La casa 3 (1988)

La casa 3Casa dolce casa…un bel disegno di Enzo Sciotti per una locandina accattivante, l’immancabile C a falcetto ed ecco un succulento film apocrifo di Humphrey Humbert, pseudonimo di Umbertone Lenzi, che da qualche giorno ci ha lasciato. Prodotto dall’ex-regista di film osè Joe D’Amato, questo film del 1988 è il primo titolo apocrifo della saga iniziata da Sam Raimi, una vergognoso colpo basso della Filmirage con la complicità della Artisti Associati di Achille Manzotti per attirare più gente possibile al cinema, sfruttando un marchio di successo. Messo anche sul mercato internazionale, Ghosthouse (questo il titolo più conosciuto del film) ha riscosso un discreto successo anche negli USA, divenendo assieme al suo seguito Witchery(conosciuto in Italia con il nome de “La casa 4” o “Witchcraft”), un piccolo cult. Nel cast troviamo gente come la Lara Wendel di Tenebre (1982) e Donald O’Brian che ha da sempre contribuito nel cinema trash.

In una villa non lontana da Boston vengono uccisi in modo atroce e misterioso il capofamiglia Sam e la moglie; la loro figlioletta, Henriette, trova anche lei la morte in cantina dove il severo padre l’aveva rinchiusa per castigo in quanto la fanciulla aveva inspiegabilmente ammazzato il gatto di casa. Vent’anni dopo il lugubre fatto, si ritrovano nella casa maledetta, disabitata da quel tragico giorno, sei giovani: i due fidanzati Paul e Martha accorsi sul posto poiché il ragazzo, radioamatore, ha scoperto col computer che proprio da quel luogo provengono strane grida di terrore udite da lui alla radio. Ci sono poi Mark, Jim, Tina e Susan arrivati nei pressi della villa con camper e moto per trascorrere qualche giorno nella pace della campagna. La casa 3_2A dare a tutti un funereo benvenuto giunge un folle vecchio guardiano zoppo, Valkos, che induce i ragazzi ad andare via da là. Ma i giovani sono intenzionati a chiarire il mistero di quelle grida angosciose registrate da Paul: iniziano così le diaboliche avventure dei sei coraggiosi. Tina è ossessionata da una bella ed angelica fanciulla bionda (che poi si rivelerà essere quella Henriette morta tanti anni prima) abbracciata ad un grosso pupazzo dallo sguardo minaccioso; Jim vede la stessa bambina nella cantina della casa e in quel medesimo istante viene ucciso da un ventilatore impazzito; viene chiamata la polizia: Mark per salvare Tina da un’aggressione del guardiano folle viene in seguito a ciò ferito dal bruto. Sopraggiunge la polizia e il tenente Ferguson attribuisce al vecchio Valkos la morte di Jim. Ma la cosa non convince nessuno: la causa di tutto è in quella casa. Intanto Mark ferito viene condotto da Susan e Paul all’ospedale. Martha ha anche lei delle spaventose visioni di Henriette e del suo ambiguo amato giocattolo sia in cantina che nella stanza della bambina: anzi proprio qui la ragazza è aggredita dallo strano pupazzo dall’espressione malvagia. Paul prosegue le sue ricerche: scopre che Sam, padre di Henriette, lavorava in un’impresa di pompe funebri e aveva la mania di trafugare dalle bare oggetti di qualche valore e ciò causò varie discussioni col suo socio Gaffey che alla sua morte subentrò nell’impresa. Ma anche quest’ultimo, dopo aver parlato a Paul, viene ucciso barbaramente da Valkos che fugge per non farsi prendere dalla polizia. La casa 3_3Paul sa anche altre cose su Sam dal guardiano del cimitero: i morti, sostiene il vecchio non trovano pace se hanno ricevuto dei torti e quindi tutta la serie di atrocità avvenute nella casa di Sam hanno la loro spiegazione nel furto che quest’ultimo ha compiuto quando ha sottratto quel pupazzo da una bara per donarlo a sua figlia. I defunti si vendicano, aggiunge l’anziano custode, e scatenano forze malvagie su quanti osano tormentarli ulteriormente. Per Paul è una folgorazione: frattanto alla villa anche Tina è stata uccisa. Mark trova la morte per mano di Susan che, in preda ad una travolgente paura, lo pugnala non riconoscendolo. Inoltre è scoperto il corpo di un giovane autostoppista che aveva trovato rifugio nella casa maledetta. Susan è salva per miracolo. Martha pure che per difendersi dal pazzo Valkos si era rinchiusa proprio nella tomba di Henriette, viene liberata in extremis da Paul, Alla fine anche Valkos si Impicca. Paul decide di dare fuoco alla tomba della bambina: dopo questo fatto tutto sembra tornare a posto… (fonte Comingsoon.it)

Anche se si parla sempre di forze malefiche, questo film ovviamente, non ha nulla a che fare con i boschi del Michigan dove si svolge Evil Dead di Raimi. Qui siamo in un contesto simile ad Amityville Horror ma con più sangue e violenza, con il fantasma di una bambina e il suo terrificante pupazzo. La casa 3_4La casa 3, di originale, ha poco o nulla quindi: sembra tutto un luogo comune, privo di una atmosfera energica e agli occhi dello spettatore goffo e povero di personalità. Discreto il lavoro di Montanari alle musiche, male invece la fotografia di Delli Colli, peggio il montaggio della Stratton. Per il nostro caro Umbertone, c’è da dire che la violenza che inserisce nelle scene più cruente è molta, ma l’idea di emulare il miglior Dario Argento balena nella testa del fan del genere. Poi, con un ritmo di una lentezza quasi imbarazzante, qualsiasi crudeltà sulle vittime sarà derisa. Gli attori si comportano decentemente e tra questi un plauso va fatto proprio a O’Brien, vecchia volpe dei B-movies. Come detto già sopra, questo film segna l’inizio della trilogia della Filmirage di D’Amato, in cui probabilmente il migliore è La casa 4 (1988) e il peggiore è La casa 5 (1990). Evitabilissimo.

★✬☆☆☆

Voto Trash: troll-2-2 troll-2-2

2 risposte a "La casa 3 (1988)"

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