Harry potter e il calice di fuoco (2005)

HP4_0Il quarto capitolo delle avventure di Harry Potter, oltre ad un quasi radicale cambio di regia dopo l’esperienza del visionario Cuaron, la palla passa al più classico Mike Newell (Quattro matrimoni e un funerale, Donnie Brasco) e il compositore John Williams lascia le redini a Patrick Doyle. Il resto del cast, tecnico ed artistico, resta più o meno lo stesso.
Le riprese avvennero nel 2004, ad un anno di distanza da quelle del capitolo precedente e in questo episodio entrano a far parte del cast molti nuovi personaggi con in testa Ralph Fiennes nel ruolo di Voldemort, seguito da Robert Pattinson (pre Twilight saga), Brendan Gleeson, Frances De La tour, David Tennent, Miranda Richardson, Predrag Bjelac e Clemence Poesy.
Al termine della programmazione nei vari cinema di tutto il mondo, Harry Potter e il calice di fuoco si piazzerà al primo posto della saga per incassi e al termine di essa conquisterà un onorevole terzo posto dopo ovviamente gli ultimi due capitoli.
Seguirà Harry Potter e l’ordine della fenice (2007) diretto da David Yates, colui che proseguirà la saga fino alla fine e dirigerà la saga spin-off di Animali Fantastici.

Dopo aver avuto una visione sull’assassinio di un vecchio custode di una casa abbandonata Harry, assieme a Ron e Hermione, la famiglia Weasley e Amos Diggory assieme a suo figlio Cedric, viene invitato ad assistere alla finale di coppa del mondo di Quidditch in quella che chiamano Tana, un luogo accessibile tramite Passaporta. HP4_5Durante i festeggiamenti post gara, il villaggio magico viene attaccato da dei Mangiamorte, fra cui un giovane inquietante che lancia nel cielo il segno del Signore Oscuro, il cosiddetto Marchio Nero. Harry e i suoi amici riescono a scappare.
Ad Hogwarts intanto il quarto anno si apre con i classico discorso generale del preside Silente che presenta i professori dell’anno fra cui spicca Alastor Moody, nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Moody, chiamato da molti “Malocchio” per la sua protesi curiosa, si dimostra un professore anticonformista, burbero ma anche molto affascinante nell’insegnare agli alunni la sua materia, comprese le magie illegali, tra le quali spicca l’anatema che uccide.
Oltre a Moody, Silente inaugura in contemporanea alle classiche lezioni anche il torneo Tremaghi, una leggendaria competizione che prevede il superamento di tre pericolose prove di abilità: per questa ragione, ad affiancare gli studenti di Hogwarts si sono uniti a loro anche quelli delle scuole di Durmstrang (solo maschi) e Beauxbatons (solo femmine). Gli studenti maggiorenni che vorranno cimentarsi al torneo, dovranno scrivere il loro nome su un biglietto e porlo all’intern del Calice di Fuoco, che estrarrà a sorte i nomi di ogni rappresentante di ogni scuola. Oltre alla gloria, il vincitore della prestigiosa sfida vincerà la Coppa Tremaghi.HP4_3
Per la scuola di Durmstrang, il Calice estrae il nome del giocatore di Quidditch più forte al mondo, Viktor Krum; per Beauxbatons sarà estratto il nome di Fleur Delacour, mentre per Hogwarts spunta il nome di Cedric Diggory. Quando l’estrazione sembra terminata, il Calice estrae un quarto nome, quello di Harry potter: secondo il giudice della competizione, la partecipazione di Harry al torneo è obbligatoria anche se il ragazzo non ha compiuto la maggiore età. Con molta preoccupazione degli insegnanti e con il disgusto degli studenti, Harry è costretto a partecipare senza sapere come sia stato possibile tutto questo.
Il torneo Tremaghi ha così inizio…

Quest’avventura fantasy diretta in modo brillante da Newell segna il giro di boa dell’intera saga e al termine della pellicola, la comparsa dello spietato Voldemort sancirà una nuova fase di questa lunga antologia. Harry Potter e il calice di fuoco è infatti un film spartiacque, in cui per la prima volta ci saranno delle vittime e si assapora l’oscurità, primo passo verso un ancora lontano scontro finale. A differenza del taglio troppo acre di Cuaron, che aveva praticamente raso al suolo le festose atmosfere di Columbus (Pietra filosofale e Camera dei segreti), Newell fa qualche passo in direzione del primo regista ed evita le scelte del messicano (futuro vincitore di ben 5 premi oscar), tornando per certi versi ai primi due episodi.HP4_2
Tuttavia, a causa di una sceneggiatura più adulta e spedita, il montaggio ha tutt’altra velocità di crociera e quì subentra la colonna sonora di Patrick Doyle, che sa dove andare a mettere mano e il risultato è davvero ottimo. Ineccepibile invece il lavoro di Stuart Craig e Stephenie McMillan alle scenografie (varrà loro una candidatura agli Oscar).
A distanza di diciassette anni potrei ancora affermare che da un punto di vista generale, questo quarto capitolo è il migliore della saga, sia per la cura con cui sono stati scritti i personaggi, sia per le scelte tecniche perchè non è un lavoro così semplice se si pensa che il film dispone di tre piani narrativi: la scuola e le sue dinamiche classiche (con l’aggiunta delle altre due scuole e la sequenza del Ballo del Ceppo), il Torneo Tremaghi e i misteri di fondo (il Mangiamorte misterioso, la visione di Harry, com’è stato ingannato il Calice di Fuoco), motivo per il quale il film ha un ritmo veloce e incessante dal primo minuto fino a cinque minuti dalla fine, per un totale di 150 minuti.
I punti deboli restano il Silente più irrequieto di sempre (quando il personaggio è sempre stato calmo e preparato per ogni pericolo, arma che assieme ad un’infinita saggezza si somma alla sua bacchetta di Sambuco) e alcuni HP4_6volti intollerabili come Miranda Richardson nel ruolo della giornalista Rita Skeeter e l’incapacità di Stanislav Ianevski nei panni di Viktor Krum (il doppiaggio in italiano ha anche peggiorato le cose). Nel finale, la scena con l’arrivo di Ralph Fiennes è elettrizzante (la caratterizzazione vocale di Popolizio riesce anche ad essere migliore dell’originale).
Harry Potter e il calice di fuoco è l’ultima grande avventura che chiude la prima parte della saga e ha un’evoluzione unica rispetto a tutto ciò che è stato e ciò che verrà, pieno di colori di zone d’ombra, con molte risate e una svolta drammatica, con tantissima azione e colpi di scena.

★★★★☆

4 thoughts on “Harry potter e il calice di fuoco (2005)

  1. Bella recensione, molto esaustiva! Sono probabilmente meno entusiasta di te, ma per me questo è l’ultimo film davvero bello della saga e che riguardo volentieri. :–)

    1. Eh diciamo che qui si entra in un territorio un po’ complesso. Secondo me dopo il quarto episodio si va a gusti anche sebil regista resta sempre lo stesso

Rispondi