Allucinazione perversa (1990)

allucinaz-locAdrian Lyne, colui che firmò storiche ma mediocri pellicole degli anni ’80 come Flashdance (1983), 9 settimane e mezzo (1986)  e Attrazione Fatale (1987), è stato da sempre considerato un artista di media caratura senza alti ne bassi, un uomo sicuramente capace di dare alla gente ciò che voleva e riuscendo a sfornare film più per il pubblico medio che per la critica, vedi anche Proposta indecente (1993), Lolita (1997) e il pessimo (e ad oggi ultima opera) Unfaithful – l’amore infedele (2002). Tuttavia sfugge ai più un film che silenziosamente, e pian piano nel tempo ha guadagnato sempre più punti, ritagliandosi una cerchia di fan sempre più ampia fino all’ambita onorificenza di “cult”. Stiamo parlando di Jacob’s Ladder (1990), volgarmente tramutato in Allucinazione perversa per l’edizione italiana così da spacciarlo per un thriller-erotico sulla scia dei precedenti lavori del regista.

Jacob è un reduce della guerra del Vietnam che lavora presso le poste di New York, nonostante abbia un Master in filosofia presso il Brooklyn College e tutti i numeri per diventare qualcuno. Questo perché, dopo gli sconvolgenti avvenimenti del Vietnam, dove i commilitoni lo chiamavano professore, si è arreso alla vita e non ha testualmente voluto più pensare. Oltre questo, tempo prima, suo figlio primogenito Gabe è stato investito da un automobilista, portando alla rottura con la moglie Sarah (bionda come metafora del Bene). Jacob si rifà quindi una vita con Jezebel (scura come metafora del male), altro nome biblico come quello dei figli, e con lei vive felicemente ma più modestamente, finché un giorno non inizia ad avere continui flashback della sua esperienza di guerra ed iniziano ad accadere degli strani avvenimenti.Risultati immagini per allucinazione perversa
Perseguitato da strane figure, ricostruisce con i suoi ex compagni di plotone ciò che successe loro in Vietnam, proprio in occasione del funerale di un commilitone, saltato in aria con l’automobile (come lo psichiatra del servizio reduci). Forte di tutte le informazioni raccolte si rivolge con i suoi compagni ad un avvocato, ma improvvisamente più nessuno sembra voler appoggiare la sua tesi. Jacob, che viene persino rapito, picchiato e quasi ucciso prima di riuscire a scappare da un’automobile degli agenti, scopre che il governo o i militari stanno tentando di tappare loro la bocca. Viene finalmente contattato dal chimico responsabile di alcune sperimentazioni segrete che, ricattato dai militari dopo il primo giorno di prigione per un reato non attinente alla trama e spedito in Vietnam per due anni in cambio dell’estinzione della pena, aveva isolato la scala, una droga che induceva un’aggressività senza freni, testata sui primati e sui vietcong, efficace ma con effetti spaventosi. In questo modo scopre che in realtà, durante la guerra, furono sottoposti alla sperimentazione di questo potente agente chimico in grado di trasformare gli uomini in violente macchine assassine, e che durante un’annunciata offensiva vietnamita i soldati cavia cominciarono a combattere aggressivamente ma anche ad uccidersi a vicenda (come i vietcong nel test).Risultati immagini per allucinazione perversa
Nello sconforto assoluto Jacob inizia ad avere allucinazioni raccapriccianti di demoni che lo torturano e l’unico suo alleato rimane Louis, il suo fisioterapeuta che lo rimprovera di non saper distinguere destra e sinistra (sentimento e ragione), pur essendo filosofo, e gli confida il suo punto di vista sugli angeli e sui demoni, che cambierà la sua percezione della realtà…

Jacob’s Ladder è una trascinante, drammatica discesa agli inferi alternata da momenti di quiete quasi soporifera, un vortice di emozioni che dondolano da una realtà ad un’altra. Demoni e angeli si sovrappongono e spingono alla ricerca disperata di un’uscita dal tunnel lo spettatore, testimone involontario di un Inferno di Dante sulla Terra, un rollercoaster impazzito di urla e ombre che spingono il superuomo a trovare il modo di trasformare l’incubo in un sogno meraviglioso. L’epica gioca spavalda con simbolismi religiosi e ci accompagna verso un finale che da uno schiaffo a tutto ciò che si è visto in precedenza. Oltre il composto gioco dei ruoli con il perfetto Tim Robbins e il grande vecchio Danny Aiello, allucinaz-1a fare da sfondo ci sono le note di Maurice Jarrè e i colori di Jeffery Kimball, talenti purissimi che spaccano il culo. Ottime anche le interpretazioni delle spalle terrorizzate Pruitt Taylor Vince e Matt Craven contrapposti ad una calma orticante nei sorrisi di Elizabeth Peña.

In pochi se ne sono accorti, ma dopo 14 anni dal piccolo gioiello di Lyne, il successo riscosso da The Manchurian candidate fu frutto di una produzione più ricca, di un regista più quotato (Johnathan Demme) e di un cast più stellato (Denzel Washington, Meryl Streep, Liev Schreiber e John Voight in primis), ma molto di quel successo lo deve al film che ne aveva anticipato il 60% della trama. Curiosità: se siete proprietari del DVD sappiate che è un pezzo quasi introvabile e che sul listino costa circa 40 euro.

★★★★✬

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