Howard…e il destino del mondo (1986)

HowardPovero Howard. Povero papero antropomorfo. Dalla più profonda e sincera scuola spilberghiana, lo sceneggiatore di Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) Willard Huyck, coadiuvato dalla presenza importante di George Lucas alla produzione esecutiva, porta sullo schermo un personaggio secondario del mondo Marvel in un contesto cinematografico dove i tempi della CGI erano ancora lontani e in cui bisognava attrezzarsi bene per garantire buoni effetti speciali. Siamo nel 1986 e non nel 2016. Il cast è composto dalla ex-Lauren Bane McFly di Ritorno al Futuro (1985) Lea Thompson, un acerbo Tim Robbins e il sempre bravissimo Jeffrey Jones nonchè dei piccoli ruoli per i volti conosciuti di Paul Guilfoyle e David Paymer. Il film di Huyck, il quale dopo questa esperienza ha praticamente chiuso la sua carriera a Hollywood se non per qualche sporadica sceneggiatura di film per la tv, è stato argomento di discussione a causa delle critiche ricevute all’epoca. Difatti Howard…e il destino del mondo ha ricevuto ben 4 Razzie Awards (peggior film, peggior attore esordiente, peggiori effetti visivi e peggior sceneggiatura). Superata la prima fase di critiche massacranti, il film è divenuto presto un cult degli anni ’80. Negli Sati Uniti, il film si Huyck è uscito il 1 Agosto 1986, mentre in Italia è stato distribuito a partire dal 23 dicembre dello stesso anno. Grazie agli incassi ottenuti in tutto il mondo, le spese del film sono state recuperate del tutto ma è da considerarsi un flop anche dal punto di vista economico.

Il papero alieno Howard viene trasportato a Cleveland nel corso di un esperimento volto a studiare le specie aliene mediante l’impiego di un apparecchio noto come spettroscopio laser. Nel girovagare disorientato per le strade della città, Howard_3Howard incontra Beverly Switzler, una giovane e deliziosa cantante rock che, importunata da ragazzi invadenti, viene salvata dal papero. Colta da curiosità e tenerezza, la ragazza tenta di aiutarlo a tornare a casa rivolgendosi ad uno scienziato suo amico, Phil Blumburtt. Questi conosce il dottor Walter Jenning, direttamente coinvolto nell’esperimento che ha portato Howard sulla Terra. Nel tentativo di rimandarlo a casa, organizzano un piano che però fallisce miseramente, con conseguenze ancora più gravi: stavolta il raggio traente dello spettroscopio ha infatti trascinato con sé uno degli Occulti Super Sovrani dell’Universo, alieni malvagi e terrificanti simili a degli scorpioni giganti…

Il tentativo di porre un personaggio improbabile in una dimensione metropolitana come la Cleveland della metà degli anni ’80 è un’idea già utilizzata più volte in precedenza (Splash – Una sirena a Manhattan e Croccodile Dundee fra i più importanti). Il vero guaio nasce però dalla scialba sceneggiatura, caratterizzata da un odioso incipit, da moltitudine di battute pessime e di gag alla portata di bambini e famiglie (quest’ultimo dato cozza maledettamente con le allusioni sessuali e momenti horror): ciò ci porta a non determinare una precisa catalogazione. Howard_2Se i contenuti di questa stramba storia non raggiungono alcun risultato decente, sono altresì all’altezza gli effetti speciali visto che, sebbene l’assenza del digitale non sia una colpa, la seconda parte del film è intrisa di trovate luminose e rumorose. Sono bravi sia la Thompson che il villain Jeffrey Jones, ma sono delle vittime inserite in un contesto pasticcione e grossolano, a metà tra il serio e il ridicolo. Anche il maestro John Barry ha difficoltà a trovare uno score musicale adatto per questa storia. Howard…e il destino del mondo, è un goffo incidente fantascientifico travestito da B-Movie, troppo adulto per i bambini e troppo stupido per gli adulti, e la Disney non c’entra nulla. Se l’avventura di Howard fosse rimasta stabile nel comico con battute v.m. 14 e senza la scocciatura della solita fine del mondo, i Razzie Awards li avrebbero dati a qualche altro titolaccio del momento.

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