Se le cose fossero andate come dovevano andare, obbedendo al finale del libro di David Morrell, oggi probabilmente avremmo assistito ad un remake del classico di Ted Kotcheff. Ma, a causa di una decisione presa da Stallone in persona, il reduce John Rambo è sopravvissuto e così la saga di questo storico personaggio prosegue da ben 37 anni. Il primo sequel è diretto da George Pan Cosmatos, quel tale greco nato in Italia che ha diretto il classicone Cassandra Crossing e poi il coattissimo Cobra, quest’ultimo sempre con Stallone. Nel cast di Rambo II oltre a Sly troviamo ancora una volta Richard Crenna in un ruolo minore, Charles Napier, Steven Berkoff e Julia Nickson Soul. La sceneggiatura è stata scritta da James Cameron (!!!) e Sylvester Stallone mentre le musiche sono composte da Jerry Goldsmith così com’è stato per il primo film.
Pur se il costo del film è stato davvero importante – 44 milioni dollari – grazie anche al successo della prima pellicola, Rambo II ha incassato ben 300 milioni in tutto il mondo, divenendo il maggior incasso della saga e secondo in assoluto nel 1985 dietro Ritorno al futuro. Ha inoltre ricevuto una candidatura ai Premi Oscar per il miglior montaggio sonoro, ma si è aggiudicato la bellezza di 4 Razzie Awards tra cui Peggior Film.
John Rambo tornerà in Rambo III (1988), John Rambo (2008) e Rambo – Last blood (2019).
Condannato per i fatti narrati nel primo film, il berretto verde reduce della guerra vietnamita John Rambo è costretto ai lavori forzati, a spaccare pietre in un penitenziario di Washington. Rambo viene fatto scarcerare dal Colonnello Trautman a patto di ritornare nel nord del Vietnam per una nuova missione, in modo da riottenere la libertà definitiva. Trautman informa Rambo che la sua missione consiste nel ricercare prigionieri statunitensi in alcuni campi militari vietnamiti. Il soldato decide di accettare e tempo dopo raggiunge una base americana in Thailandia, incontrando Marshall Murdock, un burocrate americano che dipende da Washington D.C. e comandante delle operazioni speciali. Arrivato oltre il Laos, scortato direttamente via aereo (e dopo un inaspettato imprevisto verificatosi proprio durante il lancio dove il soldato ha quasi rischiato la vita), Rambo giunge in Vietnam ed incontra il suo contatto accennatogli in precedenza da Trautman: una ragazza vietnamita di nome Co Bao che collabora con il governo statunitense e che poi s’innamorerà di Rambo.
Una volta infiltrato in uno di questi campi di concentramento nemici, s’imbatte nei numerosi prigionieri di guerra relegati in condizioni disumane; in contrasto alle disposizioni della missione, dove Murdock gli aveva raccomandato di documentare il sito scattando delle fotografie, decide di liberare un prigioniero, crocifisso su un albero. Co Bao viene tradita dal suo amico guidatore del loro battello, che tenta di consegnare i tre ai soldati, ma Rambo lo uccide coi suoi complici, salvando così il compatriota e la ragazza, guadagnandosi il suo amore.
Facendo rispettare i piani stabiliti in precedenza, Trautman riesce a convincere Murdock ed i suoi uomini a tornare in Vietnam per recuperare Rambo…
Io ho amato Rambo perchè First Blood è sia un grande romanzo che un grande film: non mi piaceva molto che John morisse suicida e ho preferito il finale del film, ma poco importa. Tuttavia la sopravvivenza del protagonista ha fatto si che si potesse proseguire la sua carriera di berretto verde in un contesto totalmente diverso da quello del primo episodio. Rambo è un film che parla di un uomo solo, psicologicamente instabile, maltrattato dalla società che si trova a fronteggiare uno sceriffo stronzo e classista assieme a tutti i suoi scagnozzi. Non è solamente un manifesto dell’azione bensì una disamina profonda sullo stato sociale di quei disgraziati che sono tornati con uno zaino verde militare e frammenti di orrore segnati sul corpo. Il finale ti tocca, non si resta passivi perchè si capisce cosa hanno passato quei soldati e dopo alcuni anni, chi è tornato a casa non è più quello che l’aveva lasciata.
Rambo II è semplicemente un faraonico circo dell’azione in cui il protagonista sembra portare sulle spalle tutta la vergogna degli USA per aver perso quella guerra: praticamente Rambo II è il simbolo, sogno di tutti i repubblicani che non sono riusciti a mandare giù quella sconfitta. Il nostro eroe infatti impugna le armi più cazzute che mente umana ha concepito e stermina un esercito di Vietcong, in uno scintillio di muscoli e rabbia. La rivalsa suprema per un’intera generazione.
Abbiamo quindi una sceneggiatura che dire vuota è poco perchè questo capitolo è privo di qualsiasi morale, ma in compenso ecco il dono: Rambo fa il culo a tutti.
Sebbene le scene d’azione siano di alta qualità, sebbene il lavoro di Jerry Goldsmith sia di pregevole fattura, Rambo II è inutile come il tofu in una bisteccheria abruzzese. Probabilmente con questo film Rambo potrebbe essere considerato il guerriero armato più forte di tutti i tempi del cinema, motivato da un istinto omicida superiore a chiunque altro e, se si ha voglia di cazzeggiare un pò senza dover accendere il cervello, è una delle cose migliori che vi possa capitare facendo zapping.
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