Mr. Nobody (2009)

NobodyEquilibrio. L’equilibrio diventa interrogativo, lo zero fra il segno positivo e quello negativo. Il destino è un labirinto di decisioni pronto ad esplodere in tutta la sua crudeltà o donando gioie sorprendenti. Jaco Van Dormael, regista belga già conosciuto per dei diamanti come Totò le Heroes (1991) e L’ottavo giorno (1996), dopo tredici anni di silenzio, torna ad ammaliare gli occhi con il psicodedalo Mr.Nobody, ottenendo 6 Premi Magritte, 2 riconoscimenti a Venezia 66 senza contare i numerosi premi europei, sancendo il salto di qualità del poliedrico Leto e divenendo uno dei 10 migliori film europei del 2010. Oltre a Jared Leto, troviamo Sarah Polley, Diane Kruger, Tony Regbo, Juno Temple, Linh Dan Pham e Allan Crduner.

Nell’anno 2092, Nemo Nobody ha 117 anni ed è l’ultimo uomo destinato a morire di vecchiaia. L’umanità ha conquistato l’immortalità attraverso un continuo rinnovamento cellulare ottenuto grazie ad un processo chiamato telomerizzazione e ora il mondo guarda con curiosità il signor Nobody che si avvicina alla morte. L’ultracentenario è dunque soggetto all’attenzione mediatica della società del 2092 e sottoposto a sedute di analisi e a interviste che vogliono ricostruire la sua lunga vita. Nemo stesso afferma di non ricordare nulla del suo passato e uno psicologo, il dottor Feldheim, cerca di far riemergere le sue memorie per mezzo dell’ipnosi; altri ricordi sono narrati ad un giornalista. Nemo racconta storie contraddittorie e incongruenti, e nessuno è sicuro di quello che sia veramente accaduto. Non è molto lucido e spesso pensa di avere solo trentaquattro anni. Egli racconta la sua vita in tre momenti principali: all’età di nove anni, quando i suoi genitori si separano; a quindici anni, quando si innamora; e a trentaquattro anni, mentre vive la sua età adulta – tutti e tre districati in diverse realtà attraverso una narrazione non lineare. Nobody_2I bambini, prima che nascano, conoscono tutto ciò che accadrà nella loro vita, ma al momento del concepimento gli Angeli dell’oblio pongono un dito sulle labbra dei nascituri, facendo scordare loro il destino che li attende. Gli Angeli si dimenticano di Nemo, che di conseguenza nasce già in grado di prefigurarsi il proprio futuro, e il bambino è costretto a decidere chi saranno i suoi genitori. A nove anni gli spetta di compiere una seconda scelta quando essi divorziano e deve decidere con chi vivere. Alla stazione ferroviaria la madre sta per partire per il Canada mentre il padre rimane in Inghilterra. In una versione della storia Nemo corre e raggiunge la madre, in un’altra rimane con il padre…

Cercare di ricreare una più che ampia ramificazione della vita di ciascuno di noi in 130 minuti di visione non è semplice, tutt’altro. Van Dormael non solo ci riesce, ma grazie alla potenza visiva delle sue fotografie in movimento, regala allo spettatore un viaggio spazio-temporale, in cui lasciarsi andare è la migliore delle scelte. Mr. Nobody non richiede analisi sul momento, va assimilato e rielaborato solo al termine. La metaforica moneta, che crea il destino del protagonista, si lega a quella scelta che lui non è riuscito a prendere, una decisione impossibile capace di generare una sorta di big bang. Nobody è l’individuo che rappresenta qualsiasi essere umano, con i problemi quotidiani e che si snodano nel tempo portando a destini multipli. Questa tela del destino viene descritta in un futuro distopico dove Nobody è l’ultimo uomo mortale, ripreso in video per tutti gli abitanti di questa città dal nome sconosciuto (forse Parigi?). Nobody sta per morire, lui è l’ultimo di quella generazione. Nobody_4Grazie alla sua unicità, quella di riuscire a vedere oltre lo spazio e il tempo, il suo destino però viene sempre rimesso in discussione e la fine della sua vita coinciderà con un evento straordinario. Teoria del caos e la cosiddetta “superstizione del piccione”, spiegata all’inizio del film, si mescolano e creano il complesso dedalo di situazioni dove Nemo Nobody morirà più volte, si innamorerà più volte, si sposerà tre volte e cosi via. La potenza di questa pellicola visionaria non perde un colpo e merita una seconda visione (ma con calma). Mr. Nobody è imparentato con 2001, Big Fish e, chiaramente, Sliding Doors e tocca in alcuni istanti la perfezione. I pochi dubbi restano sulla sua natura sfuggente la sua irrequietezza: resta tuttavia un lavoro magistrale dove le interpretazioni di Leto della Polley prevalgono sul resto del cast. Bravissimi anche Juno Temple e Tony Regbo.

★★★★✬

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