Ed Wood (1994)

Ed Wood_0Allucinante e allucinato, Tim Burton fresco dei successi di Edward mani di forbice (1990) e del goth Batman Returns (1992) vira su temi più adulti e gioca contro il fattore colori, predisponendo una biografia sulla incredibile e buffa carriera di quello che dovrebbe essere il padre del cinema trash, il signor Ed Wood. Dopo la straordinaria interpretazione dell’immortale mani di forbice, Johnny Depp si scopre ancora più eclettico di prima impersonando il geniale regista. Accanto a lui probabilmente il più grande Martin Landau possibile (Oscar miglior attore non protagonista) e uno strepitoso Bill Murray in un ruolo anarchico ma signorile. A completare il cast i dolciamari ruoli di Sarah Jessica Parker e Patricia Arquette e il sempre bravo Jeffrey Jones. Ed Wood ha esordito nei cinema il 23 settembre 1994 incassando un totale di 6 milioni di dollari a fronte di un budget di 18: fu un insuccesso di pubblico ma ottenne numerose candidature vincendo vari riconoscimenti tra cui l’Oscar citato sopra più quello del truccatore Rick Baker.

Nel 1952, il giovane e squattrinato artista Edward D. Wood Jr. dirige una scalcinata compagnia teatrale, ed è in cerca di mezzi per il proprio debutto nel mondo del cinema. Quando apprende dalla Variety Magazine che il produttore George Weiss è alla ricerca di un regista per girare un film biografico sulle vicende di Christine Jorgensen si reca entusiasta da Weiss chiedendogli di dirigere il film, certo che il fatto che anche lui ami indossare abiti femminili possa rappresentare un punto a suo favore. Il produttore gli rivela che non è in grado di pagare la somma che Jorgensen chiede per i diritti sulla sua storia e che realizzerà il film romanzandolo. Rifiuta però di assegnare la regia a Wood a causa della sua inesperienza. Ed WoodEd incontra casualmente uno dei suoi idoli, l’anziano attore Bela Lugosi e lo accompagna a casa sua iniziando a stringere un sincero rapporto di amicizia con lui. Promettendo a Weiss che Lugosi farà parte del cast per pochi soldi riesce a convincerlo a farsi affidare la regia del film su Jorgensen, che ha ora un nuovo titolo: Glen or Glenda. Dopo essere stata filmata e distribuita, la pellicola diventa un fiasco al botteghino e riceve un’accoglienza critica feroce. La sua fidanzata Dolores Fuller gli consiglia di produrre il suo nuovo film da solo. Anche nel trovare fondi per il suo nuovo progetto La sposa di Atom Edward trova enormi difficoltà, ma fa conoscenza con il sedicente chiromante Criswell.
In un bar Ed Wood conosce la giovane Loretta King e per un equivoco crede che la ragazza sia in grado di finanziare la produzione della nuova pellicola; per ingraziarsela le assegna il ruolo della protagonista che aveva invece scritto per Dolores, che per questo si infuria. Le riprese del film hanno inizio, ma ben presto finiscono nuovamente a corto di soldi e Edward è costretto a stringere un accordo con il grossista di carni Don McCoy, il quale accetta di produrre il film se in cambio suo figlio Tony sarà il protagonista. Le riprese del film così si concludono e il film viene rinominato La sposa del mostro. Durante la festa di fine produzione Dolores rompe la relazione con Edward. A peggiorare le cose si scopre che Bela Lugosi è tossicodipendente…Ed Wood_1

È oggettivo che con questo film Tim Burton raggiunga la vetta più alta della sua onorata carriera, che ahimè da Big Fish non spolvera più zaffiri come questi. La favola (reale) di Ed Wood è un circo felliniano che interagisce, a più strati, con il più classico Welles (citato più volte nel film e interpretato da Vincent D’Onofrio). Se Depp si crogiula nel suo nuovo bellissimo clown affetto da un curioso impulso travestista, quando entra in scena Martin Landau sono problemi seri per Burton, il vecchio leone più forte ancora del giovane. Le cose per Depp si complicano anche quando fa le sue apparizioni il più improbabile Bill Murray, arcigay e istrionico come non mai alla ricerca di un cambio radicale. La storia punta a raccontarci il giovane Ed con l’ultimo Bela Lugosi e il loro rapporto professionale ma sincero che si sviluppa fra scene comiche e momenti di grande impatto drammatico, proprio come i pagliacci sapevano fare. Il suo essere incantato e malinconico è una squisita sorpresa poichè la derisione del fallimento per l’uno e lo spettro della morte per l’altro li tiene a galla, spalleggiandosi a Ed Wood_2vicenda su sfondi cinematografici di ultima scelta e coprotagonisti presi dalla strada. Depp affronta in modo magistrale il carattere dello strambo Wood, alternando momenti di rabbia ai suoi atteggiamenti effeminati, restando ottimista ed eterosessuale. A sorprendere anche lo score affidato ad Howard Shore (e non allo storico collaboratore Danny Elfman) e la differenza si sente: non ci sono gli stessi ingredienti del Burton di Batman.
Splendida la fotografia di Stefan Czapsky, risalta tutto il lavoro di Baker e l’acting.
Ed Wood è una pepita, uno di quei titoli capace di farsi parlare ancora dietro a distanza di venticinque anni.

★★★★☆

 

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