Abbronzatissimi (1991)

AbbronzatissimiA cavallo tra i due Vacanze di Natale di Enrico Oldoini, il regista Bruno Gaburro, tra i padri del cinema erotico all’italiana, assieme alla collaborazione di Jerry Calà e di Catellano & Pipolo, dirige questo leggerissimo film vacanziero su storie che si intrecciano sulle affollatissime spiagge di Rimini. Distribuito dalla Penta Film di Cecchi Gori e Berlusconi, qui nel periodo d’oro, il film di Gaburro incassò più 4.2 miliardi di lire ed ebbe anche un seguito uscito due anni dopo. Nel cast oltre il protagonista Jerry Calà, troviamo anche una sensualissima Alba Parietti, Teo Teocoli, Mauro Di Francesco, Natalie Caldonazzo, Pier Maria Cecchini, Eva Grimaldi, Franco Oppini, Salvatore Marino e l’inossidabile Guido Nicheli.

A Rimini durante l’estate si intrecciano storie di vario tipo: dalla storia d’amore tra un pianista di piano bar, Billy Damasco, e la bella proprietaria di un complesso turistico, che vorrebbe farsi togliere di torno il marito geloso, a due operai in cerca di due ragazze ricche da sposare per non lavorare più. Billy è un pianista di piano bar con la passione per il gioco d’azzardo, che un giorno si fa notare da Aurora, proprietaria di uno stabilimento balneare, dopo aver involontariamente sventato una rapina ad una farmacia. È perseguitato dalle maledizioni voodoo di una fattucchiera brasiliana, la quale lo ritiene erroneamente il padre del proprio bambino, avuto dopo un rapporto occasionale al buio in un albergo a Tripoli. In cambio del proprio amore Aurora chiede a Billy di eliminare suo marito Osvaldo per poterne incassare il premio di assicurazione sulla vita, ma ogni tentativo di ucciderlo simulando un incidente fallisce, a discapito della salute del pianista. Abbronzatissimi_2Ciò nonostante alcuni mesi dopo a Cortina Billy riesce comunque, approfittando della momentanea assenza di Osvaldo, ad avere dei rapporti con Aurora, mentendole sulla morte del marito. Questa però, una volta accortasi dell’inganno, allontana violentemente Billy dalla propria stanza. Matteo (soprannominato “Teo”) e Mauro sono una coppia di squattrinati operai, che partono insieme per una vacanza a bordo di una roulotte. Una volta giunti a Rimini si spacciano per dei ricchi imprenditori in soggiorno al Grand Hotel per attirare le attenzioni di qualche giovane ragazza. Rimasti vittime di un furto, vengono cacciati via da un locale per non aver pagato il conto, denudati dai buttafuori e fermati dalla polizia. Alla fine a Cortina fanno la conoscenza di due ricche signore e trascorrono il resto della vacanza da mantenuti. Isabella è una ragazza che si innamora perdutamente di Mustafà, un medico africano, al punto che i due giungono alla decisione di sposarsi. Il problema è rappresentato dai genitori conservatori della ragazza, in particolare dal padre, un convinto razzista, che però alla fine acconsente al matrimonio tra i due. Elide è una prostituta che viene portata in vacanza a Rimini dal suo protettore Marcellino, che la persuade a concedersi a varie persone per ottenere favori da queste. All’hotel incontrano Willy, portiere dell’albergo che si finge cieco per attirare l’attenzione di Elide. Questa, rimasta sola dopo la fuga di Marcello con una ragazza brasiliana, accetta la corte di Willy e in seguito i due si sposano.

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A conti fatti, Abbronzatissimi, è un film irritante e stucchevole già dopo 15 minuti, in cui la capacità attoriale del cast (eccezion fatta per il duo Teocoli e Di Francesco) è di livello davvero scarso. I peggiori risultano sicuramente l’accoppiata Grimaldi e Cecchini (soprattutto lui, che crede di far ridere invece ottiene un pass gratuito per la gogna) e il duo Caldonazzo-Marino. Discreta la colonna sonora, con le classiche hit del momento, ma davvero pochissimo altro. Tra una miriade di tette e culi gratuitissimi, troviamo il nostro Jerry Calà che rispolvera il suo Billo di Vacanze di Natale e lo esporta sulle calde spiagge di Rimini, mentre la bella Alba Parietti, all’epoca starlette in ascesa verticale, interpreta il personaggio più interessante. Il resto è completamente da buttare: i film di Vanzina o Neri Parenti sembrano pietre miliari a confronto. Praticamente pessimo.

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