Tutto iniziò intorno al 2001, quando me ne andavo a zonzo per metà Marsica con la videocamera, regalo per i miei 18 anni, a riprendere cose…anche le più imbecilli. Compagni di fiducia erano sempre Luca C., Vincenzo D.G. e Rosario B.. A questi si univano con assidua alternanza Nazzareno V., Alessio L. Edoardo L., Andrea M., Alberto B. e anche tanti altri. Il vero punto di partenza fu il cosiddetto “teletrasporto”, ossia la tecnica di interrompere una registrazione facendo fermare i personaggi in un punto preciso e poi riprendere la registrazione senza di essi. Da questa sperimentazione perfettamente riuscita, seppur con la scarsità dei mezzi, si sono dapprima evolute tutte le tecniche secondarie (scenografie, acting, a volte anche il trucco ed effetti diciamo speciali…), poi per ultimo addirittura le sceneggiature.
Comunque sia l’idea di creare una sorta di trailer fu precedente ai primi successi di Maccio Capatonda, e posso (anzi possiamo) vantarcene.
Il nome del fake movie era Paulie Phemo – Missione Baya Papaya (2005), girato a Corona di Massa D’Albe nel mese di marzo. La storia: un cartonato di Sylvester Stallone intento a scoprire la causa scatenante di un’invasione di zombi. A causa della pessima illuminazione stradale non si riescono nemmeno a vedere bene i personaggi di contorno, ma il pupazzo di Stallone che noi ribbattezzammo “Bubi” (nome di un personaggio dell’attore in una vecchia pubblicità della Citterio), è diventato protagonista di tantissime storie. In quell’occasione scoprì personalmente il fascino del montaggio, la parte più succosa della fase di “produzione”.
Poco tempo dopo il “successo” ottenuto con Paulie Phemo e i suoi 5 trailer (ognuno con un montaggio leggermente modificato e con una colonna sonora differente), grazie ad una serie di riprese aggiuntive, girammo una specie di seguito dal nome “Cammello Reitaveno e l’attacco alieno”, stavolta nel cast c’era oltre che Bubi e Mario Brega, anche Clark Gable (una foto) e Paolo B. nel ruolo del contadino ungherese, un personaggio involontariamente molto divertente che è poi riapparso dopo quasi dieci anni. Cammello Reitaveno e l’attacco alieno è stato girato alla fine di ottobre 2005 sempre nello stesso luogo dove venne girato Paulie Phemo. Se nel primo trailer però poteva fare relativamente freddino, nel secondo c’era neve ovunque. Nell’accozzaglia di immagini rimontate da me e da Rosario B. ci sono anche immagini prese da riviste e fumetti. Rosario B. interpreta l’ipotetica nemesi di Cammello, ossia il Dottor Morte. Abbiamo volutamente attribuire questo obbrobrio al regista Brian De Palma…sinceramente non abbiamo ancora capito il perchè. Ancora peggio fu fatto per “Frankie Zagarolo – Destinazione Salati Preziosi”, girato sempre in quel periodo ma con pessimi risultati. Potete rigodervi il video se proprio ci tenete.
Intanto con la complicità di Rosario, montammo i super nonsense “Fonzie Pelato – Operazione Festa” e “Melassa’s Party – Baxter, che dentifricio usi?”. A quel tempo non avevamo ancora afferrato il concetto che se avessimo introdotto una storia, avremmo potuto condividere i nostri orrori con qualcun altro….ma ci voleva ancora del tempo. Già, perchè i titoli precedenti al cosiddetto videoclip della svolta, furono molti: Le radiasiuni (2006), Premonisiuni (2006), Tenebers! La lunga notte della paura (2006).
Diverso fu il caso di Nazaretor (2006/2007), perchè seppur senza una trama lineare e comprensibile, questo fake movie trailer poteva contare su dei titoli ideati grazie ad un altro sistema (non era Movie Maker insomma) e l’effetto era estremamente più potente. Nel cast oltre che i soliti volti c’è anche Marco P. e nonno Tonino. Grazie a sta cosa dei titoli cazzuti, girammo in quattrequattrotto anche il folle “Phoenycotter – Dolcetto o scherzetto” (2007), il quale sempre carente di un filo logico poteva contare anche su un montaggio potente e spedito da farlo sembrare un action movie di prima classe……si.
Nel settembre del 2007, io, Luca e Andrea, girammo il primo vero corto nonsense sulla falsa riga della serie classica “Ai confini della realtà”, chiamata “A pete ajo varone” (Ai piedi del burrone). A differenza di tutte le altre volte, stavolta decidemmo di abbozzare una trama che sebbene avesse delle clamorose lacune di senso logico, grazie alla forte dose di nonsense aveva il suo perchè. Il risultato, in effetti fu ben diverso. Ahimè, ci fermammo solo dopo due episodi e mezzo (già, perchè il terzo era solo un trailer di un episodio prima di una puntata dell’ormai cult Der Kommissar). Qui potete rivederli entrambi: gli episodi sono “Una partita a carte” e “Abbacchio fritto”, quest’ultimo venne girato durante il periodo natalizio del 2007.
Il cambiamento avvenne a gennaio 2008, quando io e Luca ci dedicammo a girare un fake movie trailer giapponese all’interno di casa mia senza l’aiuto di terze persone. Credo di aver stabilito un record. Grazie ad un montaggio molto colorato dai connotati non poco pulp, questo trailer ha riscosso un successo enorme rispetto ai precedenti. In fin dei conti, avevamo solamente aggiunto un pò di trucco, effetto vintage alla pellicola e una musica estremamente anni ’70. Questo lavoro si chiamava “Toshida Orà – Il giorno della tigre orba”.
Grazie alle conoscenze del nostro fidatissimo amico Matteo D., decidemmo di contattare un vero professionista dell’acting: Mimmo S.. Assieme a Tony M., Leonardo B. e lo stesso Matteo D., girammo Drama in Volgograd. Questo trailer si basava sull’ottimizzazione del lavoro svolto per Toshida Orà, e invece di ambientare il tutto in oriente, optammo per un drammone simil Kusturica in una zona di Avezzano. Quando pubblicai Drama in Volgograd, era l’8 ottobre 2008. Grazie alla bravura di tutti coloro che ci hanno partecipato, Drama in Volgograd è divenuto in poco tempo qualcosa di più di un gioco fra amici. La gente iniziò a seguirci per davvero.
Qualche tempo prima avevamo iniziato a lavorare al progetto Der Kommissar. Inizialmente eravamo generalmente un pò scettici: sia per la location dove iniziammo il tutto, in Croazia (si perchè stavamo trascorrendo una settimana lì), sia perchè l’idea non era molto convincente. In fin dei conti, il primo episodio dell’investigatore della Porno Balistica non è che a me abbia mai conquistato. Fu dal secondo episodio che la cosa iniziò a prendere piede. Grazie al successo del secondo episodio, molte delle persone che avevano sentito dire che noi facevamo determinate stronzate, vollero partecipare sia attivamente che passivamente. Fu così che il lavoro di Der Kommissar divenne sempre migliore, ma anche più faticoso. Dopo 6 episodi eravamo stanchi tutti. Dal primo episodio al sesto, e poi con il primo episodio di una seconda stagione (la quale non ebbe mai seguito), passò più di un anno. Sembra assurdo dirlo, ma anche se ci si mette a fare video con amici ma fatti bene, anche se non hai toccato una canna o un goccio, è durissima.
Il mese di aprile 2009, tra un episodio e l’altro di Der Kommissar, vede l’uscita di “Shpersi! Quel pasticciaccio brutto sull’isola del tesoro”, mentre nell’estate successiva girammo a Djerba (Tunisia) il pessimo “Natale alla bara”.
Nel 2010 girammo pochissime clip: “Friends and Fridge” che consisteva in un intro di una sit-com pseudo americana con un frigorifero che cambiava espressione a seconda dei post-it appiccicati sullo sportello principale.
Ad agosto girammo quello che io considero la massima espressione delle nostre capacità “Man with the wanga” (2010): questo fake movie poteva contare su delle ottime riprese effettuate sulle montagne a circa 1.200 metri, sulla partecipazione di altri cari amici come Claudio A., Fabrizio P. e Cristina F. e i miei cugini Giorgio e Andrea C., su una distribuzione con ben tre trailer e un “outtakes” delle riprese.
Poco prima della pubblicazione delle clip, venni a sapere che due membri veterani del cast si sarebbero trasferiti all’estero definitivamente. Senza di loro non sarebbe più stato lo stesso. Era tempo di chiudere i battenti.
L’ultimo trailer ad oggi pubblicato è “Shpersi 2 – Avventura al contrario” girato nel novembre del 2010. A quell’ultima divertente idea presero parte Luca, Paolo B. (che reinterpretò il contadino ungherese) e Daniele A. che però non si vede mai.
Oggi, ad otto anni di distanza, ho sentito il dovere di riassumere almeno in modo breve la storia di questi stupidi ma iconici video. Non sarebbe male un giorno rimettersi al lavoro.