So cosa hai fatto (1997)

so cosa hai fattoSulla scia del successo ottenuto da Scream (1996) di Wes Craven, lo sceneggiatore Kevin Williamson, conosciuto soprattutto per essere stato il padre del teen-drama Dawson’s Creek, tra le innumerevoli emulazioni d nuovi slasher movies, ha contribuito alla creazione di So cosa hai fatto, opera prima dello scozzese Jim Gillespie. Il thriller in questione, non valse solo a contribuire il ritorno del sottogenere slasher, ma fungeva da rampa di lancio per attori emergenti e non: ad esempio qui c’è il primo ruolo da protagonista per la bella Jennifer Love Hewitt e per il co-protagonista Freddie Prinze Jr., diversa storia per i già collaudati Sarah Michelle Gellar e Ryan Phillippe. Il film uscito negli Stati Uniti a ottobre del 1997 si è rivelato un grandissimo successo e la produzione fu “costretta” a lavorare immediatamente al sequel, che ebbe i natali l’anno dopo.

Southport, Carolina del Nord, il 4 luglio. Durante la festa del paese Helen Shivers viene eletta reginetta; per festeggiare va con i suoi due amici Julie e Ray e il suo ragazzo Barry sulla spiaggia. I ragazzi accendono un falò e si raccontano storie di paura, dopodiché tornano a casa. La macchina è di Barry, ma essendo ubriaco lascia guidare Ray. A un certo punto Barry sale sul tettuccio della macchina e la sua birra cade addosso a Ray; questi si distrae e in quel momento investe un uomo. I ragazzi, sconvolti, decidono di gettare il cadavere nell’oceano ma in quel momento arriva Max, un loro amico segretamente innamorato della bella Julie. I ragazzi nascondono il cadavere e da quel momento si promettono di non parlarne mai più. Un anno dopo i ragazzi si sono persi di vista. Barry e Helen si sono lasciati, così come Julie e Ray. so cosa hai fatto_4Helen è andata a New York per intraprendere la carriera di attrice ma non ha avuto il successo che sperava. Ray è diventato pescatore, ma di lui si sono perse le tracce mentre Barry è tornato a casa dopo avere anche lui frequentato il college. Un giorno Julie riceve un biglietto che dice: “So cosa hai fatto l’estate scorsa”. La ragazza, spaventata, si riunisce con Barry e Helen, ma entrambi pensano sia uno scherzo. Poi si ricordano di Max, allora i ragazzi vanno da lui e Barry lo minaccia con un uncino, intimandogli di lasciarli stare. Max è solo al lavoro; intravede qualcuno vestito da pescatore che ha in mano l’uncino con cui Barry lo aveva minacciato. Questo misterioso pescatore infilza con l’uncino il mento di Max e poi lo trascina via. Mentre è in palestra, Barry sente strani rumori e recatosi nello spogliatoio trova una foto della sua macchina. Dietro la foto c’è scritto: “io so”. Barry si veste e va fuori, ma qualcuno è dentro la sua macchina e, cogliendolo di sorpresa, lo investe. Ancora vivo, ma stordito per il colpo, cerca di scappare mentre vede un pescatore che esce fuori dalla sua macchina e tira fuori un uncino. Improvvisamente Barry perde i sensi per poi risvegliarsi all’ospedale. Helen e Julie, spaventate, decidono di andare dalla sorella dell’uomo che hanno ucciso. so cosa hai fatto_3Le due apprendono dalla sorella Melissa Egan che il fratello, David Egan, aveva un amico di nome Billy Blue con cui Melissa ebbe una relazione. Quella sera Julie accompagna Helen a casa. L’assassino si intrufola in casa e si nasconde in camera da letto di Helen, che si sveglia la mattina seguente con i capelli tagliati fino alle spalle. Nonostante l’accaduto, Helen decide lo stesso di andare alla festa paesana con Barry, mentre i ragazzi cominciano a sospettare di Ray…

La più grossa sfortuna di questo piccolo thriller è che inciampa più volte in stereotipi del genere: alcuni personaggi sono irrimediabilmente sospettati, i jump scare – che hanno preso molto piede in quel periodo – l’abilità esagerata di un killer che non ha, stavolta, un complice. Nel complesso, tuttavia, ci sono buoni attori, sufficientemente espressivi per non far diventare la pellicola una minestraccia riscaldata e l’originale ambientazione portuale, che fugge dall’usurata location high-school e strizza l’occhio a Carpenter – del resto è stato sempre complicato ambientare uno slasher movie in una grossa realtà metropolitana. so cosa hai fatto_2Williamson, alla fine della fiera, non inventa nulla di straordinario, ma crea un micro universo dove l’ombra del killer, equipaggiato di cerata da pescatore e un uncino appuntito, domina su tutto e tutti. Non si assiste ad una carneficina, non si vede sangue a fiotti, ma ci si diverte. Sicuramente Gillespie non si esalta con inquadrature particolarmente originali, ma il prodotto è fedele al genere e si può permettere di farne parte. Insomma, se state cercando un valido slasher movie anni ’90, ecco, questo è uno dei titoli che potete prendere in considerazione. Seguito dal mediocre Incubo Finale (1998) e dal pessimo Leggenda mortale (2005), uscito solo per il mercato home-video.

★★★☆☆

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