Il prode Mark L. Lester, futuro regista del piccolo grande b-movie Classe 1999 (1989), dirige la macchina umana Arnold Schwarzenegger in uno dei suoi ruoli più iconici, ovviamente dopo quello del Terminator. Candidato ai Saturn Award per i migliori effetti speciali, Commando è un classico action degli anni’80, simbolo dell’America che non riuscì a digerire la non-vittoria in Vietnam. Il film venne prodotto dalla 20th Century Fox un anno prima di iniziare i lavori del possente action-horror Predator (1987) e fu messo nelle sapienti mani dei futuri produttori del film appena citato e Die Hard (1988). Con Schwarzy protagonista, il resto del cast spalla è composto da Vernon Wells, Dan Hedaya, una giovanissima Alyssa Milano e Rae Dawn Chong. Il budget di spesa iniziale, di medie proporzioni (10 milioni di dollari), venne oltremodo ricompensato con un ampio successo di pubblico (il film guadagnò ben 57,5 milioni di dollari).
Il colonnello dei marines John Matrix, ottenuto finalmente un lungo congedo, vive tranquillamente nella sua sperduta casa sulle montagne in compagnia della figlioletta di 10 anni Jenny, ignaro che qualcuno stia dando la caccia agli uomini della sua squadra per ucciderli. Avvisato del pericolo dal suo ex generale Franklin Kirby, non può impedire che un manipolo di criminali, dopo aver crivellato una delle due guardie che dovevano proteggerlo e sgozzato l’altra, rapisca sua figlia approfittando dell’effetto sorpresa, e preso alla sprovvista viene catturato. I criminali, tra cui il commilitone Bennett, ex membro della squadra di Matrix cacciato da quest’ultimo per eccessiva brutalità, usano la figlia per ricattarlo, minacciando di ucciderla se lui non porterà a termine un assassinio politico per conto di un dittatore e signore della guerra, Arius, che comanda questa banda di mercenari, prevalentemente ex subalterni di Matrix. Arius spera di condurre un colpo di Stato nel suo paese natale, Val Verde, e pensa che la familiarità che Matrix ha con il nuovo leader del paese possa aiutarlo nel suo piano omicida. Il colonnello, sfuggito al controllo di chi si sarebbe dovuto assicurare che compisse la missione, segue e uccide uno per uno i componenti del gruppo criminale, con lo scopo di arrivare a scoprire dove è tenuta prigioniera sua figlia…
Per quanto possa apparire patinato e standardizzato, Commando si rivela un vero action, teso come una corda di violino, forte e impavido come il suo protagonista: Schwarzenegger, per una volta decide di divertire oltre che malmenare le sue vittime e riesce nella sua missione. La mistura di azione condita con battute comiche in situazioni improbabili è una scelta vincente, come vincente è anche l’accostamento uomo forzuto e donna meticcia impacciata (Rae Dawn Chong si rivela un’ottima spalla), forse è un primo assaggio di quello che sarà poi una delle principali virtù di Arma Letale (stessi produttori). La stravagante colonna sonora diretta dall’irlandese Horner da un sapore decisamente esotico al montaggio finale (Mark Goldblatt, Glenn Farr e John Link) e la regia di Lester è piacevole, fluida. Resta pur sempre un classico action senza pretese degli anni ’80, quindi dimentichiamoci di assistere a esagerazioni in stile James Bond di Pierce Brosnan o un truce Jason Statham: fu certamente uno dei primi action ironici della storia e, considerata la sceneggiatura strizzata di De Souza, la visione per coloro che hanno dimenticato questo titolo e si sono goduti già la trilogia de I Mercenari, sembrerà la solita solfa. Tutto vero, ma il film è del 1985.
★★★✬☆
2 risposte a "Commando (1985)"