Ex burattinaio e co-regista assieme al suo caro amico Jim Henson del leggendario Dark Crystal (1982), Frank Oz, oltre ad essere ricordato per aver interpretato Yoda nella saga di Guerre stellari, è anche un mestierante della Hollywood negli anni ottanta e novanta, regista di titoli come Bowfinger (1999), Due figli di…(1988), La piccola bottega degli orrori (1986) e In & Out (1998).
Nel 1990 inizia le riprese di una commedia targata Touchstone Pictures (proprietà della Disney) basata su una brillante sceneggiatura di Tom Schulman, chiamata What about Bob ?
Nel cast troviamo Bill Murray, Richard Dreyfuss, Julie Hagerty, Charlie Korsmo, Kathryn Erbe e Tom Aldrege.
Il periodo delle riprese fu molto travagliato a causa delle continue litigate fra i due attori, entrambi non facili da gestire, specialmente Murray che non stava vivendo un periodo facile della sua vita: l’anno successivo il suo carattere lo portò a chiudere l’amicizia con il suo amico storico Harold Ramis sul set di Ricomincio da capo (1993) e in seguito l’attore avrà sempre difficoltà ad interagire con colleghi o cast tecnici.
Il film si rivelò un discreto successo e, come quasi sempre accade in situazioni di grande difficoltà sul set, il lavoro degli attori ha funzionato alla perfezione.
Farcita di fobie e ossessionata dalla qualunque, la vita del nevrotico Bob Wiley intravede la salvezza nel composto Dott. Leo Marvin, psichiatra affermato che ha appena terminato la pubblicazione di un libro di successo “Passi di bimbo”, manuale adatto proprio al caso di Bob. I due riescono solo ad avere un incontro poichè Leo sta per partire con la sua famiglia per trascorrere le vacanze fuori città.
Vedendosi completamente abbandonato Bob, facendo uno sforzo mentale straordinario, riesce a trovare il luogo di villeggiatura del suo analista invadendo la sua privacy anche grazie alla gentilezza della moglie.
In pochissimo tempo il paziente Wiley inizia un percorso risolutivo dei suoi problemi nevrotici facendosi amico tutti i componenti della famiglia (la dolce moglie Fay, l’incompreso figlio Siggy e la bella figlia Ann), tutti tranne Leo il quale inizialmente cerca di far capire a Bob che deve trovare le risposte in città (New York) e continuare a leggere il suo libro, poi perde inevitabilmente le staffe diventando sempre più minaccioso fino ad impazzire. I progressi di Bob sono tangibili quanto i regressi del suo analista che non riesce ad accettare il fatto di essere anche lui un nevrotico e che Bob sta uscendo dalla condizione in cui era in partenza. Per Leo le cose andranno solo peggio…
Con una trama non originalissima ma strutturata in modo divertente, questo film di Oz si tramuta in un palcoscenico adatto ad un mastino della risata come Murray che (sorprendentemente a quanto detto al principio) trova una chimica perfetta con Dreyfuss, probabilmente persino più bravo. L’atmosfera che si respira è quella tipica delle commedie di Oz che non sfociano mai nel volgare e sanno intrattenere senza un attimo di noia: lo abbiamo imparato con In & Out, con Moglie a sorpresa, con Bowfinger.
Il cinema di Oz, le commedie di Oz, infatti hanno come punto in comune la forza del doppio in cui i protagonisti sono sempre due e dove il linguaggio che si instaura fra la coppia è facile, furbo e tagliente. In questo caso i due attori lavorano in modo eccellente su una regia che non mostra mai un punto debole, a partire dalla buffa colonna sonora di Miles Goodman.
È quindi la più classica commedia americana brillante, dove specialisti del settore come Steve Martin o Bette Midler si troverebbero a loro agio riuscendo a dare ancora più magia ad una trama in fin dei conti piuttosto semplice.
Non potendo usufruire di un marcato turning point, la commedia di Oz spinge forte sull’inversione dei ruoli che avviene gradualmente ma in modo costante: è questo l’asso nella manica, considerando che specialmente il personaggio di Leo Marvin inizia a spogliarsi del suo “camice” e mostrando pian piano i suoi punti deboli; sull’altra sponda uno scatenato Bill Murray in forma smagliante che con il suo fare sornione e scanzonato è inevitabilmente irresistibile.
★★★★☆