Sulla scia del successo dei primi due Rocky, i produttori Mario Kassar e Andrew Vajna contattarono Stallone per un adattamento cinematografico di un drammatico romanzo d’azione scritto da David Morrell. I due produttori, che potevano fidarsi della conoscenza non solo artistica dell’attore, scelsero Ted Kotcheff alla regia, un regista capace di sfornare commedie, film d’azione o drammi sociali con la stessa facilità. La parte di John Rambo è stata inizialmente accostata ad attori del calibro di Clint Eastwood, Nick Nolte, Paul Newman, Al Pacino, Michael Douglas e Robert De Niro. Per quella dello sceriffo Teasle, ruolo che andò al bravissimo Dennehy, vennero ingaggiati Gene Hackman e Robert Duvall. Il film uscì nelle sale statunitensi il 22 ottobre 1982, alcuni mesi dopo Rocky III, portandosi a casa 128 milioni di dollari a fronte di un budget di 18 milioni.
John Rambo è un veterano della guerra del Vietnam che ha fatto parte di un’unità d’élite delle United States Army Special Forces ed ha ricevuto la Medal of Honor. Nel dicembre 1981, si reca nei pressi di Hope per andare a trovare uno dei suoi amici d’unità, Delmar Berry, ma la madre di Berry gli riferirà che purtroppo Delmar è morto di cancro a causa dell’esposizione all’Agente Arancio in Vietnam; Rambo si rende conto di essere ormai l’ultimo membro vivente del gruppo. Poco dopo Rambo cerca di entrare nella stessa cittadina di Hope, nello stato di Washington, per mangiare qualcosa prima di ripartire.
L’arrogante e violento sceriffo Will Teasle interpreta i lunghi capelli spettinati e la giacca dell’esercito di Rambo come prova che egli è un vagabondo e gli proibisce l’accesso alla cittadina, portandolo alla periferia della città. Quando Rambo ritorna provocatoriamente verso Hope, Teasle lo arresta. Alla stazione di polizia, Rambo tace e si rifiuta di collaborare con gli agenti. Guidati dal vice di Teasle, Arthur Galt, essi compiono varie azioni di brutalità poliziesca, causando a Rambo terribili flashback delle sue torture in Vietnam. Così il reduce si ribella e dopo aver malmenato i poliziotti Teasle, Galt, Ward, Mitch ed altri, esce dalla stazione rubando una moto ad un passante su cui fugge sulle montagne vicine, dando il via ad una caccia all’uomo da parte della polizia locale. Vedendo Rambo da un elicottero, Galt ignora l’ordine dello sceriffo di riportarlo vivo e tenta di sparargli. Rambo, spalle al muro e sotto il fuoco, getta un sasso sull’elicottero, facendolo inclinare e provocando la caduta di Galt. Rambo esce e cerca di convincere i poliziotti che la morte di Galt non è colpa sua, ma loro gli sparano, spingendolo a fuggire nel bosco. La guerra comincia.
Se pensiamo che Rambo sia stata una quadrilogia (pare sia finita con John Rambo del 2008), c’è da mettersi davvero a riflettere come abbia vissuto la guerra persa in Vietnam il popolo degli Stati Uniti, visto e considerato che il secondo film, il mitico Rambo 2 – la vendetta (1985), è in pratica un sogno mai avverato, una trashata enorme e ancor di più il terzo film in cui Rambo viene spedito in Afghanistan…ma questi sono i seguiti senza valore di un film che invece approfondisce la vita – ormai senza speranza – di un uomo che non riesce ad integrarsi nella società dopo il suo ritorno in patria, con una guerra persa e tutti gli amici rimasti uccisi o malati. Rambo è non è l’illusione di una guerra vinta in Vietnam, ma l’incarnazione dell’amara realtà, quella della guerra persa, dei soldati tornati a casa e completamente cambiati, cupi, silenziosi e anche pericolosi. Kotcheff fa salire la tensione fra Teasle e il guerriero solitario fino alle stelle per poi dare il via ad una sfida che vede da una parte la tigna dei bigotti nordamericani armati della loro ignoranza contro la bestia che si è da poco addormentata ma che bestia resta. Rambo è l’unico film della saga che a mio giudizio che va visto se si vuole conoscere il personaggio, i seguiti non contano nulla anzi, vanno a rovinarne l’immagine. Con un finale diverso rispetto al libro, Rambo consegna a Stallone il suo secondo Rocky, un personaggio molto diverso dal pugile di Philadelphia ma molto significativo per gli americani e per le tasche dell’attore.
★★★★☆
2 risposte a "Rambo (1982)"