Halloween 6 – La maledizione di Michael Myers (1995)

Halloween 6Il 1995 è considerabile come un anno spartiacque per l’horror, genere in crisi profonda che in quell’anno tocca i suoi punti più bassi (basti pensare a roba come Il villaggio dei dannati o Vampiro a Brooklyn), con l’unica eccezione per quel geniale Seme della follia a tuonare nel silenzio. Siamo alla vigilia della rivoluzione di genere con Scream di Wes Craven che aprirà le porte a nuove tematiche e ad una lunga fase di cambiamento. Il 1995 è anche l’anno dell’ennesimo capitolo di Halloween, saga giunta al sesto episodio e nelle mani del quasi esordiente Joe Chappelle, un tizio che negli anni a venire farà meglio in tv che al cinema.
Per la saga iniziata da John Carpenter (il quale si è sempre discostato da tutti i seguiti, fatta eccezione per il nuovo film del 2018) si è giunti ad un punto di rottura che si concretizzerà con il quasi rivoluzionario Halloween H-20 del 1998, seguito capolinea di questo treno apparentemente inarrestabile di sceneggiature blande e attori cani votati solo a fare cassa e incuranti di dare qualità al prodotto. Halloween 6 tenta di aggiustare il tiro anche grazie alla lunga fase di produzione e di revisione delle sceneggiature. Oltre allo storico antagonista dell’uomo nero Myers troviamo un giovanissimo Paul Rudd, Bradford English, Marianne Hagan, George P. Wilbur, Devin Gardner, Kim Darby e Mitch Ryan. Al botteghino il film di Chappelle si rivelò un buon successo. Come detto sopra, sarà Steve Miner (vecchia volpe proveniente dal mondo di Venerdì 13) tre anni più tardi a riportare un pò di lustro a questa interminabile saga.

Il 31 ottobre 1989, Michael Myers e sua nipote Jamie Lloyd vengono rapiti dalla stazione di polizia di Haddonfield dal misterioso uomo in nero e due dei suoi scagnozzi. Sei anni dopo, il 30 ottobre 1995, Jamie dà alla luce un bambino e l’uomo in nero, rivelato essere il leader di una setta di druidi, porta via il bambino. Più tardi, un’ostetrica aiuta Jamie a scappare con il suo bambino, ma viene uccisa da Michael. Jamie e il suo bambino fuggono in un furgone rubato, con Michael all’inseguimento. Halloween 6_7Nel frattempo, il dottor Sam Loomis è andato in pensione e si è trasferito in una capanna nella periferia di Haddonfield, dove vive da eremita. Riceve la visita del suo amico Dr. Terence Wynn, direttore del Smith’s Grove Sanitarium, dove Michael era stato incarcerato da ragazzo, e qui Wynn chiede a Loomis di tornare a Smith’s Grove. Ascoltando una radio locale, sentono la richiesta di aiuto di Jaimie, indirizzata a Loomis. Michael raggiunge Jamie e la fa schiantare con il camion in un vecchio fienile. Dopo aver ucciso Jamie, scopre che il suo bambino non è nel camion.
Ad Haddonfield, Tommy Doyle, a cui Laurie Strode aveva fatto da babysitter nel 1978, ora vive in una pensione gestita dalla signora Blankenship. Tommy è un individuo solitario che è diventato ossessionato dal trovare la verità dietro le motivazioni di Michael. La famiglia che vive nella casa di Myers dall’altra parte della strada è imparentata alla famiglia Strode: Kara Strode, suo figlio Danny di sei anni, suo fratello adolescente Tim, la madre premurosa Debra e il padre violento John. Tommy trova il bambino di Jamie alla stazione degli autobus, lo prende in custodia e lo chiama Steven. Tommy incontra Loomis e gli racconta della famiglia Strode che vive a casa Myers. Nel frattempo, Michael torna a Haddonfield, dove insegue Kara, prima di uccidere Debra.
Più tardi, Tommy, Kara e Danny vanno alla pensione, dove Tommy rivela che crede che Michael sia stato inflitto con il Thorn, un’antica maledizione dei druidi. Molto tempo fa, un bambino di ogni tribù, scelto per sopportare la maledizione di Thorn, deve sacrificare i suoi parenti più prossimi nella notte di Samhain, o Halloween. Tommy crede che Steven sarà l’ultimo sacrificio di Michael. Halloween 6_2Più tardi quella notte, mentre Tommy va a cercare Loomis, la signora Blankenship rivela a Kara che stava facendo da babysitter a Michael la notte in cui ha ucciso sua sorella, e che Danny sta ascoltando una voce che gli dice di uccidere proprio come ha fatto Michael, indicando come anche Danny possieda il potere di Thorn. Nel frattempo, Michael uccide John, Tim, la ragazza di Tim, Beth, e Barry Simms, il D.J. che era in chiamata con Jaimie alla radio. Danny e Kara riescono a fuggire di nuovo alla pensione dove Tommy e Loomis li stanno aspettando…

Se si dovesse ricondurre tutto ai capitoli precedenti (e già di basso livello) come Halloween 4 e 5 si commetterebbe un errore. Già perchè ad inizio anni ’90, per non dire alla fine degli ’80, il pubblico era sazio di molte variazioni sul sottogenere slasher e non solo. Le prove inconcludenti di Nightmare 6 (1991) e Jason va all’inferno (1993) ne sono una prova lampante. Halloween 6, in pratica, arriva con un ritardo enorme riuscendo solo in parte a portare una ventata di aria fresca con l’ampliamento dell’universo antologico grazie all’idea della setta. Il guaio è che questa parte di sceneggiatura, originale rispetto ai precedenti capitoli, si infranga contro un cast artistico di una debolezza unica dove svogliatezza e noia la fanno da padrone. l film infatti gode di molti buoni momenti tesi, di una bella fotografia e di un arsenale di scene gore che supera di gran lunga i suoi predecessori, Halloween 6_6ma a partire da Donald Pleasence passo per il futuro Ant-Man fino al caratterista Mitch Ryan non si riesce a determinare chi sia punto debole del cast, visto che sul parco attori cali una coltre di mediocrità assoluta. Si fa fatica insomma, ci si annoia.
Si può, come me, non essere d’accordo sul dare un “perchè” alle malefatte di Michael, ma non si può negare di dare credito ad un’idea per scombinare un pò le carte in tavola (Daniel Farrands è il responsabile di ciò), perchè se si considerano i due capitoli precedenti la saga di Halloween era arrivata ad un punto morto. La scelta di Farrands è da ammirare, la regia di Chappelle è assolutamente valida ma a causa di censura e dissapori con Moustapha Akkad (il produttore) ne uscì fuori una versione edulcorata e poco chiara. La cosiddetta “producer’s cut” è invece una versione più sensata e coraggiosa. Oltre ad avere momenti anche più spaventosi e violenti, il finale iniziale prevedeva un’inquietante sorpresa (per chi vuole Wikipedia è a disposizione).
Halloween 6, a conti fatti, è una prova di coraggio non completamente riuscita ma che nell’anno più buio di questo genere tentò di giocarsela quanto meglio poteva.

★★★☆☆

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