Scuola di polizia (1984)

Scuola di polizaCinico, sprecone, mediocre capolavoro, prestigioso b movie, comicità finissima o volgare esempio di slapstick comedy del nostro decennio preferito? Scuola di polizia di Hugh Wilson è senza dubbio un poster in camera, un immancabile titolo nella videoteca pop, un esempio di come il cinema di bassa lega può allietare una serata e, allo stesso tempo, una dimostrazione di come il cinema di dubbia qualità possa andare a riempire le casse di due geni come Neil Israel e Pat Proft, soggettisti e sceneggiatori. Mahoney, Jones, Hightower, Callahan, Tackleberry, Hooks, il comandante Lassard, il Tenente Harris e via via tutti gli altri…non li abbiamo conosciuti solo per le comiche avventure di sette film, ma anche con i cartoni animati su Italia 1, una prova ancora più tangibile di come un prodotto così buffo e sgangherato possa diventare un cult. Se si pensa che con un misero budget di 4,5 milioni dollari ne abbia incassati 155 milioni, ci si può fare un’idea della reazione (positiva) al botteghino, quantomeno del pubblico. Il film girato interamente nell’estate del 1983, ha esordito nei cinema il 23 marzo del 1984. Dal 1985 al 1989, ogni anno ebbe il suo “Scuola di polizia”.

Nuovi regolamenti permettono pressoché a chiunque di arruolarsi in polizia, senza limiti quali altezza o peso. Fra le nuove reclute si trovano quindi personaggi stravaganti, come ad esempio Larvell Jones, un sedicente medico di colore capace di riprodurre tutti i suoni e i rumori con la bocca, il gigantesco Moses Hightower, un nero dal fisico di un quarterback che di professione fa il fioraio, Douglas Fackler, un uomo estremamente maldestro che combina sempre pasticci le cui conseguenze, però, non ricadono mai sui di lui, ma sempre sugli altri, George Martin, un aitante dongiovanni fidanzato con molte ragazze che si fa chiamare José Martinez e che parla spagnolo per rimorchiarle, Leslie Barbara, un giovane obeso che gestisce un chiosco della Kodak, Eugene Tackleberry, un giovane militare amante delle armi da fuoco e soprattutto della 44 Magnum, Kyle Blankes e Chad Copeland, due giovani xenofobi leccapiedi di professione, la bella e affascinante Karen Thompson, rampolla di una famiglia signorile abituata a vivere nei lussi, la buffa e timida ragazza nera Laverne Hooks e Carey Mahoney, un giovane poco portato al rispetto delle regole che lavora come dipendente di un parcheggio privato. Quest’ultimo ha sempre evitato il carcere perché il padre defunto era il migliore amico del capitano della polizia Reed. Stavolta Reed non gliela fa passare liscia e, anziché scagionarlo, gli impone un aut aut: o si arruola nella polizia o finisce in galera. Mahoney, pur di evitare la galera, sceglie il male minore: frequentare l’accademia con l’idea di farsi cacciare e fa conoscenza di un variegato gruppo di altri cadetti con i quali stringe amicizia, specie con Jones, e dei quali diventa il leader. Scuola di poliza_1A differenza del paterno e un po’ stralunato Comandante Eric Lassard, il capo degli istruttori, il tenente Thaddeus Harris è un tipo burbero e presuntuoso, che non ha alcuna fiducia nelle nuove reclute, tranne che nei cadetti Blankes e Copeland che nomina capisquadra solo perché gradisce il taglio militare dei loro capelli, e cerca con ogni mezzo di costringere molte di loro a tornarsene a casa. Harris ha, oltre alle motivazioni personali, un ordine alquanto implicito del Capo della Polizia Hurst, il quale non solo non gradisce l’abbassamento degli standard deciso dalla sindachessa ma lo osteggia in tutti i modi, inutilmente. Più neutrale è la mascolina ed autoritaria Sergente Debbie Callahan, aiutante di Harris ed insegnante di difesa personale degli allievi. Mahoney inizialmente non desidera diventare poliziotto e tenta in ogni modo di farsi cacciare, poiché a causa della sua particolare posizione non gli è concessa la possibilità di ritirarsi, ma quando la bella Karen Thompson, di cui si è invaghito, comincia a mostrarsi aperta con lui, cambia improvvisamente idea, attirandosi ancora più le antipatie di Harris. Martin riesce ogni sera a sgattaiolare nel dormitorio femminile e passare la notte con alcune allieve, finché non viene colto sul fatto dal sergente Callahan, che lo trascina in camera e lo costringe – sotto minaccia – ad avere un rapporto con lui; Martin ne esce talmente malridotto da ritornare a stento in camerata e racconta tutto a Mahoney, il quale resta sorpreso che quella notte il suo collega abbia fatto l’amore con una sola donna Intanto i cadetti organizzano una festa. Harris informa i suoi pupilli Blankes e Copeland di questo party e affida loro il compito di sorvegliare gli altri cadetti e di tenerlo informato circa la loro condotta. Scuola di poliza_3I due capisquadra, con la prepotenza, impongono a Leslie Barbara di farsi dire da Mahoney dove si tiene la festa. Mahoney, intuendo che dietro la richiesta c’è la mano dei due antipatici pupilli di Harris, fa dire a Barbara che il party si tiene al Blue Oyster, un locale frequentato da motociclisti gay. Quando Blankes e Copeland scoprono di essere stati ingannati, cercano di fuggire, ma vengono circondati e bloccati dai clienti del bar. Due ballerini li afferrano e li costringono a ballare sotto le note di El Bimbo. Alla festa dei cadetti, Carey e Karen si appartano e scambiano il loro primo bacio, mentre Blankes e Copeland, rassegnati, si trovano ancora al Blue Oyster a ballare un lento a strettissimo contatto con i due ballerini. Inviperiti per lo scherzo subìto, i due se la prendono con Barbara, minacciandolo di farlo espellere dall’accademia. Poi, forti del fatto di essere i cocchi di Harris, provocano e sfidano Mahoney a prenderli a pugni per far sì che venga espulso dalla Scuola. Le settimane passano e gli allievi proseguono l’addestramento, fra errori e progressi. Durante l’esame di guida di un’auto di pattuglia, Hooks calpesta involontariamente con gli pneumatici i piedi del razzista Blankes, che esplode in una serie di improperi e di frasi xenofobe; proprio per questo motivo Hightower reagisce furiosamente, e nonostante gli avvertimenti di Harris, capovolge l’autopattuglia in cui Scuola di poliza_5Blankes si era chiuso per sfuggirgli, e Harris lo espelle. In seguito anche Mahoney sta per essere espulso perché, per difendere il suo amico Leslie, si autoaccusa di una rissa tra lui, Blankes, Copeland e Leslie stesso, rissa cominciata a causa di una vassoiata che Leslie ha rifilato a Copeland; ma un’emergenza fa rinviare momentaneamente la cosa. In città scoppia una violenta rivolta, provocata dall’ennesimo maldestro gesto di Fackler mentre si trova di pattuglia. Questi getta una mela dal finestrino che colpisce un teppista in testa, il quale crede che a lanciarla sia stato un altro teppista. Da lì comincia una vera e propria guerriglia urbana. Gli allievi vengono inviati in supporto agli agenti in servizio…

Per due terzi del film non c’è una vera sceneggiatura e, in effetti il genio di Wilson, Proft e Israel è proprio qui che si vede: gestire 70 minuti di film con una serie innumerevole di gag, facce di gomma, tagli slapstick in fase di montaggio, musiche azzeccatissime, senza raccontare praticamente nulla se non che, dopo la forzatissima messa in piedi di questa schiera di sgangherati civili pseudo-poliziotti, una rivolta cittadina nei quartieri bassi della città viene messa clamorosamente in ginocchio, facendo passare i nostri falsi eroi per eroi veri, e il piano dello stralunato Lassard un piano vincente. In pratica è una storia ancora più scema di Animal House (1978), ma che ancora oggi si vanta delle sue indimenticabili scene, una su tutte quella dell’Ostrica Blue. Scuola di poliza_4Un accenno di pesudo-serietà si avverte solo negli ultimi 20 minuti, quando l’esercitazione non è più tale e bisogna tirare fuori il coraggio. Figuriamoci se le interpretazioni meritino dei premi….ma anche no, ma ci vogliono solo applausi per questo coraggioso film goliardico e fanfarone: bravi sicuramente Marion Ramsey, G.W. Bailey e soprattutto George Gaynes. C’è spazio anche una giovanissima Kim Cattrall, qui nella sua unica apparizione nella serie. Per quanto riguarda i sequel, evitate come la peste gli episodi 2, 5, 6 e 7: a tenere alta la qualità delle risate sono il terzo e il quarto film, quelli in cui si mantengono alcune impostazioni dettate dal capostipite (la presenza di Mahoney, la scuola di Lassard e in cui è presente il personaggio di Zed, interpretato da Bobcat Goldthwait).

★★★☆☆

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