Le riserve (2000)

Le riserve_0Sin dai tempi del suo esordio con il romantico Bella in rosa (1986), Howard Deutch, discepolo del già più famoso John Hughes, aveva dimostrato di saperci fare nel dirigere film adatti ad una larga fascia d’età di pubblico. La sua carriera proseguì con Un meraviglioso batticuore (1987), pellicola a parti invertite del film d’esordio e nella quale fece conoscenza della sua futura moglie Lea Thompson (la Lorraine di Ritorno al futuro per capirci). Dopo il mezzo passo falso con John Candy e Dan Aykroyd in Non è stata una vacanza…è stata una guerra del 1988, il regista newyorkese torna al successo con That’s amore – Due improbabili seduttori (1994) che vede il ritorno della coppia Jack Lemmon e Walter Matthau, successo che consente al regista di lavorare persino al seguito di un colosso della commedia come La strana coppia, ma con scarsi risultati. Ed ecco il 2000, l’anno del film di cui si parla quì.

Le riserve (The replacements) è un’altra commedia del regista che vede protagonisti l’ormai collaudatissimo Keanu Reeves, fresco del successo di Speed (1994), del primo Matrix (1998) e L’Avvocato del diavolo (1997) e il veterano Gene Hackman che non ha neanche bisogno di un biglietto da visita. Ad affiancarli ci sono una serie di volti noti o quasi di quel periodo, come Orlando Jones, l’ancora sconosciuto ai più Jon Favreau, Brooke Langton e Rhys Ifans mentre come figura di rilievo c’è il vecchio Jack Warden nel ruolo del presidente della squadra e la partecipazione di Sir John Madden. Ispirato a fatti realmente avvenuti nel 1987, questo film romanza un curioso caso di sciopero da parte di giocatori professionisti della squadra del Washington Redskins dell’NFL e che vennero rimpiazzati da riserve e giocatori mancati capaci di riuscire a vincere il Super Bowl.Le riserve_2
Con un costo pari a 50 milioni di dollari, il film ne incassò altrettanti: un flop abbastanza rumoroso che comunque non incise in modo significativo la carriera di Deutch.

I commentatori John Madden e Pat Summerall fanno notare, durante una pessima partita dei Washington Sentinels, che la sera stessa alcuni giocatori della NFL inizieranno uno sciopero per ottenere l’aumento salariale dalle rispettive società e il quarterback dei Sentinels, lo spocchioso Eddie Martel, in un’intervista conferma tale intenzione.
Edward O’Neil, presidente dei Sentinels, non potendosi permettere di ritirare la squadra per far fronte agli impegni presi si affida al suo ex sottoposto e conoscente di lunga data Jimmy McGinty, che decide di colmare le lacune nell’organico dovute allo sciopero con un gruppo di ex giocatori semiprofessionisti che non hanno avuto successo sebbene dotati di talento: come capitano e quarterback viene scelto Shane Falco, ex prospetto ritiratosi dopo una brutta sconfitta nella finale del torneo universitario, mentre tra gli altri si segnalano il velocissimo ma maldestro Clifford Franklin, il sordomuto Brian Murphy, il kicker gallese Nigel Gruff, l’irruento agente della SWAT Danny Bateman, il galeotto Earl Wilkinson (che viene tuttavia indicato come “Ray Smith”), il predicatore Walter Cochrane, i corpulenti fratelli Jamal e Andrè Jackson e il lottatore di sumo Fumiko. Anche il team di cheerleader aderisce allo sciopero tranne la coordinatrice Annabelle Farrell, che ha il compito di ricostruire la squadra per le ultime quattro partite e così decide di indire dei provini: le uniche potenziali sostitute risultano essere delle spogliarelliste, molto avvenenti ma dallo stile di ballo decisamente inadatto, ma la mancanza di valide alternative non lascerà scelta ad Annabelle.
Le riserve_5Alla prima partita contro Detroit la discordia tra le riserve porta la compagine a dover affrontare una rimonta che non viene ultimata all’ultima azione da Falco che, per paura di essere placcato, cambia schema; dopo la partita le riserve, recatesi in un bar per sbollire la sconfitta, vengono provocate da Martel e i suoi compagni e così si scatena una rissa che porta all’incarcerazione dei soli Shane e compagni, che però sfrutteranno la notte in cella per affiatarsi meglio. Alla seconda partita contro San Diego i Sentinels mostrano dei progressi notevoli e ottengono la vittoria grazie anche alla distrazione provocata dagli ammiccanti balletti delle cheerleader; nella terza gara contro Phoenix i Sentinels centrano la vittoria all’ultima azione grazie a un touchdown di Franklin, che intercetta fortunosamente un passaggio sbagliato di Falco. Tra le riserve e i play-off l’ultimo ostacolo è la forte squadra di Dallas, che i Sentinels non riescono a battere da sette anni, e per di più giunge la notizia che in questa occasione la squadra texana giocherà con i suoi titolari….

Per quanto possa apparentemente sembrare divertente e ben confezionato, in quanto commedia sportiva basata su fatti realmente accaduti, il film di Deucth si rivela debole su numerosi fronti. Se si omettessero le presenze di due attori di livello come Hackman e Reeves che non fanno altro che un lavoro senza se e senza ma, questa pellicola sarebbe roba da home-video e finita in un dimenticatoio ancora più grande di quello in cui già si trova. Le scenette che non fanno altro che emulare un film decisamente più divertente come Major League (1989), sembrano pre-riscaldate e mancano di energia, il buonismo di McGinty (tenendo presente si poteva colorare di più un personaggio interpretato da Gene Hackman) è fastidioso già dopo una ventina di minuti, Le riserve_4la storia d’amore fra Falco e la bella Annabelle è citofonata e non registra nulla di nuovo, le gag musicali sull’immortale “I will survive” di Gloria Gaynor abbastanza patetiche per non dire altro, la sceneggiatura di contorno anche se basata su una storia vera è scontata in modo imbarazzante.
L’ennesima storia “underdog” sportiva con buoni propositi può contare in pratica su una buona colonna sonora selezionata da John Debney, una buona fotografia di Tak Fujimoto (che aveva già collaborato con Deutch in passato) e sull’interpretazione di Jon Favreau. Il solito montaggio adattato per questo tipo di film, con i continui rimbalzi fra azione sul campo, gli sguardi della panchina e le majorettes che fanno le mossette oltre ad essere visti e rivisti, quì prendono una piega quasi provocatoria da risultare disarmante.
Insomma è un incrocio mal assortito fra il ben più nostalgico Major League e Ogni maledetta domenica (1999) che non fa altro che raccontare una storia di una seconda chance per un gruppo di personaggi che non riescono mai a convincere.
Le riserve è un film modesto, capitanato da due grandi attori (che quì non lavorano bene), e assolutamente trascurabile.

★★✬☆☆

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