Una poltrona per due (1983)

Una poltrona per dueDai tempi più remoti della tv contemporanea, la sera della Vigilia di Natale significa essenzialmente cartoni animati (se avete bambini) o cambiate canale su Italia1 e troverete Una poltrona per due, un film che è diventato qualcosa di più con il passare del tempo: il film di John Landis, regista degli indimenticabili The Blues Brothers (1980) e Animal House (1978), è un vero e proprio manifesto natalizio, probabilmente superiore anche a Mamma ho perso l’aereo (1990), dotato di quella leggerezza che solo i classici comedy movies degli anni ’80 riescono a trasmettere. Nel cast troviamo l’ormai già famoso Dan Aykroyd, orfano del suo amico John Belushi, e la stella nascente Eddie Murphy, conosciuto dal pubblico americano grazie alla sua strepitosa interpretazione in 48ore (1982) e al palco cabarettistico del Saturday Night Live. Trading Places (il titolo originale) incassò una cifra enorme per l’epoca, circa 90 milioni di dollari contro un budget di spesa pari a 15 milioni, un successo quasi inaspettato per la Paramount. Il film, a differenza di quanto si possa credere, è stato distribuito negli USA nel periodo estivo e in Italia uscì nelle sale il 19 gennaio del 1984.

Louis Winthorpe III è un ricco agente di cambio, esponente della Filadelfia “bene”, dai modi e dal carattere fin troppo altezzosi. La sua vita trascorre tranquilla tra l’appagante lavoro, lo svago con gli altolocati amici e la bella fidanzata Penelope; l’impiego presso la società Duke & Duke gli permette inoltre di vivere in una splendida casa e di godere dei servigi del fedele maggiordomo Coleman. Billie Ray Valentine è invece un insolente e imbroglione senzatetto, che mendica elemosina spacciandosi per un veterano di guerra e simulando presunte menomazioni fisiche. Le vite dei due, completamente agli antipodi, s’incrociano alla vigilia di Natale in seguito a un banale e fortuito scontro in strada: Una poltrona per due_2Louis crede di essere aggredito e, spaventato, chiede l’intervento dei poliziotti, che arrestano così un incredulo Billie Ray. L’episodio alimenta uno scambio di opinioni tra i proprietari della società per la quale lavora Louis, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, tanto facoltosi quanto taccagni. I due si ritrovano in disaccordo sulle motivazioni che spingono un uomo alla criminalità: Mortimer sostiene che alcuni individui siano geneticamente predisposti alla delinquenza o al successo, mentre Randolph è convinto che sia l’ambiente nel quale si cresce a determinare l’agire e le abitudini, sia positive sia negative, di una persona. Per verificare le rispettive tesi i Duke decidono quindi, a fronte di una scommessa, di tentare un esperimento: pongono Billie Ray in una posizione privilegiata, e, allo stesso tempo, fanno in modo che Louis, con la complicità di un influente e corrotto funzionario del governo, Clarence Beeks, perda tutto ciò che ha ottenuto nella vita. Valentine, a suo agio nel nuovo ruolo, scopre di avere un innato talento per la finanza, mentre Winthorpe, convinto di essere stato incastrato da colui che ha preso il suo posto, cerca riscatto agli occhi dei fratelli Duke, nonché vendetta nei confronti di Billie Ray. L’unica a venire in aiuto del malcapitato Louis è Ophelia, una giovane prostituta che era stata assoldata da Beeks per screditarlo ulteriormente, e che, sentendosi in parte responsabile dell’accaduto, lo prende in simpatia ospitandolo a casa sua. Una poltrona per due_3In breve tempo, la disperazione e il rancore spingono Winthorpe ad azioni drastiche che hanno come solo risultato, tuttavia, un patetico tentativo di incastrare Billie Ray davanti a degli esterrefatti Duke, cosa che decreta la vittoria di Randolph nella scommessa. Subito dopo l’accaduto, però, proprio Valentine viene casualmente a conoscenza dell’inganno perpetrato dai fratelli. Messosi alla ricerca di un Louis ormai a un passo dal suicidio, assieme a Ophelia e Coleman gli rivela l’amara realtà: Mortimer e Randolph, scommettendo un misero dollaro, avevano rovinato la sua vita scambiandola con quella di Valentine, e adesso si preparavano a rimandare in strada lo stesso Billie Ray, ma senza rimettere Winthorpe al suo posto, in quanto, dopo averne constatato la caduta in disgrazia, avevano convenuto sul liberarsene definitivamente. Una volta scoperto che i Duke sono in combutta con Beeks, a loro libro paga non solo per incastrare Louis, ma anche per ottenere illegalmente delle informazioni riservate onde mettere in atto una grande speculazione a Wall Street, Billy Ray e Louis, con l’aiuto di Ophelia e Coleman, si alleano quindi per sfruttare a loro favore la situazione, con l’intento di vendicarsi del sadismo dei due fratelli e allo stesso tempo colpirli nella cosa a loro più cara: il denaro…

'Trading Places' Film - 1983
Giudicare Una poltrona per due come un capolavoro sarebbe totalmente inappropriato: sebbene ci siano delle battute molto divertenti e le interpretazioni dei due protagonisti e di Jamie Lee Curtis molto positive, la sceneggiatura a volte risulta stucchevole e sbruffona, ma allo stesso tempo genuina. John Landis mette in piedi un simpatico siparietto basato sull’uno contro l’altro e poi dell’unione dei litiganti verso il nemico in comune in modo prescioloso ma terribilmente simpatico. Il meglio viene certamente da un esplosivo Eddie Murphy, all’inizio di una carriera straordinaria, e da un Dan Aykroyd sicuramente bravo ma non all’altezza del comico di colore, probabilmente l’attore soffriva ancora molto per la perdita di Belushi (marzo 1982). Gustosissime le interpretazioni di Don Ameche, Ralph Bellamy e Denholm Elliott. C’è un pò confusione in alcuni momenti ma, nel complesso, è una trama furba e accattivante alleggerita anche dall’intento di rivisitare Una vita meravigliosa di Capra (1946) in chiave moderna e di denuncia sociale verso gli oscuri affari che si consumano nei piani alti dei giganteschi grattacieli newyorkesi. Questa favola moderna di Natale degli anni ’80 nella città più caotica della cultura occidentale è sicuramente riuscita, che la si ami o no.

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