Scritto e diretto dal tecnico hollywoodiano Jeb Stuart, sceneggiatore di film come Il fuggitivo e Trappola di cristallo, vede l’incontro tra il sempre valido Dennis Quaid e il buon Danny Glover, quest’ultimo accompagnato da un già valido Jared Leto: al cast si aggiungono i volti di certificata qualità di R. Lee Emrey, Ted Levine e William Fichtner. Portato alla distribuzione in Italia grazie alla IIF di Fulvio Lucisano, il film è una collaborazione fra Paramount Pictures e Rysher Entertainment, prodotto da Gale Ann hurd e distribuito nelle sale nel 1997.
Ancora una volta, il bene contro il male. In una zona non precisata del centro degli USA, Lane Dixon (Leto), un giovane chirurgo, fugge dalla sua vita camminando in pieno deserto facendo l’autostop, quando si imbatte nel piacevole Bob Goodall (Glover). Entrambi sono diretti verso Salt Lake City. L’agente dell’FBI Frank La Crosse è sulle tracce di un misterioso serial killer che con lui ha iniziato un macabro gioco: alcuni mesi prima di un’inaspettata interruzione dei brutali omicidi che questi compie utilizzando accuratamente un affilato coltello da caccia, ha rubato il figlio di La Crosse dopo essere piombato a casa sua e ucciso la babysitter mentre detective e moglie erano usciti. La Crosse giunge in un motel vicino alla piccola località di Armadillo, in Texas, dove sono stati trovati due corpi che sembrano essere nuove vittime del killer. Nella cittadina il detective si confronta con l’anziano sceriffo Buck Olmstead, il quale è in lotta con il giovane Jack McGinnis per le elezioni del nuovo posto di sceriffo. Olmstead, inizialmente scettico aiuta LaCrosse per risolvere il caso. Nel frattempo Bob e Lane, durante il loro lungo viaggio per le splendide terre del Colorado e dello Utah, iniziano a conoscersi ed entrambi sembrano nascondere qualcosa…
Linea di sangue è un thriller suggestivo che fa forza sulle scene ad alta tensione senza mai scadere in un prevedibile gore, anzi sceglie di focalizzare molto l’attenzione sui suoi personaggi dove a fare da padrone è un camaleontico Danny Glover, mentre Quaid e Leto hanno l’obbligo di esercitare la controparte più cupa, più fredda. Peccato per la sceneggiatura che risente ferocemente di un colpo di scena lanciato troppo presto che compromette irrimediabilmente tutto ciò che arriva dopo fino allo scontro finale: giocare con chi dei due sospetti è veramente l’uomo nero è un gioco che funzionava benissimo e che si interrompe improvvisamente conducendo il film verso l’inevitabile banalità: tuttavia la tensione si mantiene alta e non ci si annoia. Molto affascinante invece fotografia e ambientazione, probabilmente la scenografia è il punto di forza maggiore di questo thriller che non eccelle mai, ma difende benissimo anche dopo vent’anni. Curiosa la scelta del doppiaggio italiano, dove Glover è doppiato da Franco Zucca e non dalla sua voce-volto Glauco Onorato, quì voce di R. Lee Emrey; Dennis Quaid, in un ruolo piuttosto silenzioso è doppiato da Luca Biagini. Più 6,5 che 7.
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