E se oggi…fosse già domani ? (1973)

voicesPrendi due attori, cinque comparse totali, una casa isolata e una trama angosciante. Prima di The others, ma molto tempo prima, il regista britannico Kevin Billington portava sul grande schermo una storia di fantasmi che aveva il profumo di un impolverato sceneggiato ma dotato di un’inquietante atmosfera nella quale vediamo il pupillo di Antonioni David Hemmings (Profondo rosso, Spy Game, Il gladiatore) e la bella Gayle Hunnicutt (Scorpio, Marlowe). In Italia questo film è stato distribuito con tre diversi nomi: Presenze, E se oggi…fosse già domani?, Strani fenomeni, mentre il titolo originale è semplicemente Voices. Datato e di non poco, è il 1973, è una pellicola dal sapore sì antico ma anche coinvolgente proprio come le storie moderne, con quella suspence che cresce lentamente e che invita ad andare avanti, evitando patetici salti sulla sedia o ettolitri di sangue. Ma diamo un’occhiata alla trama. Voices_2

Robert e Claire hanno da poco perso il loro figlioletto David, annegato in un fiume. Dopo aver fatto provviste e lasciata, per via della nebbia, la macchina sul ciglio della strada, i due arrivano alla loro villa. Qui Claire inizia a convincersi di non essere sola, cosa che viene confermata quando inizia a sentire delle voci. Robert inizialmente non le crede, ma alla fine dovrà ricredersi quando anch’egli inizia a sentire le stesse voci…

Come già detto sopra, questa storia è lenta nella sua crescita ma ciò non significa che sia noiosa. Billington lascia effetti speciali o trucco agghiacciante a casa e dedica tutto ad una trama solida e incentrata sulla paura dell’ignoto, come nei più classici racconti Lovercraft. La villa, il bosco brullo che fa da sfondo alla imponente magione, la staticità di alcune riprese sui volti storditi dei protagonisti, sono gli elementi visivi con cui si ha a che fare, mentre il resto sono solo alcune voci, appunto, che si odono nel vuoto. Se pensiamo che quasi trent’anni dopo Aménabar ha riproposto questa storia in chiave ottocentesca con la differenza che molti momenti sono girati in piena notte e, quindi con una fotografia decisamente più cupa, questa vecchia e dimenticata pellicola è uno sguardo al futuro, dove decadono tutti i fattori tecnici e bisogna accettare un forte impatto con il minimalismo cinematografico al suo apice. voices_3È probabilmente qui che il film si gioca il giudizio più severo: la piece di Richard Lortz “voices” sembra più predisposta per un adattamento teatrale che cinematografico, causa i ritmi bassi, i momenti verbosi molto lunghi che sospendono bruscamente le poche scene d’azione, un fattore che a mano a mano che si va avanti inizia a pesare vistosamente fino ad un finale a sorpresa che sà più di una generale liberazione che di colpo di scena. Resta la sensazione che sia Shylaman che Amenabar non si siano inventati nulla di eccezionale (cosa che fra l’altro ho sempre pensato, fatta eccezione per la fattura delle rispettive opere). E se oggi…fosse già domani è una pellicola praticamente introvabile se non sul “tubo” o parenti.

★★★☆☆

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