedi. I fuggitivi giungono al porto spaziale di Mos Eisley alla ricerca di un’astronave su cui imbarcarsi per raggiungere Alderaan e riuscendo ad entrare grazie ai poteri di Kenobi che convince le guardie imperiali a farli passare. Poco dopo raggiungono una taverna piena di alieni e umanoidi provenienti da diversi pianeti della Galassia; uno di questi, un balordo di nome Evazan, provoca e aggredisce Guerre stellari_3Luke che viene salvato da Ben che gli mozza una mano con la spada laser, dimostrando la sua maestria nell’uso di tale arma. Finalmente i due sembrano aver trovato l’aiuto necessario in Ian Solo che è pilota del Millennium Falcon e col suo amico e copilota Chewbecca, uno Wookiee alto più di due metri, lavora come contrabbandiere al soldo del potente gangster Jabba the Hutt, col quale è pesantemente indebitato e che ha messo una taglia su di lui. Infatti, prima di andarsene, s’imbatte nel cacciatore di taglie Rodiano Greedo, il quale gli punta un blaster chiedendogli i soldi che doveva a Jabba. Ian gli spara da sotto il tavolo uccidendolo, per poi pagare il barista Wuher e scusandosi “per aver sporcato”. Ian quindi esce dal locale per raggiungere l’hangar in cui è ormeggiata l’astronave e partire insieme al gruppo con il Falcon, riuscendo a seminare sia le guardie imperiali inviate a catturarli sia due Cacciatorpedinieri Stellari che tentano di intercettarli appena fuori dal pianeta. Sulla Morte Nera, frattanto, lo spietato Governatore Tarkin minaccia la principessa Leila, condotta prigioniera sulla stazione: se lei non rivelerà la posizione della base da cui l’attacco alla flotta imperiale ha avuto luogo, lui impartirà l’ordine di distruggere il pianeta Alderaan, nel cui sistema sono già giunti da poche ore. Leila rivela così la notizia (poi rivelatasi falsa) secondo cui la base è sul pianeta Dantooine, situato nell’Orlo Esterno della Galassia (dove in realtà si trovano le rovine di una base abbandonata da tempo). Tarkin, con efferata spietatezza, impartisce ugualmente l’ordine di distruggere Alderaan, dato che Dantooine è troppo lontano perché la notizia della sua distruzione possa seminare il terrore tra i Ribelli…

Se vogliamo dirla tutta, Guerre stellari, è l’antifantascienza. Se le nuove “regole” astrofisiche erano state dettate dal più grande film di fantascienza di tutti i tempi, il film di Lucas le infrange trasformando il silenzioso spazio in un caotico frastuono di raggi laser ed esplosioni, passaggi di astronavi e x-wing come se si trattasse di una realtà differente. Poco importa comunque. Con quasi gli stessi abiti di Gesù e i suoi discepoli, ecco i Jedi (spada laser azzurra – o in certi casi verde chiaro), salvatori disposti a mettere in gioco la propria vita per riportare l’equilibrio nella galassia. Guerre stellari_4Il male, rappresentato qui da Darth Vader (spada laser rossa), punta alla sovranità dell’Impero, ente in fase di crescita esponenziale dopo la caduta della Repubblica, quando i Jedi sorvegliavano attentamente la galassia tutta. Ci soffermiamo sul primo film, perchè non si può criticare la saga completa almeno in questo caso: il viaggio del giovane Luke Skywalker è una involontaria ma spettacolare metafora della vita, in cui il vecchio lascia il posto al nuovo e in cui le sorprese sono dietro l’angolo, dove il male ha il volto (coperto) di un cavaliere tutto di nero vestito e il bene veste colori chiari. John Williams rilascia una delle overture più famose di tutti i tempi (qui manca la marcia imperiale, presente solo dal capitolo successivo in poi), mentre vanno necessariamente sottolineati gli splendidi costumi di John Mollo e il trucco di Stuart Freeborn. Nel cast uno scalpitante Mark Hamill e un divertente Harrison Ford vengono messi un pò all’angolo dalla presenza scenica di un sommo Alec Guinness, in uno dei ruoli chiave del film. Bravissima anche Carrie Fisher. La voce di Darth Vader è della  voce tonante di James Earl Jones (in italia è quella di Massimo Foschi). Nel 1978 Guerre stellari si è portato a casa 7 Premi Oscar, confermando la positività delle critiche ad esso dedicate, dove il termine “spettacolare” è certamente il più gettonato e francamente è di indubbia verità: il film di Lucas è un tripudio di avventura patinata ma solidissima, dove si intrecciano vari sottogeneri tra cui i fumetti, l’epica moderna e il progresso dell’uomo che si trova ancora una volta pronto a sacrificarsi per il bene della sua razza. Nella sua bassezza moralistica, completamente controcorrente alle manovre psicologiche attuate da Tarkowskij e lontano dal ben più realistico 2001 di Kubrick, Guerre stellari è una sfavillante opera pop dove bisogna soltanto sedersi e godere lo spettacolo che offre.

★★★★☆

 

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