Non aprite quel cancello (1987)

Non apriteNon aprite quel cancello (The Gate nella versione originale), sin dalla sua nascita è stato spacciato per un film horror da stomaci forti: scelta azzeccata quella di affibiargli il divieto ai minori di 14 anni, in modo da farlo risultare più gore di quanto fosse. La realtà è che il film di Tacaks (Sola…in quella casa, 1988) è in realtà un surrogato non ufficiale di “Piccoli brividi” e nulla più. Pellicola del 1987, con l’esordiente Stephen Dorff e il simpatico Louis Tripp (che sarà protagonista anche del seguito del 1990). Il film, seppur rischiando fortemente di capitolare dopo un buon weekend di apertura ai botteghini, riscosse un ottimo successo: con una spesa di 2,5 milioni di dollari ne incassò ben 13 ed è grazie a questo che il regista venne confermato dalla Alliance Entertainment per dirigere il seguito. In Italia, la distribuzione della pellicola di Tacaks partì l’11 dicembre dello stesso anno e, grazie anche alla suggestiva locandina disegnata da Casaro (la quale venne poi riutilizzata senza alcuna modifica per il secondo film), il film suscitò più curiosità del previsto.

Glen torna a casa e la trova deserta. Tornato in cortile, si arrampica sulla sua casa sull’albero, al cui interno trova una lanterna e una bambola. Improvvisamente l’albero viene colpito da un fulmine e crolla. Glen viene poi svegliato dal rumore di uomini al lavoro e realizza così che si trattava tutto di un incubo. Attraverso la sua finestra, vede che degli operai hanno tagliato l’albero nel suo cortile. Tra la radici dell’albero il ragazzino trova un geode. Più tardi Glen e l’amico Terry si mettono a scavare nel punto dove sorgeva l’albero e rinvengono un geode enorme. I genitori di Glen devono lasciare la città per alcuni giorni ed incaricano la figlia maggiore Al di badare al fratellino. Al decide di dare una festa quella sera invitando svariati amici. Non aprite_1Al piano superiore, Terry e Glen rompono il geode. Dopo aver scoperto che il geode ha lasciato strane scritte sul blocco notes sul quale era stato posato, i due ragazzini iniziano a leggerle. Scesi al piano di sotto i ragazzini partecipano ad un gioco di levitazione. Tutti gli invitati sono scioccati quando vedono Glen levitare realmente. Durante la notte iniziano ad avere luogo alcuni fenomeni inspiegabili: Glen vede qualcosa camminare dentro le pareti della sua stanza mentre Terry ha un’apparizione della madre defunta e crede di abbracciarla quando in realtà si ritrova ad abbracciare Angus, il cane di Glen defunto. Il giorno dopo Terry, una volta rientrato a casa propria, si mette ad ascoltare musica rock e poi leggendo un libro di occultismo deduce che il buco nel cortile di Glen è un cancello per il regno di divinità malvagie. Corso a casa dell’amico lo informa di tutto e lo avvisa che, secondo il libro, mancherebbe un sacrificio effettuato sul buco in cortile per permettere al male di uscire fuori. Sfortunatamente nello stesso momento un amico di Al getta il corpo di Angus nel foro. Poco dopo Terry e Glen pronunciano delle formule prese dal libro per far chiudere il buco e quando si accorgono che esso è scomparso credono di essere riusciti nel loro intento. Quella notte, uno sciame di falene manda in frantumi la finestra della camera di Glen,Non aprite_3 il quale terrorizzato va a chiamare la sorella. I due tornano in camera di Glen dove il cadavere fumante di Angus fa la sua comparsa nel letto dove dormiva Terry; inoltre alcune braccia demoniache cercano di tirare Al sotto il letto. Terry e Glen riescono a malapena a salvarla. I tre ragazzi, insieme alle amiche di Al che dormivano anch’esse in casa, cercano di fuggire dalla casa, ma all’esterno trovano due demoni travestiti dai genitori di Glen e Al. Dopo essere rientrati di corsa in casa, Al si offre volontaria per andare ad ispezionare il buco in giardino ma viene subito richiamata dagli altri quando questi vedono brulicare il giardino di piccoli demoni. Terry conduce tutti al piano seminterrato dove aveva lasciato il libro di occultismo, il quale prende fuoco appena preso in mano…

Non molto lontani dall’universo Gremlins (1984), Critters (1986) e in parte anche I Goonies (1985), il film d’esordio di Takacs è stancante già dopo una decina di minuti dal suo inizio, visto che non sta raccontando nulla di realmente originale e che strizza troppo l’occhio ai titoli precedentemente citati. La sceneggiatura vacilla fortemente già quando spuntano le prime avvisaglie del pericolo. Nessuna colpa per i piccoli attori, probabilmente anche divertiti per una storia costruita per Non aprite_4loro. Ciò nonostante, grazie anche anche alla moda delle varie rivisitazioni di questo tipo di film di serie B, The Gate ha riacquistato molti punti, probabilmente anche per le sue così esplicite debolezze, fra cui uno degli ultimi tentativi (e ben riusciti) di effetti speciali con la stop motion e l’inevitabile prospettiva violentata. Nulla da segnalare dal punto di vista della tecnica, se non che la mano di Takacs si vede già, inquadrature oblique e angolazioni esagerate a profusione. Film da Notte Horror di prii anni ’90, oggi ha completamente perso la sua catalogazione, visto che non sarebbe sopportato nemmeno da un dodicenne. Trascurabilissimo insomma, anche se rimane un classico b-horror degli anni ’80.

★★✬☆☆

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