Vulcano – Los Angeles 1997 (1997)

Vulcano_0Correva l’anno 1996 e a quel tempo, fra gli studios della Universal Pictures e in quelli della 20th century Fox correvano proprio tutti, probabilmente i più veloci (e sbadati) erano gli sceneggiatori. Eh già perchè fra il 1996 e il 1997 avvenne una sfida a distanza fra le due major di Hollywood per accaparrarsi più soldi possibile con due film che fecero a spallate. Da una parte il provinciale Dante’s Peak – La furia della montagna di Roger Donaldson, dall’altra Vulcano – Los Angeles 1997 di Mick Jackson (il regista che aveva portato a casa una marea di soldi con il melenso Guardia del corpo nel 1992). Al traguardo arrivò per primo il film di Donaldson (Universal), era il 7 febbraio del 1997, mentre il film di Jackson uscì nelle sale due mesi dopo, dando così modo di levigare i propri trailer di lancio e far scemare il pubblico del film concorrente.
Nel cast troviamo un Tommy Lee Jones in grande forma, la prezzemolina dell’epoca Anne Heche che scomparve dai radar qualche tempo dopo, Don Cheadle ancora lontano dal vestire il pesante costume di War Machine e del dinamitardo gentiluomo Basher Tarr della saga di Ocean’s, Gaby Hoffmann, Keith David (e non David Keith), John Carroll Lynch e un giovane John Corbett.
Pagato ben 90 milioni di dollari ne incassò solo 122. Molte furono le critiche sulle numerose imprecisioni scientifiche, come molti furono gli apprezzamenti sulle interpretazioni del cast.

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Mike Roark, un dipendente del comune di Los Angeles, si appresta a passare una settimana con la figlia Kelly quando un lieve improvviso sisma cambia i suoi piani: insospettito, lascia la figlia in casa insieme a una baby sitter, e ritorna sul posto di lavoro in qualità di addetto del comune. Nella stessa giornata, dalla botola di un tunnel per la rete del gas sottostante la zona di MacArthur Park, fuoriesce un grosso getto di vapore e subito dopo un operaio rimasto ustionato afferma, prima di svenire, che sette dei suoi uomini sono bruciati vivi.
Mike viene allertato e si dirige sul posto per preannunciare la chiusura temporanea del parco. Decide allora di calarsi nella botola insieme a un collega, e scoprono che c’è davvero una bocca di vapore. Improvvisamente il suolo comincia a tremare, la percentuale di gas tossici aumenta, così come la temperatura; i due se la danno a gambe, prima di essere arrostiti dall’improvvisa fuoriuscita di vapori ad alta temperatura. Mike mette in quarantena la zona di MacArthur Park.
Certo di un possibile pericolo, Mike si rivolge alla collega sismologa Amy Barnes, la quale teorizza una possibile, anche se improbabile, eruzione vulcanica. Scettico, proibisce alla geologa di calarsi nella botola per prendere dei campioni per via della pericolosità. Nonostante le proibizioni di Roark, Amy decide di entrare nella botola nel cuore della notte, accompagnata dall’amica-collega Rachel: durante la notte le due ragazze, una volta entrate nel canale di scolo, si insospettiscono per un’enorme crepa e decidono di prendere dei campioni. Vulcano_2
Amy, Mike e tutto il resto della popolazione di Los Angeles, sono però ignari del fatto che i pozzi di catrame del parco di La Brea hanno cominciato a bollire anormalmente, fino a far sprofondare lentamente la statua a forma di mammut. Durante la notte, verso le ore 5 e 14 del mattino, avviene una forte scossa di terremoto che manda la città in blackout: nel tunnel ferroviario della Linea Rossa (che passa proprio sotto MacArthur Park), le macerie travolgono in pieno un treno appena partito e, nel canale di scolo dove si trovano le due ragazze (gomito-gomito con il tunnel della Linea Rossa), la crepa si apre lasciando in bilico Rachel; nonostante Amy si sforzi per tirare su l’amica, quest’ultima viene travolta da una vampata di vapore ad altissima temperatura, morendo incenerita.
Mike si dirige verso i pozzi di catrame di La Brea, all’incrocio tra Wilshire Boulevard e Stanley Avenue, insieme alla figlia, in contatto col collega Emmith Reese, per rimanere aggiornati sulla situazione. Percorrendo Stanley Avenue i tombini schizzano in aria e cominciano a piovere cenere e sassi. Dai pozzi di catrame fuoriesce un’enorme colonna di fumo, dal quale saltano fuori delle palle di fuoco; nella zona si scatena l’inferno. …

Sebbene siano molte le incongruenze scientifiche, Vulcano è un film che sa intrattenere in modo molto più concreto lo spettatore rispetto al suo concorrente, che sebbene abbia avuto la precedenza per data di uscita, sapeva di non avere tutte le carte che questo drammatico giocattolone aveva in serbo. Vulcano non si ferma a piazzare i caratteristici personaggi ai quali ci si lega per poi farli morire o soffrire come nel più classico filone catstrofistico del cinema degli anni’70, ma racconta una Los Angele con le sue falle geofisiche e soprattutto sociali (razzismo, egoismo, disuguaglianza, solo per citarne alcune). Se gli sceneggiatori non sono dei vulcanologi e non hanno preso appunti in qualche istituto geofisico durante le prime stesure poco importa: è alquanto improbabile che gli esperti del settore siano andati in massa sotto gli studios o in giro per le strade a diffamare un prodotto che vuole intrattenere. Vulcano_5
La grinta di Tommy Lee Jones (doppiato quì da un bravo Massimo Corvo, invece del classico Dario Penne) ma anche la sua rassegnazione e impotenza lo rendono il cardine di un film dove la vera protagonista è proprio la città. Il restante cast fa un ottimo lavoro e un plauso va ad Alan Silvestri che come sempre ci regala una colonna sonora incisiva e originale.
Ottimi gli effetti speciali: il vulcano, che si presenta come un foro fra le strade dell’immensa metropoli sputa fuoco come una vera creatura della natura, capace di rendersi spettacolare e terrificante. Le scene nel sottosuolo, dove in molti perderanno la vita sono fra le più riuscite del film.
Vulcano, a mio modesto parere vince la sfida con Dante’s Peak perchè sembra poter gestire in modo più corretto il tempo, di evitare stupide sottotrame e di dare spazio sia al fenomeno distruttivo quanto agli esseri umani di varie etnie che devono trovare il modo di salvare la propria casa, una città che vive di sismi quotidianamente e che fa incubi sul famigerato Big One. 7,5

★★★✬☆

3 thoughts on “Vulcano – Los Angeles 1997 (1997)

  1. Bella recensione! I film catastrofisti anni Novanta erano praticamente un genere a sé… Anche se come sceneggiatura spesso facevano un po’ ridere, spesso i cast salvavano la baracca, come in questo caso!

    1. Grazie Sam! diciamo che a partire da Independence day inziò un triennio carico di titoli che aveva un pò il compito di rinverdire il genere andato molto forte negli anni ’70. Emmerich è rimasto abbastanza attaccato al filonefino ad oggi, il prossimo è Moonfall, mentre altri ogni tanto ne sfornano uno

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