Trauma (1993)

Trauma_0Per quanti sforzi siano stati fatti, il nostro più famoso regista di film gore Dario Argento, una volta terminati gli anni settanta, nulla fu più come prima e il lento declino del regista lo si è iniziato a scorgere in alcune sequenze dell’apprezzabile Tenebre (1982), dell’elettrico Phenomena (1985) o dell’elegante Opera (1987), un’inarrestabile discesa che ha poi preso un’accelerata nel decennio successivo fino ai disastrosi Il cartaio (2003), La terza madre (2007), Giallo (2009) e l’ultimo Dracula 3D (2012).
Gli anni novanta per Argento sono stati un pò gli anni dell’export e in questo spazio parlerò di Trauma del 1993 (ma terminato già a metà 1992), prima collaborazione diretta fra il regista e sua figlia Asia, con un cast discreto composto da nomi come Christopher Rydell, Piper Laurie, Fredieric Forrest e Brad Dourif, quest’ultimo solito caratterista arruolabile in ogni tipo di horror/thriller che sia, anche in un film di Bollywood.
Trauma esce nei cinema italiani sotto la protezione della Penta Film Distribuzione (nella sua fase già calante) il 12 marzo del 1993 mentre sarà visionato oltre i confini a partire dall’autunno successivo.

In uno studio medico una dottoressa di colore viene aggredita da un misterioso assassino che la decapita con uno strano attrezzo a forma di martello, munito di un cappio di metallo che, attivato il meccanismo, si stringe progressivamente. Nel frattempo Aura Petrescu, una giovane ragazza di New York figlia di immigrati romeni, è fuggita da una clinica psichiatrica dove i genitori l’avevano rinchiusa in quanto affetta da anoressia nervosa. Salvata da un giornalista mentre stava tentando il suicidio gettandosi da un ponte, viene ricondotta a casa e di conseguenza sottoposta a duri rimpTrauma_5roveri da parte della madre, una medium. Durante una delle sue sedute in programma quella stessa sera la donna sembra entrare in contatto con lo spirito di una persona appena morta, che rivela di essere stata decapitata.
In un clima di terrore, la donna all’improvviso esce di casa e si introduce nel bosco vicino mentre la pioggia batte incessante, seguita dal marito. Quest’ultimo dopo un po’ vede il corpo senza vita di una donna e mentre sta per abbassarsi per vedere se si tratta della moglie, all’improvviso anche lui viene aggredito alle spalle e subisce la stessa sorte. Nel frattempo Aura, rinchiusa in camera per punizione, dopo aver visto i genitori fuggire così, si getta all’inseguimento nel giardino della casa e con orrore vede una figura illuminata dal bagliore di un lampo con in mano le teste dei suoi genitori, ma non può vederlo in faccia perché usa le teste per coprirsi il volto.
Quando arriva la polizia la ragazza fugge. Il dottor Judd, suo medico, la vuole rintracciare per riportarla in clinica. Poco dopo Aura riesce a rintracciare David e gli chiede aiuto. Questi la ospita a casa sua e scopre che la ragazza soffre di anoressia. Intanto un bambino vicino di casa dell’assassino riesce ad intravederlo dalla finestra con la macchinetta di cui si serve per decapitare le sue vittime. Trauma_4
Grace, fidanzata di David, è infastidita dalla presenza di Aura, così la denuncia per farla riportare in clinica. David va su tutte le furie e rompe con Grace. In clinica il dottor Judd, il quale si scoprirà esser stato l’amante della madre di Aura, costringe la ragazzina ad ingerire una rara bacca capace di agire sulla psiche e sbloccare la memoria per cercare di capire cosa Aura vide realmente la sera dell’assassinio dei genitori. L’esito non va a buon fine e la ragazza viene affidata alle cure dell’infermiera e chiusa in una camera della clinica.
David nel frattempo si precipita alla clinica, ma è troppo tardi: l’assassino uccide barbaramente l’infermiera in una camera dove un anziano degente e senza voce assiste inerme e scioccato all’orrendo omicidio. Aura intanto è riuscita a liberarsi dal letto a cui era legata e mostra a David un mazzo di chiavi rubato all’infermiera prima che venisse uccisa. La sigla sulle chiavi li porta ad un vecchio deposito a pagamento dove, indagando sul passato dell’infermiera, David ed Aura trovano una foto che la ritrae assieme a delle colleghe e a un medico in una clinica, e riconoscono che due donne nella foto sono le vittime del cacciatore di teste. L’assassino segue quindi un piano…Trauma_3

Siamo nella metà del 1992 insomma e in quel periodo il cinema di un autore gagliardo come Dario Argento iniziava a tentennare, vuoi per la già ventennale carriera, vuoi per registi in auge come Katryn Bigelow, Quentin Tarantino, Brian Yuzna, Clive Barker, David Fincher, nomi che vanno citati per aver dato nuova linfa a sottogeneri un pò in affanno come il thriller e il gore.
Sebbene, come già detto all’inizio, negli anni ottanta si siano intravisti i primi segnali di declino di Argento, Trauma ha ancora molto da dire e sembra lontanissimo da quello che poi sarà un corposo flop tecnico come La sindrome di Stendhal, pur se sembra svanire nel nulla il tocco che ha reso celebri le sue prime pellicole. L’assenza dei Goblin alle musiche, sostituiti dal compositore Pino Donaggio, contribuisce a denaturarne l’essenza. C’è poco di Argento in questo thriller insomma: c’è il plot e c’è il finale che ricalcano a mani basse Profondo Rosso, c’è la tendenza a dare spazio agli omicidi e le inquadrature dedicate agli animali. Questo non è un male: resta un film asettico ma elegante, corretto, cattivo e, appunto, traumatico e con un degno colpo di scena finale.
Tom Savini addetto agli effetti speciali fa un discreto lavoro proprio come Pino Donaggio che rilascia una splendida “Ruby Rain” fra le altre tracce, ma in entrambi i casi sembra Trauma_2tutto un forzato collage dando l’impressione che non si tratti di un lavoro di squadra ma di un collettivo mal gestito. Il cast artistico non esalta, in nessun ruolo, probabilmente si salva la Laurie ma è davvero troppo poco.
La sensazione è che Trauma sia un film dovuto, forgiato per esportare il Made in Italy e aumentare il successo del regista nel mondo, venduto come un pacchetto curato e vistosi fiocchi ma con un contenuto deludente, studiato a tavolino.
Fatto sta che potrebbe essere proprio questo film del 1993 a decretare l’inizio della fine del regista romano, che da quì ai giorni nostri ha solamente peggiorato le cose fino al deprecabile Dracula 3D (2012), ad oggi il suo ultimo lavoro.

★★✬☆☆

4 thoughts on “Trauma (1993)

    1. ehh ci sta Austin…Io ritengo che il suo tramonto è iniziato dopo Inferno. Poi è anche soggettivo.
      Cmq sia dopo Trauma c’è un solco qualitativo davvero importante

      1. Ma poi la scelta di mettere musica rock durantw le fughe o gli omicidi quando dovrebbe esserci suspense
        Proprio cambiato stile

      2. Credo ci sia stata una svolta commerciale in quegli anni per lui….probabilmente stava avvertendo le prime avvisaglie del declino e ha voluto iniziare a vendersi all’estero.
        Fra l’altro io lo ritengo un pò sopravvalutato come artista. Pensa poi che ho conosciuto tutta la sua famiglia anni fa.

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