Appuntamento al buio (1987)

Appuntamento al buio_0Ci sono ben trentuno titoli dove appare la scritta “directed by Blake Edwards” prima di questo film datato 1987, molti dei quali non solo grandi pellicole ma dei veri rubini di storia del cinema: Colazione da Tiffany (1961), La pantera rosa (1963), Victor Victoria (1982), Hollywood Party (1968), solo per citarne alcuni.
Non per questa ragione il vecchio Blake, che ci ha lasciato oramai 11 anni fa, poteva considerarsi un Re Mida della pellicola. Tante sono le cadute di stile, specialmente nell’ultima parte della sua longeva carriera.
Appuntamento al buio non è solo un titolo pescato dalla filmografia di questo artista, ma un titolo da discutere.
Nel cast troviamo il rampollo Bruce Willis – pre Die Hard e conosciuto solo per il successo della serie (da recuperare) Moonlighting – Kim Basinger, già affermata con il bollente 9 settimane e ½ (1986), Il migliore (1984) al fianco di Robert Redford e per aver lavorato già con Edwards nel 1983 in I miei problemi con le donne.
Oltre ad un consistente ruolo per John Larroquette, troviamo anche William Daniels, Phil Hartman, George Coe, Mark Blum, Stephanie Faracy e Alice Hirson.
Il film in patria riscosse un discreto successo e un modesto incasso altrove, la critica non fu benevola: spesso infatti si considera un collage di gag sfilacciate da una storia piuttosto semplice e dove Kim Basinger non sembra si senta a suo agio specialmente per il suo look sciatto.

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Il giovane Walter Davis, lasciata l’improbabile attività di chitarrista, avanza faticosamente nella carriera di consulente finanziario in uno studio professionale californiano. Il titolare dello studio organizza una cena presso un esclusivo ristorante di Los Angeles per suggellare l’accordo con il tycoon giapponese Mr. Yakamoto, che dovrebbe lasciare il proprio patrimonio americano (qualche miliardo di dollari) in gestione fiduciaria allo studio stesso. Anche Walter è chiamato a partecipare alla cena, e cerca quindi di procurarsi un’accompagnatrice per l’occasione. Grazie alla cognata, Susie, il giovane trova la disponibilità dell’avvenente Nadia, che ha tuttavia un conclamato difetto: non regge assolutamente l’alcool (un solo sorso è sufficiente a farle perdere il controllo di se stessa).
Abbagliato dalla bellezza dell’occasionale compagna, Walter dimentica questo particolare e, durante la serata, le offre champagne. Nadia, di conseguenza, ne combina di tutti i colori, mandando per aria la cena di lavoro: l’ambìto contratto sfuma, e Walter viene licenziato. Nel riaccompagnare l’amica in albergo il caos continua. Si palesa pure l’ex fidanzato di lei, David Bedford, giovane e strambo avvocato, Appuntamento al buio_4con il quale Walter viene a lite, commettendo un paio di reati che lo conducono in tribunale. Qui si scopre che il processo è presieduto proprio dal padre di David, il giudice Harold Bedford, che assolve infine Walter, ma solo in seguito a un ricatto di David nei confronti di Nadia, che in cambio promette di tornare con lui e sposarlo…

Appuntamento al buio (Blind date) è innanzitutto una commedia resistente al tempo. Farsi analizzare oggi significa dover mostrare i propri 34 anni, sì con fierezza ma senza nascondere qualche ruga, soprattutto nel montaggio, ma ciò non toglie che si tratta di un trip di 96 minuti di risate e senza l’ombra di una maligna presenza drammatica. Insomma è un vero Blake Edwards, ancora non piacevolmente attempato, ma piacevolmente passato. L’intera visione è leggera, maledettamente divertente, soprattutto galoppa fino ad un finale davvero esplosivo. Unico neo la pausa un pò singhiozzata fra la prima e la seconda parte.
Bruce Willis e Kim Basinger, che qui si incontrano professionalmente senza poi incontrarsi più, sembra si conoscano da tempo immemore e la loro chimica funziona bene, per non parlare del terzo incomodo intrepretato da un geniale John Larroquette. Ma a dirla tutta è tutto il cast che da una sensibile spinta a quella che poi si rivela una sceneggiatura davvero così semplice. Appuntamento al buio_2
Se si vuole fare un focus sulla dietrologia, non si può che evidenziare la scelta di irridere la figura del più conclamato yuppie wannabe coinvolgendolo in situazioni che lo riportano ad un comportamento quasi animalesco e quindi criminoso. Vittima del sistema, schiacciato dai poteri forti e con un passato da nostalgico musicante, trova la lampada di Aladino (la bionda Nadine) ma non ha fatto i conti con gli effetti collaterali.
Davvero interessante la colonna sonora in cui spiccano i tre brani di Billy Vera and the Beaters, mentre il pezzo forte è intonato da Jennifer Warnes e Gary Morris sui titoli di coda. Classica anche la fotografia di Harry Stradling Jr che come i precedenti collaboratori di Edwards adotta quei colori che sono la firma del regista.

Sebbene la critica sia stata decisamente dura, io ritengo che questo film sia all’altezza dei maggiori lavori di Edwards e probabilmente rappresenta anche l’ultimo capitolo del buon cinema di questo artista così talentuoso e stakanovista. Se penso che nel 1993 il suo ultimo film è “Il figlio della Pantera Rosa” con Roberto Benigni, è possibile immaginare il divario qualitativo con questo Appuntamento al buio.

★★★★☆

Appuntamento al buio_3Curiosità: per chi non lo conoscesse troppo bene, Phil Hartman, che qui interpreta il fratello di Walter Davis era un comico piuttosto conosciuto negli USA. Oltre a dei ruoli da caratterista ha prestato la voce ai divertenti personaggi dei Simpson Lionel Lutz  e soprattutto Troy McClure. La vita di questo simpatico attore terminò la sera del 28 maggio 1998 quando la moglie Brynn Omdahl gli sparò perchè minacciata da Hartman che l’avrebbe lasciata se non si fosse disintossicata dalla cocaina. In preda ad una crisi isterica Brynn esplose tre colpi di pistola uccidendolo sul colpo. Brynn chiamò di corsa un amico di famiglia per confessare il delitto e quando questi accorse in casa trovò anche lei morta suicida. Nel pieno della sua ascesa, I Simpson subiro una importante perdita professionale e Matt Groening assieme alla produzione decisero di eliminare i personaggi di McClure e Lionel Lutz in modo attivo (appaiono solo le figure) e il nome del personaggio di Philip Fry di Futurama è stato dedicato ad Hartman. 

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