Lo squalo 2 (1978)

Squalo2_0Verso la metà del 1976, considerando che le cose non sarebbero cambiate di molto, i 9 milioni di dollari investiti dai due illuminati Richard D. Zanuck e David Brown avevano generato un successo tale che nelle stanze della Universal non si riusciva nemmeno a dirla tutta la cifra intera: 472 milioni di dollari. Se consideriamo che un film come Avengers: Endgame (2019) ha incassato la cifra di 2,7 miliardi di dollari contro una spesa di circa 400 milioni, è niente rispetto alla differenza spesa/guadagno de Lo squalo (1975) di Spielberg. La Universal ovviamente spinse moltissimo per un seguito e magari potendo anche riavere sia Roy Scheider che il buon Dick Dreyfuss, ma quest’ultimo non poteva tornare perchè gia al lavoro con Spielberg per Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Scheider, inizialmente riluttante accettò e, di conseguenza diedero il sì Lorraine Gary e Murray Hamilton (quest’ultimo costretto a velocizzare la sua presenza per le gravi condizioni di salute di sua moglie). La sceneggiatura, non più basata sul romanzo di Benchley è affidata sempre a Carl Gottlieb mentre dopo una faticosa ricerca la regia venne affidata a Jeannot Szwarc, il quale oltre al B-cult Bug-Insetto di fuoco del 1975, aveva diretto un episodio di Colombo e poco altro.
Durante la lavorazione, fra Szwarc e Scheider (attore non facile da “sellare” a detta di molti) ci furono molti litigi e neanche la località californiana di Martha’s Vineyard, luogo delle riprese esterne, accettò di buon grado il ritorno di camion e quant’altro per tutta la stagione balneare. Ma grazie anche collaborazione di tutta la troupe e della pazienza dei cittadini, il film venne terminato nel settembre 1977 pronto per la fase di post-produzione.

Uscito nei cinema americani il 16 giugno 1978, incassò 210 milioni di dollari a dispetto dei 20 spesi (ridicolo il confronto con il primo film, ma si tratta comunque di un incasso dieci volte maggiore della spesa). Questa saga proseguirà nel 1983 con il mediocre Lo squalo 3 e si concluderà nel 1987 con Lo squalo 4 – La vendetta, considerato da molti come uno dei più brutti film mai realizzati.Squalo2_2

Due sommozzatori sono intenti a esplorare sul fondale il relitto dell’Orca, la barca del cacciatore di squali Quint morto quattro anni prima durante la caccia alla quale partecipò Brody per uccidere un grande squalo bianco che terrorizzò le acque dell’Isola di Amity. Dopo aver fotografato i resti dell’imbarcazione, i due sub decidono di risalire, ma vengono attaccati e uccisi da un altro grande squalo bianco (probabilmente la “compagna” del maschio morto nel film precedente).
Il giorno successivo, il capo della polizia Martin Brody riceve la notizia della presenza di un panfilo nel vicino canale dove i due sub sono morti. Ordina quindi al suo vice, Hendricks, di investigare su quanto accaduto ai proprietari. Nel frattempo, lo squalo assale una sciatrice d’acqua, divorandola. La guidatrice del motoscafo si ferma a cercare l’amica scomparsa, ma viene attaccata a sua volta. Nel disperato tentativo di difendersi, si getta per errore una tanica di benzina addosso e quando usa una pistola lanciarazzi per cercare di colpire lo squalo, il carburante e la barca prendono fuoco: le fiamme raggiungono lo squalo che immediatamente si immerge, e il natante salta in aria uccidendo la donna mentre lo squalo fugge, cicatrizzato dalle fiamme. Un’anziana signora che si trovava nella casa antistante la spiaggia assiste all’esplosione e denuncia immediatamente l’accaduto alle autorità. A testimoniare ci sono anche due amici di Michael Brody, Tina ed Eddie. Brody incomincia a diventare sospettoso quando non vengono trovati i resti della guidatrice all’interno di quel che è rimasto del motoscafo. Squalo2_3Durante le ricerche delle vittime, Hendricks aggancia accidentalmente un grosso cavo elettrico subacqueo, rischiando di far rimanere al buio tutta l’isola. Per evitare possibili danni al cavo, lo sgancia e rinuncia alla ricerca.
In aggiunta a questi drammatici avvenimenti, la carcassa di un’orca viene ritrovata spiaggiata e orrendamente mutilata. Brody a questo punto sospetta che dietro a tutti questi fatti ci sia un altro enorme squalo bianco. Una biologa marina, la dottoressa Elkins, è scettica a proposito della presenza di un simile animale, ma conferma a Brody che questi pesci sono attratti dal sangue, dai movimenti e dai suoni, come il sonar o il radar. Brody chiede alla biologa se vi sia la possibilità che uno squalo che stava lottando con l’orca avendo la peggio avrebbe potuto richiamare e farsi aiutare da un secondo squalo che l’avrebbe uccisa, proprio come fanno i delfini; la biologa gli risponde che gli squali non sono capaci di provare sentimenti.
Lo sceriffo incontra il sindaco Vaughn per discutere della possibilità che la città abbia un altro problema con un nuovo squalo…

Porre questo sequel di fronte al capolavoro di Spielberg è un gioco che molti fanno, e ovviamente il secondo atto risente un pò di stanchezza, del già visto, dell’assenza di due titani come Robert Shaw e Richerd Dreyfuss ecc. Tuttavia, Lo squalo 2 oltre ad essere indubbiamente l’unico seguito della saga a valere, è sicuramente un film carico di tensione e ricco di intrattenimento. Non sferra colpi di suspense come il primo perchè non può vantare della novità, ma Szwarc dosa in modo perfetto tutte le suggestioni del personaggio di Brody e di sua moglie, che quì ha giustamente un ruolo molto più importante. In fin dei conti, Lo squalo 2 è un film più incentrato su Brody che su un (altro) predatore del mare: tutto ciò che è stato vissuto dallo sceriffo di Amity torna, piano piano a concretizzarsi – fondamentale il contributo di John Williams alle musiche. Squalo2_4La famiglia di Brody acquista più valore, specialmente nella seconda parte, quando anche i figli entrano a far parte attivamente dell’antologia.
Con il sapiente utilizzo dei trucchi e degli effetti speciali del primo film (lo squalo è lo stesso) e con la fotografia di Michael Butler (nel primo era di Bill Butler), Lo squalo 2 è a tutti gli effetti l’unico verso sequel dove la figura del bravissimo Scheider brilla sopra tutti. Il punto debole è causato dall’ingombrante presenza di molti personaggi teenager stereotipati, abbastanza da far sembrare questo film un crocevia del cinema d’autore anni ’70 e uno slasher del periodo 1978/1982.
La Universal, non soddisfatta della faticosissima fase di produzione, tentò di richiamare Scheider per il terzo film: ovviamente Scheider declinò.
Scolpita nella storia del cinema la tagline del poster “Just when you thought it was safe to go back in the water…”, ripresa e modificata in altre circostanze future.

Lo squalo 2 resta quindi un film fondamentalmente inutile ma assolutamente divertente, recitato benissimo dai tre attori principali e con una storia robusta. Averlo nella propria videoteca è sicuramente un vanto.

★★★✬☆

16 thoughts on “Lo squalo 2 (1978)

  1. Non ho mai dato peso ai sequel di Jaws, ma dopo aver letto questa tua recensione un po’ di voglia di vedere questo secondo capitolo mi è venuta! :–)

    1. Hahaha grazie beh guarda Sam, Lo squalo è un capolavoro, sostanzialmente indiscutibile. Lo squalo 2 è un buon film, molto meglio di tanti altri sequel….pensa a RoboCop 2, che aveva un ottimo punto di partenza e poi si trasforma in un filmetto

      1. Hahahah la mia sorpresa era dovuta al fatto che pensavo tu stessi parlando de Lo squalo 2…non di RoboCop 2. Hahahhahah

      2. Si comunque fu una vera delusione quel sequel …diretto da Keshner fra l’altro….E poi gravissima fu l’assenza dello score di Poledouris che aveva un’overture strepitosa …

      3. Si e guarda che ha un peso non indifferente se ci pensi … cioè, la sceneggiatura è mediocre e va bene, ma da un punto di vista tecnico il film non ha nulla da invidiare al primo. C’è un video su YouTube in cui mostrano la scena del combattimento finale con le musiche del primo film. Guarda già la differenza.

      4. Hai ragionissima! Ricordo al museo del cinema di Francoforte un’installazione dove potevi mixare te i suoni, le voci e la musica, ed era facile rendersi conto di quanto sia difficile farlo bene (senza contare la composizione della musica stessa)!

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