Negli anni in cui le nostre serate iniziavano alle 20.30 su Italia1 con i cicli “Nati per vincere” o “Fantastica avventura”, il grossolano titolo “Una gita pericolosa” non ci ricorda inizialmente proprio nulla. In fin dei conti ci sta che le case di distribuzione italiane non hanno acquistato tutti i titoli di Hollywood (non credo ci sia spazio) e alcuni di quelli esportati non hanno avuto la fortuna di passare sul grande schermo, ma piuttosto in direct-to-video o addirittura solo in TV. Eppure questa pellicola diretta da Jeff Bleckner, affermato regista televisivo e teatrale, non è da dimenticatoio e vede l’incontro tra la star già affermata Kevin Bacon e la quasi star Sean Astin (ex-Goonie e futuro Sam de Il signore degli anelli). Nel cast i due protagonisti sono affiancati da Jonathan Ward (FernGully, Fiori d’acciaio), K.C. Martel (ET, Amityville Horror) e Matt Adler (Navigator, The day after tomorrow). Uscito il 10 luglio 1987, film fu un discreto flop ai botteghini. Non sarà certamente l’ultima volta che Kevin Bacon si diletterà con il rafting poichè a distanza di 8 anni sarà nuovamente spinto dalla corrente nel thriller The river wild a fianco di Meryl Streep e David Strathairn.
Il timido Alan (Sean Astin), al termine dell’anno scolastico, viene spinto da suo padre ad intraprendere un corso formativo di sopravvivenza assieme ad altri coetanei. La guida del corso è il giovane Vic (Kevin Bacon), il quale oltre a pretendere dai suoi allievi coraggio e perseveranza è anche un bel figlio di puttana. La gita nelle Sierras infatti mette in chiara difficoltà inizialmente il timido Alan che soffre il cameratismo di Vic e dei suoi compagni, ma quando la guida inizia a pretendere il massimo anche dagli altri, il gruppo fa ammutinamento e Vic si trova costretto a fare gli straordinari. Sarà Alan a prendere in mano la situazione e riportare tutti quanti salvi a casa…
Nel 1987 un film con protagonisti questi due simboli del cinema nostalgico è potenzialmente imperdibile, ma non si gridi al capolavoro: Una gita pericolosa è in fondo un semplice film d’avventura tenuto piuttosto a freno dai visti censura dell’epoca e non si vergogna di essere creato per un pubblico adolescenziale. Fatta sta che sia Bacon che Astin si calano perfettamente nelle rispettive parti e fa più presa la loro difficile convivenza che gli splendidi paesaggi inquadrati da Bleckner. White Water summer (questo il titolo originale) non vuole lasciare una morale di spessore, ma solo raccontarci una (dis)avventura sommata al complesso rapporto che si instaura fra i due personaggi. Quindi, sebbene si tratti di puro intrattenimento sospeso fra il purismo Disneyiano e il disturbante Un tranquillo weekend di paura, non ci annoia ne ci fa stropicciare gli occhi. Interessante la gustosa colonna sonora che ci rispolvera il buon Bruce Hornsby e va a chiudere con la ritmata Be good to yourself dei Journey. Le riprese dell’avventura risalgono al 1985 mentre quelle del racconto del protagonista sono della primavera del 1987 dove si può notare uno Sean Astin decisamente più cresciuto. Il film è stato dedicato in memoria di John Alcott, storico collaboratore di Stanley Kubrick, morto poco prima della distribuzione del film.
★★★☆☆