Miriam si sveglia a mezzanotte (1983)

Miriam_1Fratello del già celebre Ridley, il compianto Tony Scott che aveva sino ad allora lavorato esclusivamente nella pubblicità e nei videoclip venne spronato da un talento come quello di Alan Parker per dirigere una storia tratta dal romanzo The Hunger di William Strieber del 1981. Scott chiamò con se il fidato collega Stephen Goldblatt per la direzione della fotografia.
Principalmente incentrato su un triangolo amoroso, il cast principale è quasi isolato dal resto dei personaggi: David Bowie, Catherine Denueve e Susan Sarandon. Il film di Scott venne presentato al festival di Cannes nel maggio del 1983 e in Italia fece il suo esordio ad agosto dello stesso anno. Non completamente apprezzato da tutta la critica e senza risultare un successo al botteghino, divenne in tempi brevi considerato una delle più suggestive storie moderne di vampiri, sottogenere mai andato in pensione.
Il finale scelto da Scott lasciava spazio ad un eventuale sequel sebbene non venne mai presa in considerazione l’idea di proseguirne l’antologia. Tale scelta si rivelò vantaggiosa nel corso degli anni.
Del cast fanno parte anche Willem Dafoe (in un piccolo ruolo), Cliff De Young, Dan Hedaya, John Pankow, Beth Ehlers e James Aubrey.

La vita della coppia composta da Miriam e John prende un’improvvisa piega drammatica quando lui inizia ad invecchiare in modo anormale rispetto a lei. Miriam_2Miriam presa dallo sconforto si rivolge ad una dottoressa specializzata in geriatria, Sarah Roberts. La donna disperata chiede alla specialista di fermare un processo rapido d’invecchiamento che sembra inarrestabile. Inizialmente scettica Sarah si rende conto che John sta realmente morendo rapidamente e quando tenta di intervenire seriamente si rende conto che è ormai troppo tardi. L’uomo viene quindi chiuso in una bara in stato ormai morente.
Miriam si rivela essere un vampiro immortale e il suo amato John, dopo trecento anni, seppur vampirizzato, non riesce a vivere quanto sua moglie. La sorte di John è la stessa toccata ai precedenti amanti della donna la quale sembra destinata a restare da sola. Tuttavia Miriam seduce Sarah tornata a vedere le condizioni di John e la vampirizza.
La vampira, a questo punto, ordina alla sua nuova amante di porre fine alla vita del suo ex compagno, ma Sarah…

Diventato un cult per la sottocultura goth e precedente all’ancora più moderno Il buio si avvicina (1987) di Kathryn Bigelow, il film di Scott è un esercizio che si distacca totalmente da quanto visto fino ad allora in merito al mondo dei vampiri. Miriam_4Una favola moderna che prende una forma oscura, elegante e gotica grazie ad uno score principalmente composto da musica classica e una strabiliante fotografia di Goldblatt: la collaborazione con Pamela Power al montaggio darà all’intera pellicola un’identità da spot televisivo dell’epoca perfettamente amalgamato con la cupa colonna sonora.
La componente erotica nel film, la relazione fra le due donne, è il tassello mancante ad un’opera già fin troppo nuova: è la mossa vincente di Scott, il quale riuscirà anche ad attirare l’attenzione delle comunità gay.
The Hunger si snoda fra le lussuose stanze della casa di Miriam e i locali sporchi da lei frequentati, tra la musica classica che ne sponsorizza l’eleganza e il degrado sociale che evidenzia il contrasto necessario per vivere emozioni forti e appagare la sua fame (da qui il titolo).
Il concetto di vampiro, quello raccontato in precedenza, viene rivoluzionato a tal punto che anche il nome “vampiro” non viene mai citato in tutta la pellicola: quì Miriam può anche guardarsi allo specchio. Miriam_3Questa rivoluzione però non porta benefici alla crudeltà del volere della loro natura e l’emulazione ad un moderno Dorian Gray si palesa negli occhi di un incartapecorito Bowie che porta con se una foto ricordo di come era poco prima. Il dramma di John e la “Bela Lugosi’s dead” dei Bauhaus, l’improvvisa violenza delle scene più crudeli, la sensualità delle due donne protagoniste.
Sebbene le performance dei tre attori protagonisti è di buon livello, la storia che aveva portato i tre ad un drammatico finale, si prende gioco dello spettatore consegnando un inatteso secondo finale (o colpo di scena) troppo distaccato.

Miriam si sveglia a mezzanotte (eh sì, che dobiamo fa…) è un diamante imperfetto nella storia del cinema horror ma farà da trampolino di lancio alla carriera di Scott, scandita da successi alternati a flop clamorosi e che forse tre anni dopo questo oscuro racconto gotico raggiungerà l’apice con Maverick nei cieli di Top Gun.

★★★★☆

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...