Batman (1989)

Batman_0Nei giorni in cui ammiriamo quasi stupefatti il ritorno di quel “primo” Batman di Michael Keaton nella nuova pellicola diretta da Andy Muschietti dal titolo The Flash, tanto per aggiornare le complicate vicissitudini in cui versano DCU e Warner Bros, torniamo indietro di 34 anni per esplorare un pò meglio il Batman di Tim Burton, considerato da molti come l’antesignano della nuova era dei cinecomics. A dire il vero io non potrei mai condividere questo pensiero visto che il Superman di Donner del 1978 era e resta un capolavoro avanguardistico e ricco di elementi, tuttavia l’avvento degli anni ottanta, decennio del grande ottimismo ha aggiunto ulteriore brio, specialmente nelle sequenze d’azione, a quello che si può definire come il più affascinante personaggio del mondo DC.
Da non amante dei fumetti, ritengo che le avventure del Cavaliere Oscuro (che durante i quattro film a cavallo fra il 1989 e il 1997 è un appellativo totalmente assente) siano le più belle almeno sotto il profilo dell’intrattenimento.
La Warner, detentrice dei diritti dal 1979 e che voleva rinverdire il brand, dopo la mitica fumettosissima serie tv con Adam West nei panni dell’uomo pipistrello, si affidò allo stesso team che aveva lavorato in Beetlejuice, successo indiscusso della stagione precedente e sempre con Micahel Keaton protagonista.
Nel cast spazio ad un eclettico Jack Nicholson nel ruolo di Joker, alla splendida Kim Basinger nel ruolo di Vivky Vale, Michael Gough in quello di Alfred Pennyworth, Robert Wuhl come Alexander Knox, Pat Hingle in quello di Gordon, Billy Dee Williams per Harvey Dent e Jack Palance nei panni di Carl Grissom.Batman_3
Da un budget di quasi 50 milioni di dollari, Batman incassò ben 412 milioni diventando il film più visto della stagione. Portò a casa anche un ottimo Oscar per le migliori scenografie (Anton Furst, suicidatosi nel 1991 e Peter Young).

In vista del duecentesimo anniversario della fondazione della città il sindaco di Gotham City, Borg, intende organizzare un grande festival, motivo per cui vuole ripulire l’ambiente dal crimine imperante, insieme al procuratore distrettuale Harvey Dent e al commissario James Gordon; il loro potere congiunto, sebbene grande, viene annullato dalla corruzione gestita dal potente boss mafioso della città, Carl Grissom, e la città resta preda dei teppisti, dei rapinatori e dei poliziotti corrotti.
Nelle ultime settimane però sta facendo la sua apparizione nei quartieri più malfamati un personaggio sfuggente, oscuro e misterioso travestito da pipistrello: “Batman”, figura ancora sconosciuta a Gotham, che terrorizza i criminali e li consegna alla polizia dopo averli malmenati. Sul suo conto indaga il giovane reporter Alexander Knox, insieme all’affascinante fotocronista Vicki Vale, giunta in città dopo alcuni impressionanti servizi fotografici in pericolose zone del mondo.
Una sera Batman fa la sua apparizione all’industria chimica AXIS, una società di copertura di Grissom, il boss ha mandato il suo fido braccio destro, Jack Napier, a far sparire i documenti dimostranti la reale natura della compagnia. La missione è in realtà una trappola, poiché Grissom ha scoperto la relazione di Napier con la sua donna, Alicia Hunt, e intende punirlo con la morte; a tale scopo informa Max Eckhardt, un corrotto e arrogante tenente di polizia, che giunge sul posto dando l’ordine alla sua squadra di sparargli a vista. Jack e i suoi uomini danno del filo da torcere agli agenti, ma all’improvviso giunge Batman, che abbatte i criminali presenti. Napier riesce ad uccidere Eckhardt, ma poi viene affrontato da Batman. Batman_4Al termine di una colluttazione cade accidentalmente in un vascone pieno di acido bollente. Il misterioso figuro, circondato dagli uomini di Gordon, si ritira, mentre Napier viene creduto morto.
Giorni dopo, Vicki avvia una relazione con il miliardario Bruce Wayne (che è in segreto il misterioso Batman), del quale si conosce molto poco, tranne che è stato lontano per anni da Gotham City, e che ama collezionare oggetti antichi e molto preziosi. Egli vive in una favolosa villa, Castello Wayne, insieme al proprio maggiordomo, l’inglese Alfred Pennyworth, l’unico a conoscenza della sua doppia identità.
Dopo poco tempo Napier, incredibilmente sopravvissuto all’incidente ma rimasto sfigurato, con i capelli verdi, la pelle pallida e le labbra rosse piegate in un riso sardonico dopo un intervento fallito di chirurgia estetica. Impazzito alla vista del suo volto, assume il nome di “Joker”: per vendicarsi si reca nella dimora di Carl Grissom e lo uccide, dopodiché sfigura Alicia. Con l’aiuto del suo braccio destro Bob, il Joker assume così il comando dei mafiosi di Gotham e della AXIS, e indice una riunione con i capimafia di altre nazioni, proponendo loro di mettere nel caos Gotham City; l’unico dei gangster che rifiuta la sua proposta viene ucciso in maniera grottesca dal clown. In seguito Joker escogita il modo di compiere un memorabile crimine da perpetrare in occasione dell’anniversario di Gotham, inquinando con un gas chiamato “Smilex” i cosmetici prodotti nella stessa città che, se combinati in un certo modo tra loro, causano la morte da risata.
Bruce investiga sul conto del Joker e scopre il modo con il quale il supercriminale sta avvelenando la città…Batman_5

Totalmente in scia della visione dark di Tim Burton, Batman elimina totalmente l’atmosfera ipercolorata e macchiettistica della sua versione live-action precedente (1962), puntando ad un mix scenografico dalle fortissime note gotiche sospese fra la più classica ambientazione anni quaranta (quella che l’occhio del creatore Bob Kane vedeva) e la modernità della seconda metà degli anni ottanta. Questo mix lo si avverte anche di più se a fare da sfondo sono le musiche alternate del “fratello” di Burton Danny Elfman e le canzoni di Prince, unico nome nella colonna sonora.
Le buone interpretazioni di tutto il cast appaiono qualitativamente inferiori se in scena c’è Nicholson, vero punto di riferimento artistico della pellicola, dominatore totale della scena che con il suo Jack Napier/Joker è inarrivabile sotto tutti i punti di vista, tenendo presente che interpretare un ruolo così divertente è anche più stimolante per un attore del suo calibro. Keaton, da attore comico, ha sicuramente faticato di più nel dare un’impronta seriosa al suo Bruce Wayne, ma una volta indossato il pesantissimo costume di Batman è un piacere vederlo ogni volta che decidiamo di riaffrontare questo cinecomic. Indiscutibilmente.
Fatto sta che resta una pietra miliare degli anni ottanta capace di scalzare dal boxoffice il terzo Indiana Jones e una serie di titoli che fanno accapponare la pelle per molteplicità di genere, da Arma Letale 2 a L’attimo fuggente, da Ghostbusters II a Rain Man tanto per citarne qualcuno…Batman_2
Se vogliamo fare un pò i fanatici nostalgici, la bellezza di questo film deve molto al lavoro del povero Furst, che aveva impressionato Burton già dai tempi di In compagnia dei lupi del 1984 e High Spirits – Fantasmi da legare del 1988 entrambi di Neil Jordan, ma anche di un ottimo parco costumi (esclusi quelli dei due protagonistiche fanno storia a se), di un montaggio garbato, di una sceneggiatura funzionale anche se coraggiosa nel prendersi qualche libertà storica di troppo.
Burton e Keaton torneranno tre anni dopo con l’attesissimo Batman returns, a deliziare le festività natalizie del 1992 bissando il successo del primo film. Ancora oggi molti fan del frinchise degli anni novanta si dividono su quale dei due Batman sia il migliore. Effettivamente ritengo sia una diatriba giustificata.

★★★★☆

One thought on “Batman (1989)

Rispondi