Jeffrey Boam, prematuramente scomparso a soli 54 anni nel 2000, era stato sceneggiatore di numerosi successi degli anni ottanta: La zona morta (1983), Ragazzi perduti (1987), Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) e Arma Letale 2 (1989). Visto e considerato il successo di quest’ultimo titolo, il regista veterano Richard Donner gli affidò il compito di gestire non solo la sceneggiatura del terzo capitolo del remunerativo franchise ma anche il soggetto (spesso un compito piuttosto complesso se non si ha una certa dimestichezza nel comprenderne la differenza).
Le riprese di Arma letale 3 iniziano nell’ottobre del 1991 e l’atmosfera decisamente più rilassata da parte di tutto il cast artistico e tecnico, dopo la felice conferma del secondo film, ha fatto sì che il tutto si svolgesse con una certa spensieratezza. L’unico momento di reale tensione si verificò quando doveva essere girata l’esplosione (non fittizia) di un intero edificio, ma tutto andò bene comunque.
Al cast principale composto dagli inossidabili Mel Gibson e Danny Glover si aggiungono anche Joe Pesci (che appare ora anche sul poster ufficiale), Rene Russo, Stuart Wilson e poi ovviamente tutta la famiglia Murtagh capitanata dall’attrice/cantante Darlene Love nonchè l’onnipresente Mary Ellen Trainor nel ruolo della psicologa Stephanie Woods.
Con un budget di 35 milioni dollari ne incassò dieci volte tanto, decretando nuovamente un successo formidabile e l’inevitabile idea di proseguire la saga che si fermerà al quarto capitolo cinque anni più tardi.
Una settimana prima del suo ritiro, il sergente della polizia di Los Angeles Roger Murtaugh e il suo partner Martin Riggs vengono retrocessi a compiti di uniforme dopo aver fallito nel disinnescare una bomba in un edificio per uffici. Durante la pattuglia stradale assistono al furto di un’auto blindata e aiutano a contrastare il crimine assistiti dall’autista di auto blindate Delores. Uno dei due ladri riesce a scappare, ma l’altro viene preso in custodia dalla polizia. Si scopre che il sospetto è un noto socio di Jack Travis, un ex tenente della polizia di Los Angeles che gestisce un giro di contrabbando di armi a Los Angeles. Il dipartimento è inoltre preoccupato per il fatto che i ladri stessero usando proiettili perforanti. Riggs e Murtaugh vengono nuovamente promossi e assegnati a lavorare con il sergente Lorna Cole degli affari interni per rintracciare Travis.
Travis sta attualmente negoziando con il mafioso Tyrone per quanto riguarda il suo accordo sulle armi. Il ladro di auto blindate che è scappato viene portato da Travis, che successivamente lo uccide davanti a Tyrone per aver messo la polizia sulle sue tracce. Travis usa quindi le sue vecchie credenziali di polizia per entrare nella stanza degli interrogatori e uccidere il sospetto in custodia prima che possa essere interrogato. Travis non sa che nella stazione sono state installate telecamere a circuito chiuso e Cole è in grado di confermare l’identità di Travis. Mentre i tre stanno rivedendo il filmato, il loro buon amico Leo Getz, che ha aiutato Murtaugh a vendere la sua casa, arriva e riconosce immediatamente Travis da diversi affari precedenti e dal suo amore per l’hockey su ghiaccio. Murtaugh, Riggs e Getz mancano di poco la cattura di Travis a una partita di hockey e Getz è ferito.
Tuttavia, Riggs e Murtaugh contattano Cole per avere rinforzi prima di fare irruzione nel magazzino e si fermano a un camioncino per aspettarla. Mentre aspettano il cibo, assistono a un affare di droga e tentano di fermarlo. Murtaugh uccide un uomo armato che ha sparato contro di loro, mentre gli altri scappano. Murtaugh riconosce l’uomo armato, Darryl, un caro amico di suo figlio Nick. Con Murtaugh emotivamente sconvolto, Riggs e Cole si dirigono al magazzino, dove assicurano con successo la consegna del suo prossimo carico di armi. Quella notte, Riggs e Cole scoprono di provare dei sentimenti l’uno per l’altro e dormono insieme. Riggs in seguito trova un Murtaugh tormentato dai sensi di colpa ubriaco nella sua barca e lo consola in tempo per il funerale di Darryl. Lì, il padre di Darryl insiste appassionatamente affinché Murtaugh trovi la persona responsabile di aver dato a Darryl la pistola.
Cole scopre che la pistola di Darryl, i proiettili perforanti e le armi che hanno recuperato erano originariamente in custodia della polizia, destinate a essere distrutte e sono state rubate da Travis…
L’azione miscelata ai toni drammatici inframezzati da pillole di rara comicità, il cocktail che lo sceneggiatore Shane Black (autore del primo film) preferisce, iniziano a prendere una piega più morbida: il personaggio borderline di Riggs che aveva reso intramontabili i primi due film è molto più contenuto (smette di fumare, dice meno parolacce, non pensa più alla moglie morta); scompare anche la mitica frase “sono troppo vecchio con queste stronzate” sostituita dalla censurata “sono troppo vecchio per queste cose”; rispetto ai due film precedenti il personaggio di Roger Murtagh ha più spazio e Danny Glover lascia una performance decisamente superiore rispetto a quella di Gibson, mentre la rimanenza se la spartiscono un mediocre Joe Pesci, una brava Rene Russo e uno sprecato Stuart Wilson, antagonista qualitativamente inferiore rispetto al lavoro fatto da Joss Ackland nel film precedente.
Le musiche buonissime come sempre (Michael Kamen, Eric Clapton, David Sanborn) ci regalano probabilmente il miglior score della saga con l’affascinante intro di Sting “It’s probably me” che accompagna i titoli di testa*.
Come gia nei film precedenti, impeccabile la fotografia di Jan De Bont (futuro regista di Speed e Twister) che aggiunge una lieve diminuzione ai colori più scuri.
Arma letale 3 per molti fan è l’ultimo vero capitolo del franchise, farcito di quegli ingredienti anni ottanta non così replicabili in futuro e molta di questa differenza si noterà con il film successivo (ma ne parlerò un’altra volta). La sceneggiatura un pò traballante di Boam viene tenuta in piedi da un ritmo incalzante e dei momenti memorabili come il dramma che vive Murtagh dopo aver ucciso un amico del figlio e una reazione veemente dello stesso Murtagh con due scagnozzi dello spietato Travis. Non male neanche la gara di cicatrici fra Riggs e Cole prima di andare a letto insieme.
Arma letale 3 è anche uno dei primissimi film a rilasciare una scena extra dopo i titoli di coda.
*resta un vero mistero il perchè la produzione abbia cambiato il font dei titoli solamente per questo film, considerando che anche nel quarto sarà presente. È una cosa che mi ha molto infastidito.
★★★☆☆
a me piace molto questa saga^^
anche se a parte il primo faccio sempre confusione con i capitoli
“Durante la pattuglia stradale assistono al furto di un’auto blindata e aiutano a contrastare il crimine assistiti dall’autista di auto blindate Delores”
attenzione, qui qualcosa non quadra
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