Bates Motel (2013-2017)

Risultati immagini per bates motel posterBates Motel è sicuramente uno dei prodotti più interessanti nell’ormai sconfinato universo delle serie televisive di oggi, ossia il nuovo modo di concepire il cinema in quest’ultimo periodo. L’intenzione di Carlton Cuse, Kerry Ehrin e Anthony Cipriano di omaggiare la storica saga di Psycho (1960), diamante di Hitchcock su un romanzo di Robert Bloch, si rivela piena di novità, tali da non poterla catalogare come prequel del film dello storico regista. Nel cast figurano la già conosciuta Vera Farmiga (Sourcecode, 2011, The Manchurian Candidate, 2005), il giovanissim Freddie Highmore, Max Thieriot, Olivia Cooke e Nestor Carbonell. Mandata in onda nel 2013, la serie è terminata nel 2017 riscuotendo un enorme successo sia di pubblico che di critica.

Dopo la morte del marito, Norma Bates compra un motel con casa annessa situato nella fittizia cittadina di White Pine Bay, in Oregon, e vi si trasferisce insieme al figlio Norman. La stessa notte in cui i due giungono in città, un uomo si introduce nella loro nuova casa e cerca di stuprare Norma; il figlio arriva in tempo e lo stordisce, mentre la donna, traumatizzata da ciò che stava per accadere, lo accoltella a morte. I due, dopo essersi resi conto di ciò che hanno fatto, gettano il cadavere nel mare, ma ben presto, lo sceriffo e il vice sceriffo della città notano la mancanza dell’uomo ed iniziano ad indagare. Madre e figlio cercano quindi di escogitare piani per sfuggire alle accuse di omicidio Bates Motel, Episode 401, Day 6 of 8, December 7th, 2015, Coquitlam, BC, Canadaed il loro rapporto personale si scoprirà essere molto particolare, dando inizio ad una serie di vicissitudini; i due sono infatti legati morbosamente l’uno all’altra, e Norman inizierà a soffrire di alcuni blackout temporanei, allucinazioni e disturbi della personalità durante i quali i suoi comportamenti si dimostreranno pericolosi per se stesso e per gli altri. A sconvolgere ulteriormente la situazione arriverà Dylan, l’austero fratellastro di Norman dal misterioso passato…

Fra le più impressionanti peculiarità di una storia così ben conosciuta ma tuttavia rivisitata, c’è il costante rapporto madre-figlio, un capillare ed esaustivo studio di sguardi ed emozioni che domina su tutte le sottotrame: Vera Farmiga e Freddie Highmore risultano eccezionali: la loro recitazione è autentica e potente, la loro sinergia è magnetica. L’evoluzione della simbiosi Norma-Norman aumenta di puntata in puntata, ogni sequenza del loro amore viscerale (che non manca nemmeno di litigi per gelosie e capricci) è un passo verso la follia del ragazzo che sfocia a più riprese, ingarbugliando di volta in volta la posizione già compromessa da un omicidio per legittima difesa sin dal primo episodio. Il concetto di “noi siamo una cosa sola” è più importante di qualsiasi altra cosa e perdura per tutte e cinque le stagioni, anche di fronte alla vita degli altri. bates_5L’arrivo del fratellastro di Norman, Dylan (Max Thierot) non intacca almeno inizialmente ciò che lega Norma e Norman; tanto meno le relazioni travagliate con la dolce Emma (Olivia Cooke), affetta da fibrosi cistica, ne con la più fascinosa Bradley (Nicole Peltz) riescono a staccare Norman dalla presenza fisica e non della madre, donna forte, intelligente, furba e sensuale. Neanche Norma riesce a portare avanti le sue relazioni: l’iniziale storia con il vice-sceriffo Shelby e il brevissimo matrimonio con lo sceriffo Romero riescono a determinarne lo “svezzamento”. Norma, assoluta co-protagonista almeno nelle prime quattro stagioni, cerca in ogni modo di risollevare la sua reputazione e dimenticare un passato di violenza e incesti, approdando nella piccola comunità di White Pine Bay (Oregon), ma sin dal suo arrivo con il giovane Norman si trova a dover affrontare più minacce di quanto si immagini e ciò comporta un continuo stress che si riversa anche sul legatissimo figlio, il quale ha assistito all’accidentale morte del padre. Immagine correlataLa forza della sceneggiatura sta, appunto, nello stressare continuamente i personaggi, anche coloro che ruotano attorno alla coppia e, quando si è giunti a ridosso della terza stagione, le cinghie che controllano la corsa impazzita degli eventi e della mente del debole Norman, iniziano a spezzarsi. Hanno una valenza fondamentale quindi la fotografia e le musiche (accuratamente separate da uno score inquietante e mai disilluso in contrapposizione con alcune tracce anni ’50 che odorano di castità e di sogno americano). Benissimo i due attori principali, ma è ottima anche la compagine che li sorregge: Olivia Cooke e Kenny Johnson (Caleb) su tutti.
Questa serie, partorita dalla stessa mente che ha disegnato Lost, compie un viaggio percorrendo una strada che il pubblico già in parte conosce (potremmo dire la destinazione): un conto è farla ad alta velocità godendosi un’ora e mezza di puro cinema classico, un conto è affrontarla a piedi, magari imboccando deviazioni non previste e scoprire che le cose non sono le stesse. Bates Motel regala una rivisitazione moderna e perversa del classico di Hitchcock, in cui anche il personaggio di Marion Crane sarà capace di sorprendere, dove il punto di vista cambia in modo anomalo ma intelligente e schietto.

In conclusione si può dire che Bates Motel, seppur sia stata candidata ai maggiori premi televisivi, senza ottenere quanto si sperava, è una serie di primissima fascia, mai volgare, con una sceneggiatura tutto fuorché noiosa, sempre alimentata da continui colpi di scena e tesa. È una serie che si completa a 360° e che non lascia alcuna porta aperta. Nasce, vive e muore lasciando un senso di appagamento. Ed è cosa buona. Cinque stagioni da 10 episodi l’una. Buon divertimento.

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