Azione, thriller, poliziesco, pulp, erotico, sentimentale, drammatico, commedia. Molto probabilmente nessuno di questi generi può effettivamente incasellare Una vita al massimo di Tony Scott, basato su una storia scritta da Quentin Tarantino nel lontano 1986 ma riadattata nel 1992 proprio quando il regista esordiva nelle sale con il suo Le iene. Accolto tiepidamente dal pubblico al suo esordio, il film di Scott è diventato col tempo il suo titolo migliore, sebbene tra lui e il regista di Pulp Fiction non fu subito amore: il film prevedeva infatti la morte dei due simpatici protagonisti, ma il vecchio Tony ci aveva visto lungo e decise di non farli morire perchè affezionato a loro. Alla fine si scelse per il lieto fine, ma venne girato anche un finale alternativo (oggi recuperabile nelle varie distribuzioni).
Avendo come primi attori Christian Slater e Patricia Arquette, il cast dei non protagonisti fa semplicemente impressione: Brad Pitt, Dennis Hopper, Christopher Walken, Gary Oldman, Val Kilmer, Bronson Pinchot, Samuel L. Jackson, Michael Rapaport, Saul Rubinek, James Gandolfini, Chris Penn, Tom Sizemore, Maria Pitillo e ne mancano altri.
Il primo atto è in gran parte un copia-incolla del cortometraggio Il compleanno del mio migliore amico, prodotto amatoriale di Tarantino girato nel 1987.
Empire nel 2017 lo ha collocato all’83° posto dei film più belli di tutti i tempi.
Clarence Worley è il commesso in un negozio di fumetti di Detroit, con la passione dei film di Kung Fu ed Elvis Presley. La sera del suo compleanno, Clarence va al cinema, dove incontra una bella ragazza, Alabama Whitman, con cui fa subito amicizia. Alla fine della proiezione cinematografica, i due vanno a mangiare una torta, si conoscono meglio e dunque fanno una fugace sortita al negozio di fumetti dove Clarence lavora. Qui, presi dall’euforia, i due hanno un rapporto sessuale.
Nel cuore della notte, Alabama se ne va e viene ritrovata da Clarence in lacrime. Alabama quindi gli rivela di essere una escort, assoldata dal gestore del negozio di fumetti Lance, per fare un regalo di compleanno speciale a Clarence, e di essersi però innamorata di lui durante quella sera. Decisa ad abbandonare il mondo della prostituzione, nel quale era entrata da soli quattro giorni, Alabama si sposa con Clarence. Quest’ultimo è tormentato dal fatto che il magnaccia della sua donna, Drexl Spivey sia ancora in vita, nonostante i crimini di cui si è macchiato. Risoluto e consigliato da una sua ricorrente visione, il fantasma di Elvis, Clarence si arma e va a uccidere Drexl, con la scusa di andare a prendere gli effetti personali di Alabama.
Ucciso il pappone, dopo che quest’ultimo gli è saltato addosso pestandolo, Clarence fa prendere la roba della sua ragazza da un’altra prostituta, che sbaglia valigia dandogliene una contenente cocaina. Quando Alabama controlla la valigetta, scopre che questa contiene droga e non i suoi vestiti. Inizialmente spaventati e indecisi sul da farsi, i giovani pensano di approfittare dell’occasione per diventare ricchi…
True romance è un road movie palpitante, pieno di cattiveria, sangue, violenza, ma anche speranza, amicizia, onore e divertimento. Il cast tecnico sembra dimostrarsi superiore persino a quello artistico che trova sia nei due protagonisti ma soprattutto nel trio Hopper-Walken-Goldman una vera marcia in più. La romantico-drammatica odissea che affronta Clarence da commesso di una videoteca fino ai titoli di coda rappresenta in parte il percorso che lo stesso Tarantino ha avuto prima di diventare quello che noi conosciamo, omettendo la mafia, i morti ammazzati eccetera ovviamente. Il desiderio del simpatico ragazzo, di trasformare la sua piatta vita in quella degli eroi che tanto ama e venera, si realizza senza non poche conseguenze e la sua amante sciocchina Alabama, stupendo premio biondo, è caratterizzata in modo eccellente in questo contesto patinato ma crudele. Il loro solido rapporto andrà oltre qualsiasi ostacolo per quanto semplice possa apparire: in questo Tony Scott mette in piedi una macchina praticamente perfetta, senza sbavature.La colonna sonora di Hans Zimmer, a quei tempi seppur molto più tradizionale di oggi già in fase sperimentale e contemporaneamente riconoscibile, è una meraviglia. Poco altro da dire.
I guai per i giovani attori Slater, Arquette ma anche Goldman e Pitt arrivano quando Dennis Hopper e Christopher Walken si scambiano battute l’uno di fronte all’altro in quella che resta una scena memorabile (la loro resa dei conti), due attori del loro calibro non potevano ancora essere eguagliati dal resto del cast.
L’unico punto debole di questa pellicola è una struttura narrativa che non si amalgama perfettamente con una sceneggiatura che ha una marcata impronta tarantiniana. Il goffo titolo italiano tende a tenere lontano i predatori di perle nostalgiche come queste. Si chiama True romance ed è un film bellissimo.
★★★★☆