Dopo un’attesa durata tre anni, con una fase di produzione lunga e travagliata dalla pandemia di Covid-19, i Duffer Brothers possono finalmente riposare le loro nostalgiche menti guardando sul divano la loro quarta fatica ambientata (ma solo in parte) ad Hawkins, Indiana.
Il quarto atto di Stranger Things prende il via il 27 maggio sulla piattaforma Netflix, probabilmente la serie più attesa dalla stessa emittente che negli ultimi tempi ha visto una considerevole riduzione degli abbonamenti a causa dell’avvento di forti competitor come Prime Video e soprattutto la potente Disney+. Per cercare di attrarre più pubblico possibile ed eventualmente recuperare qualche account, Netflix ha deciso di comune accordo con i Duffers di spacchettare questa lunga stagione in due volumi: il secondo sarà visibile a partire dal 1° luglio 2022 con gli ultimi due capitoli dei nove totali.
Lo show riparte a poca distanza temporale dagli eventi della terza stagione. Siamo infatti a ridosso dello “spring break” del 1986, quindi ad alcuni mesi dall’estate precedente che ha raccontato la dura battaglia allo Starcourt con la sconfitta del “boss” di turno del Sottosopra, la perdita dei poteri di Undici, la morte (presunta) di Hopper e la separazione di alcuni personaggi.
Si riparte quindi dalla difficile vita che Undici sta affrontando in una località californiana, fra il suo isolamento sociale causato da bullismo nei suoi confronti e dalla non molto ascoltata vicinanza di Will Byers nei suoi confronti, ragazzo ormai taciturno e impegnato a dipingere quadri che preferisce non mostrare. Joyce, che ha un lavoro da casa e suo figlio maggiore Jonathan conducono una vita piuttosto diversa dai due ragazzi: la prima sembra aver messo alle spalle la morte di Hopper, il secondo sta via via lasciandosi trascinare dal suo amico fattone Argyle portando pizze a domicilio in giro per la cittadina.
Ad Hawkins, mentre Mike e Dustin cercano di reclutare persone per un nuovo gruppo di D&D chiamato The Hellfire’s Club capitanato dall’eccentrico Eddie Munson, Lucas ha preso le distanze dalle scelte dei suoi amici perchè stanco di essere bullizzato e classificato come strano dai ragazzi del liceo: la dura scelta di Lucas peserà notevolmente sia sul rapporto con Dustin e Mike che sulla sua ex ragazza Max, la quale si è isolata dal gruppo e frequenta la psicologa della scuola perchè ancora non ripresa dalla tragica perdita del suo fratellastro Billy, sacrificatosi per salvare tutto il gruppo dal potente nemico nella stagione precedente. Il nuovo gruppo di amici di Lucas è infatti la squadra di basket in cui milita anche il rampante Jason Carver, capitano della squadra che è fidanzato con la cheerleader Chrissy.
Joyce riceve a casa un pacco dove c’è una bambola russa di porcellana la quale al suo interno contiene una nota che afferma che Hopper è ancora vivo. La donna ricontatta il giornalista complottista Murray e decide di mettersi in viaggio per salvarlo.
La cheerleader Chrissy intanto sembra avere delle allucinazioni in cui vede apparire continuamente un vecchio orologio a pendolo che la perseguita con il suo inquietante ticchettio. Per cercare di tenere lontane le visioni, Chrissy si reca alla roulotte di Eddie per acquistare della droga, ma durante lo scambio viene posseduta e uccisa brutalmente da una creatura umanoide proveniente da quello che sembra il Sottosopra. Eddie terrorizzato a morte scappa per mettersi in salvo, ma sarà presto sospettato dell’omicidio della ragazza perchè Max, sua vicina di casa ha visto tutto.
Il dottor Sam Owens, che curò Will nella seconda stagione, si mette sulle tracce di Undici per convincerla a riacquistare i poteri, poichè l’esercito degli Stati Uniti la sta cercando perchè ritiene responsabile la ragazza della morte di Chrissy.
Nel frattempo Nancy Wheeler, ancora legata seppur a distanza a Jonathan, è a capo della redazione del giornale scolastico e con l’aiuto del goffo Fred inizia ad investigare sulla misteriosa morte della cheerleader: parlando con il taciturno zio di Eddie, verrà a conoscenza di alcuni fatti avvenuti trent’anni prima legati ad un uomo chiamato Victor Creel. Sempre ad Hawkins, Max, dopo aver confidato a Dustin di aver visto Eddie scappare nel cuore della notte, decide di cercare il ragazzo trovando anche il supporto di Steve e Robin che lavorano sempre assieme ma stavolta nella videoteca di Hawkins…
Il primo lunghissimo volume di questa quarta stagione, composto da sette episodi che variano da un minimo di 60 ad un massimo di 100 minuti l’uno, è a differenza delle precedenti stagioni una vera e propria esperienza: un lungo percorso di ripristino per quello che sarà lo scontro finale fra bene e male negli ultimi attesissimi due episodi, i quali dureranno una roba come 90 minuti il primo e 150 il secondo, praticamente altri cinque capitoli (se si vuole misurarli con il format delle prime tre stagioni).
Oltre all’inserimento di molti nuovi personaggi, Stranger Things 4 racconta in modo più adulto i nuovi inquietanti avvenimenti di questa stagione aumentando di non poco lo spargimento di sangue, la dose di splatter, i jump scares e momenti di vera tensione.
La suddivisione delle linee narrative, già presente nella prima stagione, qui è nettamente più complessa e articolata visto che la macro-separazione del gruppo allargato dei personaggi si ramificherà ulteriormente andandosi a ricongiungersi lentamente negli ultimi due episodi (il 6 e il 7 per intenderci): avremo quindi il gruppo “California” che verrà spaccato in tre, come per il gruppo “Hawkins”, senza contare la storia a parte della travagliata prigionia di Hopper che tenterà di evadere grazie alla presenza di un carcerato russo.
Sebbene ci siano alcuni piccoli errori di trama e alcuni momenti troppo lenti e riempitivi (la linea di Hopper e quella di Joyce e Murray specialmente), la qualità complessiva di questa quarta stagione è sicuramente più alta rispetto alle precedenti.
Fa molto piacere la presenza dei marcati momenti di bullismo, tema fra l’altro molto ricorrente e in diverse forme e l’intelligente inserimento del bigottismo dalla provincia americana nei confronti del fenomeno D&D visto come una forma di satanismo (motivo per cui sia il nome del nuovo gruppo di Mike e Dustin che il guru a capo Eddie hanno quel tipo di caratteristiche), cose accadute veramente nella metà degli anni ottanta.
Il nuovo nemico da battere, ovviamente più forte e terrificante di quello precedente, oltretutto è anche attorniato da un’estensione delle conoscenze assimilate fino ad ora dallo spettatore. A partire dagli orrori avvenuti a casa Creel, ci sarà modo di ripercorrere il passato di Undici all’interno dei laboratori di Hawkins con la presenza del dottor Brenner, protagonista malcapitato dei primi allucinanti otto minuti della stagione e di scoprire alcuni fatti fondamentali per l’intreccio generale.
L’ottimizzazione degli effetti speciali (cresciuti nel corso degli anni) e della minuziosa scenografia di Chris Trujllo, la scelta di certe canzoni (non necessariamente tutte le hits di quel periodo ma nche precedenti ad esso), portano questi primi sette episodi ad un livello superiore.
Anche il nuovo villain ha uno spazio dedicato, un ampio retaggio da raccontare che riserva dei momenti molto intensi, un personaggio che probabilmente non incute timore con la sua sinistra presenza quanto più grazie alle sequenze in cui appare il misterioso orologio a pendolo, vera chicca della nuova stagione: ci sarà tempo e modo di capire il perchè della somiglianza con alcuni momenti molto simili alla saga di Nightmare.
Ovviamente il settimo ed ultimo episodio di questo primo volume ci lascia con tutte le linee narrative aperte e con alcuni personaggi in grave pericolo, ma ne vale la pena attendere questo fatidico 1° luglio.
Oggettivamente è la migliore stagione fatta fino ad ora se non si considera il fascino della novità della prima. Soggettiva è invece la scelta della durata degli episodi: se da una parte può garantire allo spettatore uno spettacolo a lunga gittata e un senso di pienezza al termine, dall’altra il timing può risultare eccessivo e forse deleterio ai fini della totalità. A quest’ultima nota non si può non considerare la caratterizzazione eccessiva di alcuni personaggi (non dico quali), la quale causa inevitabilmente una certa nausea. Quindi non ci sorprendiamo se a qualcuno possa non esser piaciuta questo primo volume di questa intensa quarta stagione.