Ogni tanto in Italia si verifica il curioso fenomeno di film nostalgico che conquista il pubblico con lacrime e risate, l’aria di un Vanzina già assaporato, una frase ad effetto e una colonna sonora furbescamente confezionata per attrarre una fetta di persone (in questo caso i trentacinquenni di allora, i quarantacinquenni di oggi) che rivivono quel periodo in cui sembra sempre più essere stato un decennio d’oro (roba che qualche anno prima era schernito perchè ridicolo rispetto agli anni ’70). Notte prima degli esami, nel bene o nel male, è già diventato storia del cinema italiano, premiato con un David di Donatello consegnato a Giorgio Faletti come miglior attore non protagonista e altre dieci nomination, stritolando la concorrenza durante la sua proiezione nei cinema nostrani portandosi a casa ben 13 milioni di euro contro un budget di 2,5 milioni. Questo film, ideato dalle menti di Massimiliano Bruno, Marco Martani e Fausto Brizzi (quest’ultimo al suo esordio come regista) e prodotto in modo impeccabile da Fulvio Lucisano con la sua IIF, ha avuto anche un seguito l’anno successivo con l’ambientazione riportata ai giorni presenti, l’allora 2006.
Siamo in pieno giugno 1989 a Roma: il non molto brillante Luca Molinari (Vaporidis) ha un odio viscerale nei confronti del suo professore di lettere, Antonio Martinelli (Faletti), un uomo che tutti gli studenti chiamano “la Carogna”, per i suoi occhi di ghiaccio e i suoi modi spietati verso i propri alunni. Alla fine della scuola, Luca convinto di non incontrarlo più perchè quello è l’anno degli esami, viene a sapere che Martinelli sostituirà un membro interno della commissione, il quale ha avuto un incidente. Tra i pensieri più terribili, Luca viene però distratto dalla bella Claudia (Capotondi) conosciuta ad una festa di compleanno. La ragazza è fidanzata ma Luca non si abbatte e decide di rincontrarla: così coinvolge anche i suoi quattro amici Alice, Riccardo, Massi e Simona, i quali hanno anche già cominciato il ripasso generale di tutte le materie per il giorno della maturità. Intanto Luca, che ha incontrato il professor Martinelli in giro, non si sente pronto per gli esami e il docente, mosso a compassione decide di aiutarlo con delle ripetizioni private. Tra i due inizia a nascere un singolare rapporto d’amicizia (al principio Luca non si fida molto perchè crede che il professore lo umilierà nel giorno degli orali), ma il ragazzo è sconvolto quando viene a sapere che Claudia è proprio la figlia del suo amico/nemico…
Concepito come un film-album dei ricordi, ha la presunzione di voler piacere per forza, coadiuvato da una colonna sonora di oltre venti tracce degli anni 80 e recitato da attori emergenti che spalleggiano giovani già emersi. C’è da dire che se non fosse stato per la bravura di Giorgio Faletti (un uomo che con il tempo sarà considerato come uno dei più sottovalutati artisti poliedrici degli ultimi anni in Italia), questo subdolo film di Brizzi sarebbe stato quasi tutto da cestinare. Quasi tutto sì, perchè in un calderone dove tutto è stato disordinatamente gettato dentro, ci sono sprazzi di grande maestria registica e di momenti davvero toccanti (la vita segreta della nonna di Claudia, fidanzata con un meraviglioso Riccardo Miniggio che si toglie per sempre i panni del suo mai divertentissimo “Ric”). L’idea è quella di riproporre un Sapore di mare di Vanzina venticinque anni dopo e il piano riesce alla perfezione, ma ci si scontra inevitabilmente con delle oscenità artistiche ed errori temporali molto importanti. Iniziamo col dire che Cristiana Capotondi e Nicolas Vaporidis sono due cani al servizio dei film “mocciani & co.”, dotati di una capacità attoriale davvero improbabile, a volte imbarazzantee i loro coetanei, attori di seconda linea non fanno molto meglio ma sono giustificati dalla poca esperienza (vedi la pur brava Sarah Maestri). L’atmosfera, che pretende di essere quella di un nostalgico spaccato di vita alla fine degli anni ’80, risulta apparire più come una fiction male assortita del lunedì sera sulla Rai, perfettamente unito per diventare un film unico invece che una doppia serata in tv – il guaio è che è tutto molto disorganizzato.
Si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un furbesco progetto montato a tavolino e cosciente della propria potenzialità per l’italietta popolare e affezionata a determinati tormentoni (le citazioni continue dei protagonisti sul periodo che vivono sono fastidiosissime, i poster dei gruppi del periodo sulle pareti delle stanze scopiazzano i film statunitensi). Il successo di questo film probabilmente è dovuto ad una trama semplice e comprensibile per tutti quanti, usa un linguaggio conosciuto ai più e strizza l’occhio al colorato decennio e ai suoi programmi televisivi, canzoni, abbigliamento e acconciature. Tornando per un attimo a bomba, il film sta in piedi grazie ad un grande Giorgio Faletti che si ritaglia il ruolo del professore infame ma corretto che dà una lezione di vita al giovane rampante e riconquista in parte la sua reputazione di uomo buono con la figlia e la più giovane generazione. Vaporidis e la Capotondi non hanno proprio idea di come si reciti in un film nostalgico, ma la colpa probabilmente è di una squadra di raccomandati (regista e sceneggiatori) che getta letame commerciale su un buon soggetto e lo plastifica in modo inglorioso. Davvero un applauso.
★★☆☆☆
Una risposta a "Notte prima degli esami (2005)"