The mist (2007)

The mist_0Recentemente il regista Frank Darabont, un passato di pellicole straordinarie come Le ali della libertà (1994), Il miglio verde (1999) e The Majestic (2001), è tornato a parlare di uno dei suoi cavalli di battaglia che uscì nelle sale nell’ormai lontano 2007. Sto parlando di The mist, film tratto dal romanzo di Stephen King – autore che si è affidato spesso a Darabont per le rappresentazioni cinematografiche delle sue storie – rimasto scolpito nella memoria del pubblico per un finale diciamo diverso dal solito.
Ehi, amo un lieto fine come tutti. È soddisfacente. Capisco il lieto fine, Dio mi è testimone. Ma amo anche ‘La notte dei morti viventi’. Amo anche ‘La Cosa’. Amo anche quei film che osano sfidare il pubblico. A volte le cose non funzionano e a volte hai preso le decisioni sbagliate anche se avevi buone intenzioni. La vita è così…. (continua)….Quando Steve lesse la sceneggiatura e io gli dissi: ‘Non lo farò così se tu non vuoi che lo faccia’, lui mi rispose: ‘Abbiamo bisogno di film che osino far arrabbiare la gente. Abbiamo bisogno anche di film come questo‘. Abbiamo bisogno di quella cosa in stile ‘La notte dei morti viventi’, dove non è tutto infiocchettato per bene e c’è un rassicurante adesivo di Hallmark in bella vista“.
Nel cast riappaiono volti legati al regista come la splendida Laurie Holden, i caratteristi Jeffrey DeMunn e William Sadler, ma vanno citate anche le presenze di Toby Jones, Marcia Gay Harden e Andre Braugher. Protagonista di questa storia è Thomas Jane, gia visto in pellicole come The Punisher (2004) e Blu profondo (1998).
Uscito negli Stati Uniti nel novembre di quel 2007, da noi arrivò con quasi un anno di ritardo.

The mist_3

David Drayton, pittore, sta completando un poster cinematografico nello studio di casa sua, in riva a un lago nel Maine, quando una forte tempesta obbliga lui, la moglie e il figlioletto Billy a rifugiarsi in cantina. Il giorno seguente i Drayton escono in giardino per constatare i danni provocati dal temporale e notano una massa di densa nebbia sospesa sul lago. Allo scopo di fare provviste David, Billy e il loro vicino, l’avvocato Brent Norton (con il quale i rapporti non sono ottimi per alcuni screzi e una causa legale) si dirigono al supermercato in paese, dove sono già presenti quasi tutti gli abitanti locali. All’improvviso la nebbia avvolge il parcheggio, il supermercato e i negozi vicini. Il supermercato diviene così un rifugio per il personale e la clientela, che scoprono poco dopo che, nella nebbia, si nascondono creature sconosciute, orrende e aggressive: la prima vittima è Norm, un ragazzo che imbusta le spese. La causa dell’apparizione dei mostruosi esseri sembra essere un progetto militare chiamato “Arrowhead”, atto ad aprire portali verso universi paralleli, che viene sviluppato in una base segreta non lontana dal lago.
Dopo aver constatato l’assurdità della situazione, le persone si dedicano a rafforzare la vetrata che dà sul parcheggio e a cercare qualche rudimentale arma, nel caso che le creature irrompano nell’edificio. Alcuni cominciano a credere alle farneticazioni apocalittiche della signora Carmody, eccentrica fanatica dell’Antico Testamento. Un altro gruppo, capitanato dallo scettico Norton, decide di uscire per cercare aiuto: vengono tutti uccisi da una qualche imprecisata bestia. Durante la notte creature simili a enormi insetti volanti e altre somiglianti a pterodattili sfondano il vetro e seminano il caos nel supermercato; i mostri vengono eliminati dagli sforzi congiunti di David, di Amanda Dunfrey (una giovane insegnante che fornisce l’unica arma da fuoco nel supermercato, un revolver) e del vicedirettore Olly Weeks, a sorpresa rivelatosi eccellente tiratore. Ma si contano due morti e una terza vittima (Joe Egleton) gravemente ustionata. The mist_4Allo scopo di salvare Joe, David si unisce a una rischiosa spedizione per raggiungere la vicina farmacia e recuperare medicinali. La farmacia è però divenuta la tana di esseri aracnoidi, che imbozzolano alcune persone e causano altri morti; David e i superstiti, traumatizzati, tornano nel supermercato per scoprire che Joe è deceduto. A questo punto la signora Carmody, ormai assunte le vesti di “messaggero di Dio”, nel suo delirio condiviso ha convinto quasi tutti che occorrono sacrifici umani per placare l’ira divina…

Come giustamente evidenziato da molti, The mist è una storia che non vuole presentare la minaccia extraterrestre come il principale pericolo, ma essa è la causa dei veri mostri che invece sono i nostri vicini, magari anche i nostri familiari, gente che ci siede accanto e che un attimo prima non avrebbe mai palesato il mostro che in essa. La signora Carmody (un’ottima Marcia Gay Harden) rappresenta la punta di questo iceberg, poichè capace di inculcare nelle menti più malleabili le sue idee farneticanti e quindi provocare la reazione sbagliata, quella della massa. La nebbia funge quindi da separè fra l’incognita del pericolo esterno, praticamente invisibile, e un pericolo tangibile come l’essere umano che perde il controllo.
Le contromisure adottate dai coraggiosi personaggi di David e di Amanda li faranno uscire vincitori ma solo temporaneamente, poichè la pressione su un destino privo di speranza porterà anche loro a prendere una decisione determinante ma non per questa ragione corretta.The mist_5
The Mist purtroppo non è all’altezza de Le ali della libertà, tantomeno de Il miglio verde, vuoi per un ritmo alternato un pò fastidioso, vuoi per un montaggio non così convincente, ma Darabont gestisce in modo impeccabile un set molto vincolato da spazi e ricco di volti, dosando bene una tensione crescente per una pellicola che dura più di due ore.
Oltre quindi a buone interpretazioni e al giusto mix di splatter e suspance, resta quel finale coraggioso che permette a questa pellicola di non cadere nel dimenticatoio.

★★★✬☆

Rispondi