Signori, il delitto è servito (1985)

 

CluePrimo caso di trasposizione cinematografica di un gioco da tavola, fra i più celebri dopo Monopoli e Risiko!, Cluedo (Clue nell’originale). La distribuzione italiana cambiò il titolo a tal punto da depistare il pubblico, probabilmente perchè Cluedo sarebbe stato troppo legato al gioco in se per se. Comunque sia…Grazie ad un gustoso soggetto scritto da John Landis e Jonathan Lynn, il film rappresenta sia un tributo al classico del 1976 Invito a cena con delitto di Robert Moore che un miglioramento dello stesso, grazie al l’originalissimo triplo finale e ai colpi di scena molto più divertenti. Nel cast, qualitativamente più basso rispetto al film di Moore, troviamo Tim Curry, Ellen Brennan, Cristopher Lloyd, Colleen Camp, Madeline Kahn, Leslie Ann Warren e Martin Mull. La pellicola diretta da Lynn non fu un successo stratosferico, anzi, con i soldi incassati vennero coperte le spese. Uscì nei cinema sotto le feste di Natale del 1985.

1954, sei persone sono invitate a una cena in una misteriosa villa del New England. Vengono ricevute dal maggiordomo, Wadsworth, il quale ricorda loro che a ciascuno è stato assegnato uno pseudonimo per proteggere la vera identità. Il settimo ospite, il signor Boddy, arriva durante la cena. In casa sono presenti la signora Ho, la cuoca cinese, e Yvette, la cameriera francese. Dopo la cena, riuniti gli ospiti nello studio, Wadsworth rivela che sei di loro hanno in comune il fatto di essere ricattati dalla stessa persona. Gli ospiti sono: la Signora White, vedova di un fisico nucleare, trovato morto in circostanze poco chiare; Clue_2il Professor Plum, psichiatra radiato dall’ordine dei medici perché sospettato di aver abusato di una paziente, lavora per l’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ONU; la Signora Peacock, moglie di un senatore sospettato di corruzione; la Signorina Scarlett, direttrice di un bordello illegale a Washington; il Colonnello Mustard, cliente della signorina Scarlett, lavora per il Pentagono; il Signor Green, omosessuale non dichiarato che lavora per il Dipartimento di Stato. Si scopre che il ricattatore è il signor Boddy. Presto arriverà la polizia, chiamata da Wadsworth, a cui ognuno potrà denunciare il signor Boddy. Quest’ultimo però ricorda agli ospiti che la denuncia alle autorità porterebbe alla luce i loro segreti e li umilierebbe. Così consegna a ognuno degli ospiti un’arma (candelabro, corda, tubo di piombo, chiave inglese, pugnale, pistola) e suggerisce di uccidere Wadsworth: «Adesso!». La luce nello studio si spegne. Si sente un colpo, poi un corpo che stramazza a terra, quindi uno sparo che rompe un vaso, seguito da un urlo. Quando la luce si riaccende, il corpo sulla moquette dello studio non è di Wadsworth ma del signor Boddy. Cercando di Clue_3limitare i danni e di scoprire il colpevole, gli ospiti si imbatteranno in nuovi personaggi (e in nuovi omicidi!) con sorprendenti colpi di scena, fino alla rivelazione finale…

Senza una squadra di attori così bene amalgamati e con una sceneggiatura davvero interessante, questo piccolo gioiellino di Lynn, fa parte di quella stretta cerchia di film che non soffre il tempo che passa e che può essere rivisto ogni tanto. Se l’omaggio alla più elegante Agatha Christie è scontato, il perfezionamento del film di Moore va evidenziato perchè Lynn, non solo ne smussa gli angoli boriosi e inutili, ma con l’aggiunta di un pizzico di volgarità senza mai trasgredire, lo fa volare davvero alto. Inoltre vengono anche rispettate alcune regole del gioco (armi, stanze e passaggi segreti). In aggiunta a quanto detto, Clue! miscela sapientemente suspance e demenzialità moderata che difficilmente si potrebbe fare di meglio. Va anche segnalata una gradevolissima colonna sonora ben studiata da John Morris. Benissimo anhe i costumi, scenografia e fotografia. Clue_4Davvero esilaranti le interpretazioni di Tim Curry, Leslie Ann Warren e Cristopher Lloyd. Resta un film spassoso che senza pretese conquista e lascia un buon retrogusto.

Peccato che durante le proiezioni, la versione italiana comprendeva i tre finali differenti, l’uno dietro l’altro: nella versione originale, ogni sala cinematografica poteva scegliere una versione su tre e così far divertire maggiormente i vari spettatori.

★★★✬☆

Quì anche la recensione di vengonofuoridallefottutepareti

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